AngellottiAppunti: la festività di Onnissanti
04/11/2008 - Innanzitutto il termine “Onnissanti” è impropria: in realtà, in quei giorni, si festeggiano “molti Santi” e non tutti i Santi (onni). Ma, vedendo in profondità a questo rito, ci rendiamo conto che, anche in esso, si intrecciano notevoli interessi economici. L'acquisto del loculo o della cappella, la bara, e, in questi giorni, il colossale affare dei fiori posti sui loculi dei propri cari. È impressionante, oggi, la quantità e la qualità degli omaggi floreali. Ma questa festività mantiene ancora la sua valenza religiosa o è, anch'essa, diventata una ennesima occasione di sperpero e di vanità? Non è un caso che, in questi stessi giorni, si verifichi anche la cosiddetta festa di Halloween. Quest'ultima festa di origine celtica ed anglosassone è, senz'altro, secolare e non è, poi, così innocua come sembra. Le zucche illuminate e le maschere mostruose portate in giro dai ragazzini possono essere, come i romanzi di Harry Potter, il primo gradino della discesa nell'occultismo vero e proprio. Come, insomma, si parte dallo spinello per poi, piano piano, sprofondare nell'eroina. Del resto anche l'innocente e panciuto Babbo Natale ci riporta ad un folclore nordico ed “ateo” estraneo al carattere religioso della nascita di Cristo. Di certo lo smantellamento di ogni residuo morale, civile e religioso, è tanto più efficace quanto più subdolo. “Il grande cocomero” e Babbo Natale sono, entrambi cavalli di Troia che entrano nella nostra vita con tutti i loro contenuti nocivi. Ma si può essere sempre “in campana?” Il bombardamento mediatico laicista ed ateo è continuo e dei suoi effetti nefasti noi c'accorgiamo solo quando è troppo tardi. Occorre così vigilare sulla propria vita anche tenendo conto della congenita debolezza dell'animo umano.
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