-Dopo l’allarme del Ministro Rutelli
Intervento di Maria Luisa Polichetti, presidente Inarch Marche: “Pianificazione coordinata e qualità dell’architettura per la salvaguardia del territorio”
21/11/2007 - Nella lettera inviata recentemente al giornale “La Repubblica” il Ministro Rutelli riconosce che il paesaggio italiano e’ gravemente compromesso, con il fallimento della azioni fin qui compiute in termini di salvaguardia. Nell’individuare le responsabilita’ dei danni che ormai da decenni vengono arrecati al paesaggio italiano, il Ministro ne ha per tutti: per le Regioni che non hanno redatto nei tempi i piani paesistici né hanno combattuto con convinzione l’abusivismo, per i Comuni che non sono stati in grado di governare il territorio con una pianificazione attenta alla salvaguardia del paesaggio, per i legislatori che negli ultimi cinquanta anni non hanno emanato adeguate normative. Alle responsabilità’ delle istituzioni vanno ad aggiungersi quelle della committenza publica e privata, quella dei progettisti e quella dei costruttori. Il Ministro formula anche concrete indicazioni che vanno dall’esigenza di una nuova legislazione, alla pianificazione, al ricorso alle procedure concorsuali da parte della committenza pubblica. Rutelli ha aperto così un dibattito propositivo che deve coinvolgere tutta la societa’ per arginare la decadenza del nostro territorio ed evitare il rischio di cancellazione dei tratti costitutivi del paesaggio italiano e di avanzamento di “zone grigie” prive di connotati qualificanti. In tale dibattito l’Inarch,(Istituto Nazionale di Architettura) intende svolgere un ruolo importante per il rilancio della pianificazione coordinata e promozione della qualita’ dell’architettura, in linea con i propri principi statutari e gli obiettivi che furono di Bruno Zevi.
In particolare Maria Luisa Polichetti, presidente di InarchMarche, sottolinea come, “Partendo dalla consapevolezza che qualsiasi intervento rappresenta una trasformazione del territorio e quindi incide sulla qualita’ di vita delle comunita’ che in quel territorio vivono, e’ necessario concepire il progetto come un processo complesso frutto di un’azione collettiva e pertanto tutte le componenti istituzionali,produttive e culturali che su quel territorio operano devono essere coinvolte nell’intero processo. “
Nell’Inarch la cultura del progetto si coniuga con quella dell’impresa ed e’ ormai consolidato al suo interno un confronto collaborativo fra le associazioni di categoria professionali ed imprenditoriali e le istituzioni; seguendo questa logica l’Inarch sta da tempo procedendo nella promozione delle procedure concorsuali, rivolte anche al miglioramento della qualificazione della committenza, e a collaborare ai processi formativi delle categorie interessate mediante lo svolgimento di specifici master.Su tale strada l’Inarch intende continuare a sviluppare la propria azione anche nell’intento di contribuire al perseguimento degli obiettivi indicati dal Ministro Rutelli.