Lifestyle Building: quando il cibo non è cib-er(m)etico
Mille declinazioni spiegano qualcosa di complesso, affascinante, stimolante… come il cibo, che allo stesso tempo è una delle cose più semplici attraverso cui l’uomo sopravvive. Come tutte le profonde ambiguità, non è stupefacente ciò che mangiamo e soprattutto come lo mangiamo? Per capire meglio questo articolo, dedicato alla rivista “Lifestyle Building” di CeG Maxicom, società di comunicazione e tendenze, bisogna spogliarsi della concezione solo alimentare del cibo, la più semplice e diretta appunto, ed entrare nella dimensione del fashion food, il cibo permeato di idee, comunicazione, arte, moda e design. Nel suo secondo numero la rivista di CeG Maxicom ci suggerisce tante caselle, pensieri e flash attorno a quello che pensavamo essere di più del superficiale, ma che non credevamo arrivasse a tanto. I cacciatori di tendenze, i coolhunters, esplorano un mondo in cui la Banca d’Italia emette moneta culinaria, di ottima qualità e subito spendibile, in cui inalare e assaggiare a occhi chiusi un piatto ci mette in contatto passionale con chi lo ha preparato, in cui l’avidità dei sensi trasforma un pasto in un concentrato di emozioni, un flash-back di vita. Alla fine della veloce lettura si rimane impregnati e un po’ storditi, stuzzicati dalle avances che gli autori dei piccoli script ci hanno fatto, riuscendo quasi sempre a portarci, anche solo per cento secondi, nel loro angolo personale illuminato dal gusto, e non solo. Il protagonismo del cibo nel Product Integration, la tendenza flop delle Food Community, la promozione che ci viene sintetizzata rende il cibo anche re del marketing, nel bene e nel male, visto che ormai conta più un bel packaging che una materia prima genuina. Le declinazioni del cibo sono anche arte… Simone Armelani è lo scultore alimentare, definito “ad alto tasso glicemico” per via di ciò a cui dà forma, una malta di meringa specchio della fragilità e della mutabilità umana a cui cerchiamo di dare un senso (“Fragile”). Approfondire i messaggi di “Lifestyle Building” significa scoprire una rivoluzione culturale che è già vigorosa, eccitante, realizzante; come sentire il bisogno di nutrimento e, infine, saziarsi.
è ci-bo! ciò che ti sazia e ciò che ti incuriosisce quello che alimenta il tuo spirito e quello che invece sfama la tua mente… Pensa alla dispensa piena (o da riempire), alle scorpacciate logiche, alle abbuffate matematiche ed alle gozzoviglie intellettive, alle indigestioni mediatiche e alla fame di celebrità, alla dieta di arte ed alla carestia di cultura, al languore dei sensi, alle case farcite ed a quelle affamate… ci-bo! (Lyfestyle Building n. 2/06)
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