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Coldiretti

dalla Coldiretti.

-PSICOSI DA AVIARIA, QUANDO L’ETICHETTA BATTE LA PAURA
ALLEVATORE FERMANO ASSICURA: “NESSUN CALO
DI VENDITE GRAZIE ALL’ORIGINE E ALLA TRASPARENZA”
IL PIANO COLDIRETTI PER IL POLLO ITALIANO
Quando l’etichetta vince la psicosi da aviaria. In un momento di drammatico calo di vendite della carne di pollo, c’è anche chi non ha risentito dell’allarme virus, grazie al fatto di essere riuscito a sfruttare in pieno l’obbligatorietà dell’etichettatura d’origine. “Allevo e macello pollame, che poi vendo alle macellerie ma anche ai privati – spiega Sauro Pelosi, imprenditore agricolo fermano associato a Coldiretti – e sino ad oggi non ho affatto risentito del calo di affari denunciato da più settori della filiera. Merito dell’etichetta d’origine, che rassicura i consumatori sul fatto che la carne è allevata in questa azienda. Insomma, sembra che l’operazione trasparenza avviata con l’entrata in vigore della ‘carta d’identità’ anche per il pollame stia pagando, o almeno in alcuni casi stia contribuendo a frenare il calo di vendite”.
“Puntare sulla comunicazione e sulla garanzia di sicurezza è esenziale per rassicurare i cittadini in un momento indubbiamente difficile per la filiera avicola – aggiunge il presidente provinciale della Coldiretti, Marco Maroni – e il caso dell’allevatore fermano dimostra che sarebbe un gravissimo errore rinunciare all’etichettatura, come vorrebbe incredibilmente l’Unione Europea”.
“Al contrario portiamo all’attenzione delle istituzioni la necessità di una corretta informazione – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -, che, abbinata ad altre misure che abbiamo indicato nel Piano Coldiretti per il pollo italiano, riesca a difendere un comparto avicolo il quale garantisce reddito e occupazione a decine di migliaia di famiglie e che rischia di essere travolto da una ingiustificata psicosi”. 
IL PIANO COLDIRETTI PER IL POLLO ITALIANO
1) Misure di garanzia controllo e trasparenza per il consumatore
a) Autorità unica per la gestione dell'emergenza;
b) Certificazione e controllo del sistema di etichettatura;
c) Campagna per una corretta informazione al consumatore.
2) Interventi per la sicurezza alimentare
a) Etichettatura dell’origine permanente;
b) Registrazione di tutte le aziende di volatili da cortile;
c) Test di controllo programmati negli allevamenti;
d) Monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici.
3) Istituzione di un fondo speciale di rigenerazione del settore avicolo italiano
Il fondo promuove i seguenti obiettivi:
-  riconversione produttiva degli allevamenti tramite un piano di decongestione aree ad elevata densità;
-  miglioramento condizioni igienico-sanitarie degli allevamenti e di sicurezza sul lavoro  per gli addetti;
-  adozione di disciplinari di produzione che consentano di soddisfare il benessere animale e il rispetto delle norme ambientali;
-  adeguamento delle disposizioni in materia di erogazione indennità dovute ai sensi della legge 218/1998;
-  sospensione o differimento termini pagamenti obbligatori, tributari, previdenziali e creditizi;
fare fronte alle  emergenze in ordine ad aspetti di carattere sanitario ed economico.
COLDIRETTI MARCHE NEWS  - 071 28567203 - 335 1038834 - FAX 071 2856730
-“VINO, IL CARO BOTTIGLIA STA UCCIDENDO IL SETTORE”
COLDIRETTI ASCOLI DENUNCIA I RINCARI INGIUSTIFICATI
E CHIEDE L’ETICHETTA D’ORIGINE ANCHE PER LO “SFUSO”
“Il caro-vino sta mettendo in ginocchio l’intero settore, è ora di finirla”. A denunciarlo è la Coldiretti Ascoli Piceno, dopo che alcuni produttori hanno segnalato casi di rincari record dalla cantina al... ristorante. Un problema esaminato nel corso del consiglio di zona svoltosi a Offida, con la partecipazione del presidente Marco Maroni, del direttore Anacleto Malara, e degli imprenditori di un territorio tradizionalmente vocato alla vitivinicoltura.
“Alcuni produttori ci hanno raccontato di vendere bottiglie di Falerio e Rosso Piceno ai ristoranti, soprattutto quelli degli stabilimenti balneari, al prezzo di due euro – spiega il presidente Maroni -. Ma nel tragitto dal cartone alla tavola il prezzo quintuplica magicamente, arrivando a 10 euro o addirittura oltre. Una situazione che danneggia le imprese e i consumatori. I primi vendono di meno, poiché il caro-prezzi diminuisce i consumi, mentre i secondi finiscono per pagare una cifra ingiustificata”.
Per chi non vuole spendere, oppure non consuma una bottiglia intera, c’è sempre la soluzione del vino in caraffa, ma anche qui la situazione è tutt’altro che soddisfacente. “La definizione di vino della casa in un ristorante è il più delle volte assolutamente senza senso – sottolinea il direttore di Coldiretti Ascoli, Malara -, e non si capisce perché non si debbano dare indicazioni sulla provenienza di quanto si serve in tavola, facendo conoscere le produzioni locali e valorizzando le aziende e il territorio. E’ per questo che lanciamo la proposta di una ‘carta del vino sfuso’ dalla quale il consumatore possa innanzitutto capire se il vino è prodotto nei dintorni oppure arriva da fuori, ma anche sapere qualcosa di più sulle caratteristiche di quanto va a versare nel bicchiere”.
COLDIRETTI ASCOLI NEWS  - 0736 253488 - cell. 335 1038834 - fax 0736 254369
-“RINNOVEREMO IL SISTEMA MARCHE!”:
PARTE DA ANCONA LA SFIDA DEI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI DELLA REGIONE
SI PUNTA SU INNOVAZIONE, SPECIALIZZAZIONE E TERRITORIO 
Innovazione, specializzazione, territorio. Sono gli strumenti coi quali i giovani imprenditori agricoli della regione puntano a rinnovare il sistema Marche, secondo quanto emerso oggi nel corso dell’incontro “Marcheingegniamoci”, in programma ad Ancona e organizzato da Coldiretti Marche e Coldiretti Giovani Impresa, in collaborazione con Carifermo.
“L’obiettivo del nostro Pacchetto Giovani è dare vita a un progetto di sviluppo che non sia solo di settore, ma coinvolga anche tutti gli attori economici, creando indotto e guidando la crescita del territorio – ha spiegato Donato Fanelli, delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa -. Oggi il problema non è solo l’insediamento, ma anche e soprattutto creare i presupposti perché l’impresa insediata prosegua e produca reddito, e ciò è legato agli investimenti, alla qualità, alla formazione”.
“I dati ci dicono che solo il 3,5% delle imprese Istat è guidato da giovani under 35, ma questo è il risultato di un approccio culturale errato degli ultimi venti anni – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Ora la situazione sta cambiando e il nostro progetto di rigenerazione sta portando una rivoluzione che è, appunto, culturale prima che colturale”. Il delegato regionale di Giovani Impresa, Stefano Galli, ha puntato l’attenzione sul nuovo Piano di sviluppo rurale. “L’obiettivo è indirizzare la spesa in modo che abbia ricadute economiche efficaci e capaci di creare reddito e attività duraturi – ha spiegato -. Va privilegiata, in tal senso, la qualità dei progetti, e va effettuato un costante monitoraggio. Quello che deve fare la differenza è la capacità di proporre un’idea di impresa che vada nella direzione del mercato e che sia capace di generare sviluppo”.
Un’analisi dello stato attuale dell’imprenditoria regionale è stata proposta dal professor Franco Sotte, presidente dell’Associazione Bartola, il quale ha proposto un’alleanza tra università e imprese giovani. “Il problema non è tanto trovare il settore giusto, quanto avere l’approccio mentale giusto – ha concluso il segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Antonio Ciotta -. Bisogna, in altre parole, promuovere l’innovazione, accorciare la filiera, essere attenti al mercato”. “La proposta di legge per la promozione delle bioenergie va in questa direzione – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli -, e non a caso abbiamo deciso di far partire la raccolta delle firme proprio dal nucleo di giovani imprenditori che rappresenta il futuro della nostra agricoltura”. L’iniziativa e’ stata curata dal segretario regionale del movimento, Francesca Pagnanini.
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Cronaca e Attualità, 2006-02-16

 Claudio Palestini

A...gricoltura

 Articolo letto 283 volte. il 18 Feb 2006 alle 00:30
 
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