TestaCoda
MARIO VESPASIANI, TESTACODA inaugurazione sabato 17 giugno 2006 ore 19,00 presso la galleria Della Pina di Pietrasanta (LU)
Della Pina Arte Contemporanea Piazza Duomo 11 Pietrasanta (LU) Tel. 0584.792871 www.dellapinaarte.com info@dellapinaarte.com
durata e orari: dal 17 giugno al 7 luglio 2006 dal martedi al sabato ore 16,00-20,00 domenica ore 16,00-23,00 chiuso lunedi
Pietrasanta (LU), 2006-06-14 -Sabato 17 giugno alle ore 19,00 presso la Galleria Della Pina di Pietrasanta (LU) si terrà l'inaugurazione della mostra personale di Mario Vespasiani (San Benedetto del Tronto 1978). Verranno presentati i dipinti realizzati nella seconda metà del 2005, tele quadrate della stessa identica dimensione ed una di grande formato. Nel titolo della mostra, Testacoda si scorge la prima indicazione che mira a portare l¹osservatore fuori strada, l¹altra è nei due soggetti trattati nella serie: una tigre ed un gatto soriano. Due animali osservati per un certo periodo, anche dal vero, diventano l¹enigma insoluto di questa nuova esposizione, nella quale Mario Vespasiani dipinge indubbiamente felini più o meno temibili ma poi dice di disinteressarsi dei soggetti, infatti non si percepisce la minima traccia dell¹influenza che nel corso dei secoli i felini hanno lasciato nell¹arte, nella letteratura o nelle leggende. Vespasiani ha escluso in partenza l¹idea di un personale documentario pittorico anzi, ribalta quello che vede, nel modo a lui più naturale, affida al fascino irresistibile dei felini di rappresentare la sua pittura. Sceglie di mostrarci l¹impeto dei suoi gesti, tra potenza e libertà, istinto e passione, dentro i musi di chi possiede tali caratteristiche nell¹indole. Qui devono essere colti i segni dell¹atto creativo, più che nel soggetto, dell¹autore mentre ³aggredisce² la tela e la tela restituisce tutta la propria grinta nelle gamme cromatiche più esplosive.
Scrive Roberta Ridolfi nel catalogo Novevite: ³Le opere attuali che affrontano con grande forza espressiva il tema degli animali e più precisamente dei felini sembrano incarnare l¹apoteosi di una poetica che affonda le proprie radici nell¹energia pura di una pittura intensa ed unica. Numerose sono le insidie che si possono incontrare nell¹analisi di questa pittura che annega l¹occhio di chi osserva in un oceano di colore: ricco di variazioni tonali e violentemente acido nel contempo. E¹ il colore infatti che libera l¹immagine, disintegrando come per magia la gabbia rappresentativa che secoli e secoli di pittura avevano consolidato. Volendo fare una similitudine si potrebbe dire che queste immagini di animali ci appaiono sulla tela come fossero apparizioni rivelate per un istante dall¹energia potente di uno straordinario flash².
Vespasiani, affida agli sguardi, agli appostamenti e agli scatti propri dei felini, il senso di una ricerca nella pittura, nei suoi colori cangianti, acidi e ardenti, nel suo stile libero di spaziare come vuole, nel suo impeto temerario. Testacoda vuole essere questo, sfondare le apparenze e le certezze che possono essere condotte dai temi, incorporando elementi di disordine come l¹istinto e la casualità. Vespasiani spinge a cercare le immagini che vivono nell¹attimo, nascoste nell¹inconscio, a scardinare lo schermo che ci protegge, fino a lasciarsi colpire il sistema nervoso, con la massima intensità e violenza.
³Non lascia scampo la rappresentazione, non può che catalizzare su di se gli sguardi, non può che coinvolgere emotivamente chi è in grado di concentrarsi sull¹immagine. Non si copre di inutili orpelli questa pittura, essa segnala con pochi segni il confine esistente tra una semplice opera pittorica ed un¹opera d¹arte. A tratti si fa pericolosa questa pittura, capace d¹illudere e di trarre in tentazione, di omettere pensieri svelando, di narrare d'anima e bestialità, ma anche queste sono prerogative di opera d¹arte, che tutto può suscitare tranne che indifferenza
|