FESTIVAL DEDICATO AD ANNA POLITKOVSKAJA
L'iniziativa, promossa dal Comune di Macerata, dalla Provincia di Macerata, dalla Regione Marche e dall’Anmic Nazionale propone il teatro come luogo di incontro, nel quale tutti possono portare il loro contributo e realizzare un modello di integrazione.
Una finestra aperta sul mondo dell'arte scenica, voci fuori dal coro, spettacoli "diversi".
Un luogo della mente dove la fantasia è al potere, dove la principale fonte di ispirazione, viene dalla partecipazione di persone diversamente abili.
C'è ancora molto lavoro da fare per superare tutte le barriere psicologiche e architettoniche, che ostacolano e impediscono a molti cittadini, la partecipazione alla vita sociale di tutti i giorni.
"Così vicino, così lontano", si propone come un festival della diversità nell'arte per un'arte diversamente libera.
-Programma Lunedì 11 e mercoledì 13 dicembre ore 18
Galleria degli Antichi Forni
Teatro-Prosa - Omaggio ad Anna Politkovskaja
Omaggio ad Anna Politkovskaja (138 KB) .
Lunedì 11 dicembre ore 21
Teatro Lauro Rossi
Teatro della Comunità
Teatro della Comunità (172 KB) .
Martedì 12 e mercoledì 13 dicembre 2006 ore 21
Teatro Lauro Rossi
Danza contemporanea
La Casa dei flauti
Momentum Physical Theatre Memento Mori
Danza contemporanea (190 KB) .
-Teatro della ComunitàCosì vicino così lontano Macer-azione Atto IV
E’ una forma teatrale coniata da Marco Di Stefano e Brigitte Christensen, all’inizio degli anni ’80, sulla scorta delle esperienze su nuove ed antiche forme di comunicazione, sull’onda del movimento del teatro di ricerca.
Attualmente la Direzione artistica del progetto è di Marco Di Stefano e Tanya Khabarova. Il primo esperimento di teatro della comunità fu anche il pretesto per la nascita del Festival Internazionale (ITI) del Teatro di Amandola, divenuto anno dopo anno un punto di riferimento per artisti e pubblico, un’occasione per sperimentare nuove forme di comunicazione. Di Stefano e Khabarova, dopo l’enorme successo riscosso con l’ITI decidono di divulgare questa forma teatrale in numerosi paesi europei.
Il progetto “Così vicino così lontano” mette in scena persone diversamente abili e non, che sotto la guida artistica di Marco Di Stefano tirano fuori la loro creatività e gettano le basi per un ponte che riesce ad abbattere le barriere architettoniche mentali di chi non vuole avvicinarsi agli altri. Il teatro di Marco Di Stefano e Tanya Khabarova mette in luce attraverso il gioco dell’identità e dell’alterità, il labirinto di solitudine culturale, di conoscenza di chi non si confronta con gli altri.
Si tratta di un’esperienza da diffondere. E’ un teatro creato, voluto e fatto dalla gente comune, che si trova ad esser “attore per una volta”. Non più spettatore, ma anima viva del teatro che può far sentire la propria voce. La funzione di questa nuova forma di arte teatrale è il palcoscenico come luogo di incontro sociale, culturale, politico. E’ la concezione aristotelica del teatro, come polis, come agorà, piazza, dove la nostalgia delle cose perdute, i frammenti di storia della nostra memoria si mescolano attraverso le età diverse dei partecipanti, s’intrecciano al racconto del presente e si proiettano nell’ipotesi del futuro. Un incontro tra generazioni, Il luogo scenico può essere un teatro, una piazza, un quartiere, un villaggio, per aprire alla comunità cittadina, spazi, spesso poco utilizzati, come momenti di riunione, di riflessione, di confronto.
Questo sforzo creativo ha lasciato e continua a lasciare segni indelebili di vitalità culturale e di partecipazione democratica a questa nuova forma teatrale, come si è potuto verificare nelle oltre 60 produzioni itineranti in Italia e in Europa.
La partecipazione della gente, anche la più scettica, è garantita dal lavoro svolto sul territorio una o due settimane prima da Marco Di Stefano e dai suoi collaboratori, sia attraverso il contatto diretto, sia da incontri pubblici.
L’approccio soft, dolce, preparatorio, è la base fondamentale per l’esplosione dell’energia e della gioia di vivere, è ciò che porta alla partecipazione al di là di qualsiasi schieramento politico e religioso: il teatro può unire la gente sui valori universali di pace, tolleranza, giustizia e vita.
-TANYA KHABAROVA
Nata nell’ex Unione Sovietica, ora Russia, nella regione di Leningrado. Tanya Khabarova studia violino a 9 anni nel collegio musicale di Viborg e si rende conto che il suo destino non è quello di essere un’insegnante di musica.
Nel 1987 è ammessa alla Scuola delle Arti al Palazzo per le Giovani Generazioni di San Pietroburgo e cominicia a studiare in una classe sperimentale condotta da Anton Adassinkiy.
E’ un periodo dove per mantenersi agli studi, lavora in fabbrica con turni da operaio costruendo alternatori e resistenze. Unico rifugio: scrivere poesie per resistere. Nel 988 Tanya khabarova è cofondatrice e membro dei DEREVO, gruppo di teatro e di danza diretto da Anton Adassinskiy.Come danzatrice, attrice dei Derivo, Tanya parte per vari tour: Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Estonia, Finilandia, Francia, Georgia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Italia, Jugoslavia, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Scozia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia , Svizzera e Ungheria. Riconoscimenti:
1997 “Total Theatre Award” – Edinburgh Festival Fringe (Scozia). Spettacolo “RED ZONE”
1998 “Fringe First” and “Herald Angel” Edinburgh Festival Fringe (Scozia). Spettacolo “ONCE”
1998 “Prix du Jury de Press” MIMOS ( Francia). Spettacolo “ THE RIDER”
1998 – partecipa al film di Peter Semel “JUSTING VISITING THIS PLANET”
2000- “Innovation Prize” Forum Ludwig ( Germania)
2000- “Kunstpreis Berlin 2000” Academy of the Arts (Germania)
2000- “Premio a lo major del teatro” Asociacion Mexicana de Criticos (Messico)
2000- “Prix du Jury de Presse” MIMOS (Francia). Spettacolo “REFLECTION”
2000- partecipa al film di Anton Adassinskiy/ DEREVO “ SUD.GRENZE”
2002 – “Fringe First” e “Total Theatre Award” Edinburgh Festival Fringe (Scozia). Spettacolo “LA DIVINA COMMEDIA”
2004- “Tap Water Award” Edinburgh Festival Fringe (Scozia). Spettacolo “REFLECTION”
2004- partecipa al film del regista Tedesco Peter Sempel “I DANCE INTO THE LIGHT” come attrice a fianco del maestro fondatore della danza butoh, Kazuo Ohno, che la sceglie come sua allieva prediletta.
Tanya collabora alla creazione del Festival Internazionale di Amandola di teatro e di danza, al progetto “Così vicino così lontano” a Macerata; ma continua la sua ricerca sul tema del rito e il teatro mimico ed iconografico in particolare con il suo spettacolo “REFLECTION”.
-MARCO DI STEFANO
Marco Di Stefano, attore e regista di cinema e teatro, da oltre 20 anni nei circuiti del teatro internazionale, protagonista di numerosi film*, in Italia ed Europa, ha partecipato con i suoi spettacoli nei più grandi festival di teatro e cinema. Creatore, con Brigitte Christensen del Festival Internazionale del Teatro di Amandola, ora diretto insieme a Tanya Khabarova, Di Stefano è docente di teatro e comunicazione, con i suoi laboratori Acqua, terra, aria, fuoco per la Y.P.O. (Young President Organization) di Dallas (Texas).Docente di cinema dal 1993 presso lo European Film Collage (Danimarca). Molto impegnato anche sul fronte sociale, da alcuni anni Marco svolge un lavoro di ricerca teatrale con persone disabili e down, premiato a Marsiglia nel 1997 al Teatre Giptis e presentato più volte dalla RAI. Cresciuto professionalmente alla fine degli anni Settanta nell’incontro con Jerzy Grotowsky e Richard Ciezlak del Teatro Laboratorium (Polonia) per poi incontrare nel suo variegato cammino L’Odin Teatret di Eugenio Barba, la danza balinese, l’esperienza del Living Theatre, Romano Colombaioni, e molti artisti della scena internazionale. Marco Di Stefano suona la tromba, recita poesia e racconti per radio e televisione, crea progetti di happenings e regie particolari e le Community Plays, cominciate ad Amandola ed esportate poi in tutto il mondo. Sempre in viaggio, è consapevole che il vero problema non è trovare buoni maestri ma essere dei buoni studenti, tutto è passato, nostalgia, memoria, ma anche a volte una pesante lettera morta, perché l’arte e una misteriosa alchimia, un’operazione di sintesi che si crea con noi e nonostante noi, ora e adesso. Marco Di Stefano, quando è possibile, vive il teatro e il cinema, più come uno scultore, pittore “cant-attore”, artigiano, operaio, costruttore della sue piecè fatte a mano. Ha partecipato al Festival di Cannes con il film “The return of Jesus”, e nel luglio del 2006 Marco Di Stefano ha vinto il Premio alla carriera dal Comune di Talentano (VT).
* Fiction tv: Centovetrine, Linda e il brigadiere, Dottoressa Giò, Carabinieri, Ho sposato un calciatore, La Squadra. Film: La Romana di G. Patroni Griffi; Domani accadrà di D. Lucchetti; O’ Re di Luigi Magni; Sole anche di notte di P. e V. Taviani; Villa del venerdì di M. Bolognini; The return of Jesus di J. Thorsen; Nostalgia di L. Santoni; Caso d’amore di R. Sesani.