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“Brindando coi demoni” (Coniglio Editore, 2007 – pag. 138; euro 13,50) |
Federico Fiumani “Brindando coi demoni”
Diciamolo. Che godimento sarebbe se ci fossero incontri di pugilato tra i rocker nostrani. E che godimento sarebbe vedere Federico Fiumani stendere, una dietro l’altra, le stelline dell’ultima mandata. Che so, vedergli fracassare il naso di Alberto Ferrari dei Verdena con un solo jab. O mettere k.o. Giuliano Sangiorgi dei Negramaro con paio di ganci assestati al crapone pelato. Perché in qualche modo Fiumani una rivincita nei confronti del rock italiano deve pur prendersela. Un mondo che da anni lo relega ai margini di ciò che fa sensazione e di ciò che è in. Ai margini, lui, Fiumani, che venticinque anni fa, sulle rive dell’Arno, con l’amico Piero Pelù, il rock italiano – come lo intendiamo oggi – l’ha inventato. Ai margini, lui, che con “Siberia” ha dato la più autorevole risposta mai arrivata dalle nostre latitudini a ciò che Oltremanica si chiamava Joy Division, Echo & the Bunnyman, Cure. Una piccola rivincita è questo libro, “Brindando coi demoni”. Un’autobiografia disordinata in cui l’autore mette a nudo la sua personalità, i suoi nemici, gli imbarazzanti palazzi del potere musicale, i vizi di un’industria malata, gli anni che passano, il cuore ridotto a brandelli, il suo cuore contento, il suo cuore innamorato e, ovviamente, i suoi non pochi demoni. Tra un concerto e un pomeriggio passato a imbroccare sconosciute, tra risse con altre band e malattie veneree, i demoni di Fiumani prendono subito una forma inaspettata e leggere di loro diventa un piacere impagabile. Davvero quando si arriva all’ultima pagina se ne vorrebbero altre duecento per ridere e sporcarsi lo stomaco e continuare a fraternizzare con questo spirito indipendente, ruvido, ma anche commovente e poetico. Il libro è come il Fiumani cantautore di oggi. Senza fronzoli, come uno sputo in faccia, grezze e male addomesticate sono le sue ultime canzoni. E quasi tutte parlano di fica. Così è anche “Brindando coi demoni”, dotato di una prosa convincente e, a tratti, irresistibile. Vivamente consigliato.
«Recitiamo gli stereotipi dei grandi amori ma in realtà quello che ci interessa sono le grandi porcate. Ci piace così.»
«Pare che Paul McCartney non fosse il marito modello che tutti pensavano fosse. Lo dimostrerebbero gli ottanta milioni di sterline proposti alla ex moglie per non rivelare particolari scabrosi sulla loro unione. Nell’apprendere questa notizia mi è stato subito più simpatico e ho ricominciato ad ascoltare i suoi dischi.»
«Stamattina (martedì) molti messaggi sul telefonino: sono delle ragazze che, stanche di aspettare, mi danno l’addio. Ce n’è anche uno di Azzurra che mi dice che è sola. E chissenefrega.»
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Pierluigi Lucadei
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Recensioni |
Articolo letto 1032 volte. |
il 10 Sep 2007 alle 17:52 |
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