30/04/2008 - (da www.lastampa.it) In Portogallo è possibile sciogliere un matrimonio in 20 minuti. Basta la carta d’identità elettronica e il consenso della coppia
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
Arriva, per la prima volta al mondo, il cyber-divorzio istantaneo. Nel Portogallo socialista del premier José Sócrates, si può rompere il matrimonio, legalmente, anche via Internet. In quanto tempo? Tra i 4 ed i 20 minuti. E quanto costa? Letteralmente neanche un centesimo ed è sicuro al 100%. Basta solo possedere un computer, entrare sul sito web www.divorcionahora.com, avere il software di scrittura Microsoft Word e, condicio sine qua non, la carta d’identità elettronica con firma digitale. Lo scioglimento delle nozze via Internet (per il momento) deve essere di mutuo accordo, senza figli e beni in comune.
La madre di tutti i risparmi per chi vuole farla finita con il matrimonio lusitano (la spesa media di un divorzio ordinario oscilla dai 2 mila ai 14 mila euro) è stata una geniale idea dell’avvocato e procuratore legale di Lisbona Januário Lorenço. Ed anche il primo caso è da Guinness dei primati. María Araujo ed il marito Carlos Rocha, entrambi di 30 anni, si erano sposati a 16 anni e, dopo essersi separati l’anno dopo, volevano divorziare dal ’95. Ma l’avvocato voleva almeno 2 mila euro e la coppia non li aveva. Un giorno María era al «registo civil» ( l’anagrafe statale) ed ha conosciuto per caso Lorenço, che gli ha proposto la cyber-rottura. Poco dopo, felicissima, esaudiva gratuitamente il suo desiderio.
La rivoluzione, in un Paese che è già stato il 2º in Europa ad approvare, quasi un secolo fa, esattamente nel 1910, la rottura consensuale del matrimonio (il 1º è stata la Norvegia nel 1909), è stata possibile grazie alla «politica di modernizzazione amministrativa» di Sócrates, lanciata nel 2006 ed il cui punto principale consiste nella carta d’identità elettronica con firma autentificata digitale, che permette di poter usufruire di tutti i servizi statali online. Finora, per farla finita con il partner, bisognava presentare la domanda nel «registo civil», ed aspettare la convalida. Magari passavano dei lunghi, insopportabili mesi.
«Il nostro compito è quello di rendere più celere la trasmissione dei documenti e molto meno penosa la fine del rapporto - sottolinea soddisfatto Lorenço -. Adesso i nostri servizi sono gratuiti, ma presto cominceremo a esaminare, sempre online, anche i divorzi contenziosi. Quelli ce li faremo faremo pagare, anche se meno degli altri avvocati tradizionali». La trovata zero euro ha riscosso un successo strepitoso, nonostante i vescovi abbiano tuonato contro la «banalizzazione delle nozze e la nuova minaccia contro la famiglia».
I cyber-divorzi istantanei sono già stati, in appena un mese, 6.856, e le visite al sito hanno toccato quota 100 mila. D’altronde, il Portogallo è sempre meno cattolico. Nel ’60 si sposava in Chiesa il 90,7% dei lusitani, nel 2006 il 52%. I divorzi, una soluzione condivisa dall’83% dei maggiorenni quando la convivenza dà problemi, interessano ormai la metà delle nozze (23.935 contro 48.671, ultimi dati disponibili 2006 forniti dall’Istat di Lisbona). Dice la psicologa clinica Sofía Lopes, che collabora con www.divorciohora.com: «Noi non facciamo affatto apologia del divorzio, solamente forniamo un modo di non prolungare la sofferenza di un uomo ed una donna che hanno deciso di chiudere la loro esperienza nuziale».
Cyber-divorziarsi con due click è un gioco da ragazzi. Entrati nel sito, basta compilare il formulario, includendo il certificato di nascita e di nozze. Poi, quando si riceve l'accettazione istantanea del «registo civil», si deve solo inserire la password della carta d’identità elettronica. E voilà. Certo, non tutti i portoghesi hanno ancora il documento elettronico, un servizio che sarà generalizzato entro giugno. E il governo del divorziato Sócrates? Non ha fatto alcun commento. Intanto, il sito di Lorenço è gettonatissimo. La ragione? L’Istat locale spiega che la stragrande maggioranza dei divorzi, addirittura il 93,5%, sono consensuali.