Alcuni cittadini hanno segnalato allo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce che la Polizia Postale non riesce a ricevere le denunce per la notevole mole di lavoro.
Il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA propone un intervento dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che favorisca la creazione di Commissioni di conciliazione per le controversie su base provinciale.
Aumenta vertiginosamente la mole di controversie fra gestori di telefonia sia fissa che mobile ed utenti, in particolar modo privati.
Infatti, secondo alcune segnalazioni giunte allo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce il cui delegato è l’Assessore Carlo MADARO, sembrerebbe che la Polizia Postale non sia in grado di ricevere le denuncie relative a tali controversie, tanto è grande il numero di privati-cittadini-consumatori che si sono rivolti agli uffici di tale sezione di Polizia e così considerevole che gli stessi uffici si sono dotati di apposita modulistica per la segnalazione delle questioni all’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) e per promuovere il rituale tentativo di conciliazione innanzi al Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) competente, prima d’intraprendere qualsiasi azione giudiziaria, anche in via penale.
Tale tentativo obbligatorio di conciliazione introdotto il 19 aprile 2007 dal nuovo regolamento in tema di procedura per la soluzione delle controversie tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche, nato allo scopo di favorire la composizione delle liti fra gli utenti che intendano agire in giudizio per la violazione di un proprio diritto, può essere svolto solo dinanzi al Co.Re.Com. (Comitato Regionale per le Comunicazioni) che ha sede solo in alcuni capoluoghi di regione e nella Provincia Autonoma di Trento, mentre, ad oggi, in Italia mancano gli uffici periferici che rendano più agevole per i privati cittadini la possibilità di tentare la conciliazione (obbligatoria).
La distanza fra la sede regionale dei CORECOM ed i privati cittadini specie nelle grandi regioni - per fare un esempio un utente di Gagliano del Capo (le) al quale è stato tagliato il telefono di casa dovrà obbligatoriamente percorrere circa 220 Km per un tentativo dall’esito sempre incerto, prima di avviare un’azione innanzi al Giudice di Pace della vicina Alessano -, ha quindi snaturato la funzione semplificatoria della procedura, che mirava in via principale a facilitare la composizione preventiva delle liti fra utenti e grandi aziende di telefonia fissa o mobile ed evitare i gravosi costi e le lungaggini dell’azione in giudizio, che prima poteva quantomeno essere spiegata direttamente innanzi alla vicina Autorità Giudiziaria competente per territorio.
Per queste ragioni e per tentare di comporre il naturale squilibrio tra le posizioni dominanti assunte dalle grandi società di telefonia avvantaggiate da questa nuova situazione e gli utenti – consumatori, pare opportuno un intervento dell’AGCOM, al quale il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA rivolge un appello, affinché provveda con un’apposita delibera alla creazione di uffici periferici su base provinciale per la promozione del tentativo obbligatorio di conciliazione oggi previsto innanzi ai CORECOM.
Lecce, 15 settembre 2007
Il Componente Nazionale del
Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA