CASTELRAIMONDO, 17/10/2008 - Ciack si gira. A Crispiero tutta la popolazione si è mobilitata per le riprese del film su Nazareno Strampelli, dal titolo “L'uomo del grano”. Da qualche giorno il regista Giancarlo Baudena, le 25 persone della troupe ed una quarantina di comparse, insieme agli attori del cast, sono al lavoro per riprodurre sulla pellicola, le scene della vita da romanzo del senatore Strampelli. Nato nel 1866 a Crispiero, Strampelli iniziò intorno al 1900, sulle colline di Camerino, quegli esperimenti di incrocio tra diverse varietà di grano, con l'intento di aumentare la resistenza alle malattie. Incroci riusciti, che lo trasformarono in un agronomo di fama mondiale, che contribuito ad aumentare in modo vertiginoso la produttività di grano. Il regista Giancarlo Baudena, ha conosciuto per puro caso la storia di Strampelli nel 2001, mentre stava girando un documentario sul grano. Ne resta affascinato, si documenta per anni, legge il libro di Roberto Lorenzetti che ne racconta la storia. Nel 2005 il sogno di realizzare un documentario su questa figura diventa realtà, oggi è la volta del film. Le prime scene sono state girate nel bosco, con Strampelli ragazzo che tornato a casa sogna di quand'era bambino, e nella vecchia scuola, dove lui fondò uno dei primi enti mutualistici in Italia, la Società operaia di mutuo soccorso, ancora oggi attiva. “Abbiamo avuto una splendida accoglienza – ha detto il regista Giancarlo Baudena – la popolazione di Crispiero ha fatto a gara per aiutarci, offrendosi sia come comparse che come semplici aiutanti. E' splendido girare in questo centro abitato a misura d'uomo, alle origini della figura di Strampelli, non solo grande scienziato, ma anche uomo dalla profonda umanità”. Altre scene saranno girate nella casa natale di Strampelli, nella vecchia cantina Mataloni, lungo la cosiddetta “strada bianca” di Crispiero, dove si vede il paese sullo sfondo. Dopo Crispiero, dove sarà ricostruita tutta l'infanzia e la giovinezza del protagonista, sarà la volta di Camerino, dove la troupe si fermerà due giorni, per concludere le riprese della parte storica del film, fino al matrimonio con Carlotta Parisani. Le riprese si concluderanno il prossimo 9 dicembre in Argentina, ma prima il cast sarà al lavoro a Pisa, Roma e Rieti. A fine novembre ultime riprese in queste zone delle Marche, a Crispiero, San Severino, Tolentino e Recanati per le scene con un genetista cinese, che nel film fa da alter ego all'illustre scienziato italiano. Il film dovrebbe uscire nella primavera del 2009, in anteprima assoluta a Castelraimondo, poi sarà distribuito su scala mondiale, anche in Sudamerica, dove la figura di Strampelli è molto nota. “L'amministrazione comunale è ben lieta che un film possa far conoscere al vasto pubblico la grande caratura scientifica ed umana del nostro concittadino Nazareno Strampelli – ha detto il sindaco Luigi Bonifazi – figura attuale, in un contesto economico molto difficile come quello odierno”.
IL CAST
IL REGISTA
Giancarlo Baudena
Giancarlo Baudena, nato a Cuneo nel 1959. è da parecchi anni collaboratore di Ipotesi Cinema di Bassano del Grappa. Ha firmato diversi video. tra cui Saorge, paese occitano (1991), Vernante, un paese una storia (1991), Pinocchio in murales (1991), Il bastoncino bianco (1991). Con Paolo Docile è il fondatore dell’associazione culturale cinematografica Postazione Per La Memoria Della Provincia Granda. Allievo e collaboratore di Ermanno Olmi.
GLI ATTORI PROTAGONISTI
Consuelo Ciatti, nel ruolo di Carlotta Parisani, moglie di Strampelli: attrice di teatro e cinema ha lavorato con registi quali Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio e Michele Placido, in tv nelle fiction Don Matteo, Nati ieri, Due cuori un delitto.
Dario D'Ambrosi, nel ruolo di sor Checco, padre di Nazareno Strampelli: è stato il flagellatore del film la Passione di Cristo di Mel Gibson, attore di teatro che lavora da anni con i ragazzi disabili psichici nel campo della teatro-terapia. Nel cinema è stato tra i protagonisti di Titus di Julie Taymor, e Almost Blue di Alex Infascelli, in tv delle fiction Padre Pio, Raket, Uno Bianca.
Carlo Greco, nel ruolo di Nazareno Strampelli: ha lavorato in teatro con Mario Scaccia e Romolo Valli in ruoli da coprotagonista, ultimo Mandragola nel ruolo di Nicia. Al cinema nei film di Antonietta Delillo e Marleen Gorris. Nelle fiction: Orgoglio e Distretto di Polizia 7, nel ruolo dell'avv.Mantovani.
Gianna Paola Scaffidi, nel ruolo di sor Luigia, madre di Nazareno Strampelli: in tv è stata uno dei volti di Orgoglio ed Incantesimo, ha lavorato anche in Distretto di Polizia.Al cinema ha lavorato con Moretti, Sorrentino, Damiani, e tantissimo in teatro. Dirige una scuola di teatro.
ALTRI ATTORI
Nel ruolo di Nazareno Strampelli: Leonardo Baudena (bambino), Cosimo Piccini (ragazzo), Denis Fasolo (giovane).
Massimo Avella nel ruolo di Bernardino Giovannelli, primo aiutante di Strampelli
Stefano Venturi nel ruolo del Principe Potenziani di Rieti
Iva Fontana nel ruolo della maestra di Crispiero
Claudio Zamarion, direttore della fotografia
LA VITA DI NAZARENO STRAMPELLI
(fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Nazzareno_Strampelli)
Cenni biografici
Nato a Crispiero, frazione del comune di Castelraimondo, in provincia di Macerata, il 29 maggio 1866, fu senza dubbio il più importante esperto italiano di agronomia e genetica della prima metà del XX secolo.
Laureatosi in agraria a Pisa, insegnò la materia dapprima a Camerino, ed in seguito a Reggio Calabria.
Nel 1900 a Camerino cominciò i suoi studi sull'ibridazione delle specie di frumento, pur non essendo a conoscenza degli studi di Gregor Mendel, che all'epoca avevano avuto diffusione assai limitata. A Camerino cominciò a lavorare sul tipo "Rieti", un grano che riteneva potenzialmente molto adatto all'ibridazione, su cui sperimentò incroci col grano "Noè" per arrivare ad una pianta resistente alle malattie più comuni dell'epoca e adatta alla coltivazione nella zona di Camerino. Il Rieti era poco attaccabile dalla ruggine del grano, ma era inadatto al clima nebbioso della zona.
Pur non essendo una vera e propria novità (già alcuni esemplari erano stati presentati nel 1835 a Londra), l'ibridazione scientifica del frumento non aveva ottenuto una diffusione rilevante ed era ancora considerata una branca minore dell'agronomia. Il metodo predominante per il miglioramento genetico delle colture era la "selezione genealogica", che veniva applicata su colture esistenti. In Italia l'agronomo Francesco Todaro era uno dei principali sostenitori di questa pratica: tra i due studiosi nacque un civile dibattito, che si protrasse fino agli anni venti.
Nel 1903 il Ministero dell’Agricoltura retto da Guido Bocelli istituì una cattedra ambulante sperimentale di Granicoltura a Rieti, dotata di un fondo di 7.500 lire. Strampelli concorse alla cattedra per interesse personale, pur col rischio di non ottenerne alcun vantaggio economico, e ottenne il titolo. Lo studioso era interessato principalmente alla possibilità di sperimentare le proprie teorie in un ambiente controllato quale la Piana di Rieti.
Gli studi a Rieti
Inizialmente alloggiato in albergo, con molta insistenza chiese ed ottenne dal Comune di Rieti tre stanze all'interno della Cassa di Risparmio locale. Tra l'ottobre del 1903 e l'aprile 1904 l'unica dotazione della Cattedra fu uno sgabello in legno. Nonostante la carenza di attrezzature, Strampelli lavorò alacremente e già nel 1904 aveva sviluppato 53 ibridi diversi. L'anno successivo sarebbero stati 112, e addirittura 134 nel 1906.
Strampelli ottenne dal principe principe Ludovico Spada Potenziani alcuni terreni da adibire a colture sperimentali, lontani da Rieti ma adatti allo scopo.
Oramai venuto a conoscenza dei lavori di Mendel, Strampelli cominciò a sviluppare alcune specie di frumento ibrido, con lo scopo di risolvere i problemi che allora assillavano il mondo dell'agricoltura, principalmente legati alla bassissima produttività delle colture e alle numerose malattie cui erano soggette le piante autoctone.
A partire dal 2 giugno 1907 la cattedra ambulante venne convertita in una Stazione sperimentale di Granicoltura, con il raddoppio dell'appannaggio che arrivà a 15.000 lire e finalmente costituì un fondo solido su cui basare gli studi.
Lo studio degli ibridi
Gli obiettivi perseguiti da Strampelli erano molteplici. Innanzitutto era fondamentale che i nuovi grani giungessero a maturazione in fretta, per anticipare i raccolti e permettere coltivazioni multiple sullo stesso terreno nel corso dell'anno. Anticipare i raccolti avrebbe consentito di effettuare la mietitura in un periodo dove le zanzare non si sarebbero ancora pienamente diffuse, limitando i rischi di contagio della malaria.
In secondo luogo, il grano doveva produrre più frutto utile, per rendere le colture più efficienti e redditizie.
Infine, il grano andava preservato dalle malattie: le varietà resistenti alla ruggine e ai funghi consentivano più produzione e più sicurezza per i contadini, che non rischiavano di perdere i raccolti con facilità.
A partire dal "Rieti" sviluppò una varietà incrociata con la segale, dando vita al grano "Terminillo". Il Terminillo era resistente alla più diffusa malattia dell'epoca, la ruggine del grano, ed era adatto alle coltivazioni in montagna. Al contrario di altri grani creati con lo stesso procedimento, non era sterile e quindi offriva un prodotto efficace dal punto di vista commerciale.
I successi
Visti i risultati il ministro dell'agricoltura Ranieri conferì tra il 1911 e il 1912 un prestito di 125.000 lire, poi aumentato a 155.000, per l'acquisto dei terreni di sperimentazione. Inoltre fu deliberato un incremento di organico e la costituzione di terreni sperimentali in diverse parti d'Italia.
In soli dieci anni di durissimo lavoro riuscì a sviluppare ben dodici tipi diversi di grani sfruttabili commercialmente, tra cui i tipi "Gregorio Mendel", "Luigia", "Varrone". Sviluppò varietà di grano ad alto rendimento e resistenza, specialmente adatte alla panificazione, tra cui il "Villagloria" , "l’Ardito" (un incrocio col grano giapponese "Akagomugi" che divenne il primo grano precoce ad alto rendimento), il "Mentana", "l’Edda", il "Balilla", il "Fanfulla". Creò speciali grani resistenti alle condizioni atmosferiche, adatti alle coltivazioni montane ("Virgilio" e "Cambio")
Inoltre, nel 1905 fondò l'Associazione degli Agricoltori a Rieti, per cercare aiuto da parte degli agricoltori locali. Questi ultimi però mantennero un rapporto di diffidenza verso le scoperte di Strampelli.
In tutto durante la sua carriera produsse circa 500 diversi incroci di grano e 250 varietà. Integrava il lavoro di ricerca con gli studi sulle tecniche di concimazione, fu un sostenitore delle tecniche di rotazione periodica delle colture, tentò esperimenti per dimostrare l'influsso dell'elettricità sulla crescita dei grani e pubblicò alcuni studi sulle più diffuse varietà di grano.
Creò anche il grano "Carlotta", dedicato alla moglie Carlotta Parisani (discendente della famiglia di Bonaparte). Carlotta fu la prima e principale assistente di Strampelli, e la morte di lei prostrò lo studioso per lungo tempo.
Strampelli partì da un concetto diametralmente opposto a quello più diffuso nei primi del 1900. Invece di cercare di estendere il ciclo vegetativo delle piante (per accumulare più sostanze nutritive), cercò di sviluppare dei grani di rapida maturazione ed alto rendimento.
I grani precoci esistenti erano in genere inadatti alla coltivazione sul nostro territorio, ed erano poco diffusi in un panorama ricco di colture locali. Con il lavoro di Strampelli il rendimento passò dai 6-8 quintali per ettaro a 65 quintali.
Rapporti con la politica
L'8 giugno 1919 su suo stimolo venne istituito a Roma l'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura, dove sviluppò ulteriori studi su nuovi grani duri e teneri. Strampelli mantenne la direzione del centro romano, affiancandolo al lavoro sulla cattedra di Rieti.
Strampelli a Rieti fu oggetto anche di numerose critiche, soprattutto derivanti dalla Associazione da lui stesso fondata. I grani di Strampelli venivano visti come una minaccia al grano "Rieti originario", diffuso tra tutti i coltivatori della zona e tra i più apprezzati. Gli agricoltori dell'associazione nel marzo 1924 cacciarono dalla stessa tutti i coltivatori che facevano uso dei grani modificati, e cercarono l'aiuto di un esperto per migliorare il grano Rieti con metodi tradizionali. I tentativi ebbero poco successo.
Strampelli, sempre schivo alla politica, si iscrisse nel Partito Fascista nel 1925, dove assunse un ruolo centrale nella Battaglia del grano grazie ai suoi studi. Benito Mussolini considerava la battaglia molto importante dal punto di vista propagandistico, per Strampelli fu invece un modo per combattere l'insufficienza agricola italiana. L'ideale dello studioso di un paese autosufficiente nella produzione granaria fu ripreso da Mussolini, che però aggiunse numerosi altri significati politici all'impresa.
Strampelli nel 1926, diede vita all’Associazione Riproduttore Sementi di Rieti, che avrebbe dovuto potenziare la distribuzione delle sementi sul territorio. A Strampelli fu riconosciuto il titolo di Senatore del Regno nel 1929, per i meriti scientifici guadagnati nella Battaglia del Grano. Strampelli scrisse al Duce, dicendosi assolutamente negato per la funzione di deputato.
Durante la sua attività di agronomo, Strampelli era sempre stato ben consapevole del ruolo e dell'importanza della forza lavoro agricola, nonché delle sue difficoltà. Aveva fondato a Crispiero la Società Agricolo-Operaia di Mutuo Soccorso, una delle prime nel suo genere, con il compito di sostenere le famiglie di agricoltori e operai marchigiani nei momenti di difficoltà e nella malattia, andando a costituire uno dei primi enti mutualistici italiani.
L'eredità
Nel 1933 i suoi ex colleghi dell'associazione si pentirono della scelta e cercarono di farsi perdonare offrendo a Strampelli la cittadinanza onoraria.
Strampelli non si arricchì mai con le sue scoperte; non tentò di sfruttarle per rendiconto commerciale, il suo obiettivo era migliorare le condizioni di vita e di alimentazione delle masse.
Al suo lavoro viene attribuito il merito di aver consentito la Prima rivoluzione verde, ossia un miglioramento drastico della capacità del mondo agricolo di produrre abbastanza risorse da sfamare la popolazione nazionale.
Dopo 30 anni di lavoro al Centro Sperimentale di Rieti, l'80% delle coltivazioni in Italia erano rappresentate dai grani di Strampelli. Negli anni '40 creò tre nuove varietà, "S. Pastore", "Velino" e "Turano", prima di morire a Roma il 23 gennaio 1942. Dopo la sua morte l'Istituto di Genetica venne titolato a suo nome, fino al 1967 quando il titolo venne tolto e l'istituto riorganizzato (legge 1318/67).
In vita Strampelli non scrisse molto, né produsse opere di documentazione del suo lavoro preferendo l'attività pratica e l'ottenimento di risultati. Anche il regime fascista scoraggiò la diffusione all'estero delle scoperte di Strampelli. L'agronomomo messicano Norman E. Borlaug all'inizio degli anni sessanta condusse indipendentemente ricerche paragonabili a quelle di Strampelli, giungendo a risultati simili, per le quali fu insignito di un Premio Nobel.
La varietà "Mentana" venne esportata anche in Messico, nello Stato del Sonora e sperimentata nella tenuta del governatore, venendo considerata la migliore tra 40 altre varietà sperimentali importate: in seguito, fu la varietà su cui sperimentò Borlaug.
I grani "Ardito" e "Villa Glori" negli anni trenta furono esportati in Cina, dove vennero apprezzati e si diffusero rapidamente. In soli tren'anni, le coltivazioni di questi grano arrivò a 4,5 milioni di ettari, tre volte tanto l'estensione di tutte le coltivazioni italiane di frumento.
Il genetista inglese Anthony John Worland nel 1999 in un articolo specialistico pubblicato su Journal of Genetics and Breeding ha riconosciuto nella scuola dei genetisti italiani di cui Strampelli fu massimo esponente il merito di aver dato il presupposto per tutto il breeding mondiale del frumento. Nel 2005 è stato fatto un film-documentario: "Nazareno Strampelli e il grano-segreti di una storia millenaria" del regista piemontese Giancarlo Baudena. Il film è stato girato nelle Marche, a Rieti, a Roma, in Piemonte e in Argentina, ove Strampelli, con il figlio Benedetto(Benedetto fu il primo medico in Italia che trapiantò una cornea) aveva fatto esperimenti portando benefici a tutto il popolo argentino. Strampelli non è stato solamente uno scienziato, come dice Baudena, ma anche un esempio di vita e generosità verso il mondo. Il film è stato girato con macchine dell'epoca, in costume con oltre 200 comparse. Il ruolo di Strampelli è di Carlo Greco,noto attore televisivo e il ruolo della principessa Carlotta Parisani(nipote di Napoleone Bonaparte e moglie di Strampelli) da Consuelo Ciatti.