ELEZIONI: COLDIRETTI MARCHE HA INCONTRATO IL PDL “CONTROLLI SUI PREZZI E FARMER MARKET IN OGNI COMUNE, MA SERVE ANCHE RINNOVARE LA VIABILITA’ E DIFENDERE IL PAESAGGIO DALL’ASSURDA PROLIFERAZIONE DI ZONE INDUSTRIALI”
Controlli sui prezzi lungo tutta la filiera agroalimentare per verificare rincari ingiustificati e smascherare gli speculatori; un farmer market in ogni Comune marchigiano e spazi dedicati negli ipermercati per promuovere la vendita diretta dei prodotti agricoli a favore dei consumatori; interventi sulla viabilità potenziando il trasporto su rotaia lungo la costa, ma soprattutto incrementando i collegamenti tra le vallate e per le zone interne; difesa del paesaggio dal proliferare indiscriminato delle zone industriali. Sono alcune delle proposte di Coldiretti per il rilancio delle Marche, in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile, illustrate questa mattina dal presidente regionale Giannalberto Luzi e dal direttore Alberto Bertinelli a una delegazione del Popolo delle Libertà, guidata dall’onorevole Carlo Ciccioli. L’incontro si è svolto nella sede della Coldiretti Marche, ed è il primo di una serie di appuntamenti che vedrà la più grande organizzazione agricola regionale, forte di 34mila imprese associate, di cui 22.500 iscritte alla camera di Commercio, confrontarsi con gli schieramenti politici in lizza nella competizione elettorale. “Ciò che abbiamo illustrato non è la solita lista della spesa che si è abituati a vedere in questo periodo, ma una serie di proposte concrete per andare incontro ai bisogni della società e rispondere ai problemi dei cittadini consumatori puntando sulle imprese agricole - ha spiegato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Su prezzi occorrono controlli regolamentati lungo tutta la filiera, per smascherare le speculazioni. Bisogna poi dare ai consumatori la possibilità di accedere alla vendita diretta dei prodotti agricoli, organizzandola tramite la realizzazione di farmers market in tutti i comuni della regione e creando spazi all’interno di supermercati e ipermercati”. “Ancora serve una rivisitazione completa della viabilità, potenziando il trasporto su rotaia ma anche effettuando quelle opere necessarie per togliere le zone interne dall’isolamento, rispettando al contempo l’ambiente - ha aggiunto il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -. Una necessità che si sposa anche alla difesa del territorio. Il proliferare di inutili zone industriali e artigianali non fa che infliggere nuove ferite, mentre un territorio più bello e pulito, magari con il supporto delle imprese agricole, è anche più competitivo”. Coldiretti Marche ha proposto anche un’azione decisa sul problema idrico, con la creazione di invasi d’acqua per superare le emergenze. Bisogna, inoltre, fornire una soluzione al problema degli animali selvatici, che solo lo scorso anno hanno causato mille incidenti sulle strade marchigiane e distrutto centinaia di ettari di produzioni agricole.
COLDIRETTI: “OLIO, SI ANNUNCIA UNA SUPERPRODUZIONE MA ATTENZIONE AGLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI” RICCI: “GRANDE CRESCITA DELLE IMPRESE ASCOLANE”
Il 2008 potrebbe segnare un grande rilancio della produzione di olive nella provincia di Ascoli, dopo i pessimi risultati dello scorso anno, quando oltre la metà del raccolto era stata “bruciata” dalla siccità e dalle anomalie climatiche. E’ quanto emerso dalla giornata di formazione organizzata da Coldiretti Ascoli-Fermo e Aprol nella sala panel della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, nell’ambito del corso di idoneità all’assaggio. Sino ad ora ci sono tutte le condizioni perché nelle campagne picene ci sia una grande produzione di olive e di olio, tornando intorno ai 20mila ettolitri. “Dall’invernata abbiamo avuto segnali positivi e la situazione continua per ora a essere incoraggiante – spiega il direttore di Coldiretti Ascoli Fermo, Anacleto Malara – con la speranza che i mutamenti climatici non tornino a far sentire i propri effetti su questa provincia, come nel 2007 quando è andato perso circa il 65% del raccolto”. Capricci del meteo a parte, resta il fatto che le imprese picene hanno raggiunto un elevato standard di qualità, come ha sottolineato Antonio Ricci, direttore scientifico della rivista nazionale “Olive e Olio”, intervenuto come docente d’eccezione alla giornata promossa da Coldiretti e Aprol. “I produttori di questo territorio hanno raggiunto un livello molto alto grazie alle tante iniziative di formazione promosse, come in questo caso, dalla Coldiretti – ha spiegato l’esperto -, ma anche per merito del traino della Dop Oliva Ascolana del Piceno. L’arrivo della Denominazione di Origine, seguita alla scelta di puntare sulle specie autoctone, ha contribuito ad aumentare ulteriormente la qualità delle produzioni”. Un ulteriore spinta per le imprese è poi venuta dall’approvazione della legge sull’etichettatura obbligatoria dell’origine dell’olio d’oliva, sostenuta da Coldiretti a livello nazionale con oltre un milione di firme. Secondo la nuova normativa, entrata in vigore dallo scorso 17 gennaio, sulle confezioni di vergine ed extravergine vanno indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati in ordine di quantità decrescente, con la possibilità di multe fino a 9.500 euro per i trasgressori di ogni singola violazione. Se l'extravergine in vendita nei prossimi giorni non riporterà queste indicazioni può significare - precisa la Coldiretti Ascoli Fermo - che si tratta di olio straniero o ottenuto da miscugli di olive con origine anche diversa da quella nazionale. L'assenza di indicazioni sull'origine delle olive può invece significare due cose: o il mancato rispetto della legge o il fatto che si tratta di olio imbottigliato prima del 17 gennaio per il quale il decreto concede la possibilità di 18 mesi di tempo per la commercializzazione”.