Massimo Rossetti, il papà di Alice, sconvolto dal dolore è ancora un esempio di come il Tribunale dei Minori e i servizi sociali possano commettere madornali errori nel decidere affidamenti e soprattutto nel non effetturare un monitoraggio sulle famiglie a rischio.
Massimo Rossetti non riusciva nemmeno più a vedere sua figlia, a quanto ha dichiarato, e, se le cose stanno veramente così, il grido d’allarme deve arrivare forte e deciso in modo che cambi il diritto di famiglia in Italia, ma, soprattutto, la tutela dei minori. Non più delegata ad assistenti sociali inesperti e demotivati. Un altro padre, Mauro Bronchi, genitore affidatario di una figlia avuta da un precedente matrimonio e patrigno della povera Alice, che già era stato segnalato per violenze, continuava, tranquillamente, a maltrattare Alice mentre da un’altra parte probabilmente c’era un padre naturale che avrebbe potuto proteggerla. A nulla era servito che Massimo denunciasse l’impossibilità di vedere la propria figlia, le sue richieste erano rimaste inascoltate. Dov’erano, anche in questo caso, i servizi sociali, la legge sulla bigenitorialità e la tutela dei minori?
A causa della superficialità di questo sistema sono sempre i minori a rimetterci.
Riorganizzare tutto e stabilire nuove regole gestite dal tribunale ordinario, questo dovrebbe essere l’obiettivo. Madri e padri naturali insieme come genitori, anche se separati tra di loro, non dovrebbero mai separarsi dai figli.
Cosmo de La Fuente