Povia per Musicultura a Camerino
Anche quest’anno il forno dei grandi artisti di Musicultura stà sfornando sedici nuovi talenti. Persone in apparenza bizzarre, che se danno la mano la danno sudata per la commozione di esibirsi al “Marchetti” di Camerino ma il bello è che sono persone che cercano la novità. L’esigenza di differenziarsi da ciò che li precede per essere notati, ma rimanendo in contesti melodici di senso compiuto, fornisce loro un valido binario per correre in direzione della popolarità. Alcuni ieri sera strimpellavano con le chitarre sulle rampe delle scale del teatro della città ducale, altri erano intenti a schiarire la voce nei camerini, altri ancora stavano insolitamente fermi davanti allo specchio del camerino quasi a chiedersi: ma chi sono io? Questo mio volto diventerà mai un volto noto? Povia arriva verso le dieci e mezzo, si infila in un camerino, e, mentre ripulisce il tavolo per riporre il fodero della chitarra ci racconta di un successo inaspettato del collega Cristicchi e di come sia stato lui in partenza, “durante una chiacchierata in piazza Santo Spirito”, a dargli l’input ad iscriversi a Musicultura. Il cantante toscano evita di fare slalom alla domanda che gli viene posta, se per lui ci sia ormai una sorta di collegamento forzato fra Musicultura ed il Festival di Sanremo, dichiarando fermamente che sono due cose diverse, non c’entrano. Si può notare un Povia giovane, spigliato ma riflessivo e concreto, quasi amichevole. Nel frattempo sul palco una Carlotta Tedeschi in piena forma ed il grande Gianmaurizio Foderaro di RadioRai conducevano la serata quando, ad essere seduto in prima fila era, fra gli altri, il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Fulvio Esposito, visibilmente soddisfatto di appoggiare questo evento con l’Università locale. Persona particolare in questo contesto ma che non è risaltata sotto i riflettori è sicuramente il pianista de “i bambini fanno oh” e dell’ultima canzone riferita al piccione. Una persona riservata, il pianista, ma dolce e semplice, che suona una melodia a dir poco profonda e seducente. Il suo nome è Alessio Buccella ed anch’egli è toscano. Lo staff “Musicultura” ha avuto dietro le quinte la coordinatrice tecnica Noemi Montironi che ha saputo gestire l’entrata degli interventi in una scaletta elaborata a puntino, compresa l’entrata del noto cantante. La stessa Montironi ci ricorda che è possibile seguire tutte le tappe di Musicultura sino alla fine tramite il sito internet di Musicultura (facilmente rintracciabile nei motori di ricerca). E’ stata una serata appassionante, le persone che uscivano dal “Marchetti” erano consce di aver assistito non solo ad uno straordinario spettacolo ma a quello che in breve tempo verrà sicuramente ricordato come l’episodio-lancio per i tanti artisti giunti da tutta Italia. Simone Menin
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