Momenti di inerzia prima di risponderead un’emergenza
Per anni gli ingegneri che si sono occupati di sicurezzaantincendio si sono basati su un semplice presupposto: quandosi aziona un allarme sonoro antincendio le persone inizianoad evacuare immediatamente. Si credeva che la rapidità con cui lepersone riuscivano ad uscire dall’edificio dipendesse principalmentedalle abilità fisiche individuali, dalla locazione dell’uscita di sicurezza edall’azione di propagazione del fuoco.Il lavoro degli scienziati del comportamento ha tuttavia messoin evidenza che sono ben diversi i comportamenti osservati nellepersone durante le situazioni di pericolo e di emergenza. In realtà, laricerca ha mostrato che gli individui dopo un allarme occupano unaparte del tempo in attività non rivolte all’evacuazione e che questointervallo di tempo può costituire fino a due terzi del tempo che siimpiega per uscire dall’edificio.La naturale inclinazione delle persone sarebbequella di voler “definire” la situazione prima di“rispondere” di fronte ad un allarme sonoro che di persé è uno stimolo intrinsecamente ambiguo. Per talemotivo, le persone aspettano altri indicatori ambientali– ad esempio, l’odore del fumo, le urla di una personaferita, un collega che gli dice di uscire – o cercano informazioni sucosa sta accadendo. Le persone tendono a pensare che la probabilitàche l’allarme corrisponda ad un reale incendio o che questo possa rappresentare un pericolo per loro sia estremamente bassa…
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IN...FORMAZIONE
della Rivista Ufficiale dei Vigili del Fuoco
“Obiettivo Sicurezza”
- Il comportamento umano negli incendi
di Luca Pierantoni e Gabriele Prati