Poche donne nel governo Prodi
Rosy Bindi, ministro della Famiglia, Emma Bonino agli Affari europei, Linda Lanzillotta neoministro degli Affari regionali, Giovanna Melandri titolare del dicastero Giovani e Sport, Barbara Pollastrini alle Pari Opportunità e Livia Turco ministro della Salute. Sono queste le donne del governo Prodi, 6 su 25. Il numero delle nomine rosa è triplicato rispetto al governo precedente ma le aspettative erano altre. Il presidente del Consiglio aveva promesso che almeno il 30% del governo sarebbe stato composto da donne ma i conti non tornano: la percentuale si ferma al 24%. Inoltre solo Livia Turco ha un ministero di peso, alle altre sono andati ministeri senza portafoglio, cioè, senza troppi giri di parole, quelli di “serie B”. Troppo poche è il commento bipartisan. Il centrodestra cavalca la protesta con l’ex ministro Stefania Prestigiacomo che ritiene siano state disattese le promesse sulla presenza femminile nell’esecutivo. E avrebbe voluto più donne anche Barbara Pollastrini, il neoministro delle Pari opportunità, che afferma: “ La qualità c'è, e è indiscutibile. Ma capisco anche perché serva ora, più che mai, il ministero delle Pari opportunità...". Per le donne, comunque, potrebbe esserci un’ultima speranza: la nomina dei sottosegretari. Chissà che Prodi non riservi qualche sorpresa! E' bastato aspettare la fine del primo Consiglio dei Ministri. I sottosegretari saranno 72 di cui 9 viceministri. Gli uomini battono le donne 57 a 15.
|