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rischio Cadute dall'Alto

IN…SICUREZZ@ SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI

LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO

Dal Coordinamento Unità Operative Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro – ASS – Regione FVG

1. - LINEE GUIDA: STRUMENTO DI PREVENZIONE

Le linee guida possono essere considerate un ottimo strumento di prevenzione e di tutela rischi, potendo fornire infatti, alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, gli indirizzi relativi a diversi aspetti ed in particolare a:
- valutazione dell’esposizione;
- sorveglianza sanitaria;
- misure di prevenzione;
- modalità operative;
- carichi lavorativi;
- suscettibilità individuale.

E’ pertanto possibile attribuire alle linee guida un ruolo di valido contributo al fine di tracciare una strategia di prevenzione conforme alla legislazione comunitaria e nazionale in materia di igiene e sicurezza del lavoro.

Il presente documento riguarda i lavori da eseguirsi in quota (attività lavorative che espongono i lavoratori al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile: art. 34.1.c-bis del d.lgs. 626/94 così come modificato dall’art. 4 del d.lgs. 235/03), in particolare sulle coperture degli edifici, ed è stato elaborato in conformità a quanto prescritto dalla normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro.

Offre quindi dei consigli di base su come lavorare sui tetti in maniera sicura, rivolgendosi soprattutto a:

·     committenti e progettisti (che dovrebbero tenere in considerazione le misure descritte qui di seguito già durante le fasi di progettazione e di appalto dei lavori);
·     datori di lavoro delle ditte che sono chiamate a lavorare su tetti (che hanno il compito di redigere il Piano Operativo di Sicurezza);
·     coordinatori in fase di progettazione (che hanno il compito di redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento e il Fascicolo Tecnico che deve contenere informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori addetti a interventi manutentivi successivi alla realizzazione dell’opera);
·     coordinatori in fase di esecuzione e capi cantiere (che hanno il compito di far rispettare il P.S.C. e il P.O.S.).

Interessa quindi anche i proprietari ed amministratori di case che, nella loro veste di committenti, si trovano a dover rispettare precisi obblighi di legge, ai quali dovranno adempiere in relazione all’entità dei lavori (D.Lgs. 626/94 e D.Lgs. 494/96).

2. – IL PROBLEMA DELLE CADUTE DALL’ALTO DALLE COPERTURE

Il settore delle costruzioni, uno dei settori portanti dell’economia nazionale, è ai primi posti per frequenza di eventi infortunistici e per gravità delle lesioni: tra gli infortuni avvenuti nel comparto, oltre un migliaio di casi di inabilità permanente ed un’ottantina di morti (pari ad un quarto dei decessi avvenuti nel settore edilizio) avvengono per cadute dall’alto, la quale si conferma ancora una volta la principale causa di infortunio grave.

Il settore delle costruzioni, uno dei settori portanti dell’economia nazionale, è ai primi posti per frequenza di eventi infortunistici e per gravità delle lesioni: tra gli infortuni avvenuti nel comparto, oltre un migliaio di casi di inabilità permanente ed un’ottantina di morti (pari ad un quarto dei decessi avvenuti nel settore edilizio) avvengono per cadute dall’alto, la quale si conferma ancora una volta la principale causa di infortunio grave.

Andando più nel dettaglio si può osservare come molte di queste cadute si verifichino durante attività lavorative in quota su coperture; attività che comprendono la costruzione di nuove coperture, ma anche la manutenzione di quelle esistenti, soprattutto in centri urbani che presentano un patrimonio edilizio piuttosto datato.

Ciò significa che non soltanto non vengono rispettate le norme elementari di prevenzione, tra cui l’uso delle cinture o il montaggio di una corretta impalcatura (interventi di facile attuazione e dai costi limitati), ma anche che non viene svolta una sufficiente attività di formazione e informazione.

Lavorare sui tetti, quindi, può essere molto pericoloso e i pericoli principali sono:
·     cadute (inciampare, scivolare, perdere l'equilibrio);
·     sfondamenti di coperture dei tetti;
·     cadute dall'alto oltre il bordo del tetto.

Questa tipologia di lavoro comprende le attività edili di rifacimento, smontaggio e demolizione, ma anche di ispezione, manutenzione e pulizia, operazioni che spesso vengono effettuate da personale non specializzato, come addetti alle pulizie, custodi od amministratori di immobili. Queste attività non dovrebbero essere effettuate senza una previa valutazione del rischio, una pianificazione appropriata, e senza adottare rigorosamente le misure di sicurezza richieste, anche per eseguire lavori di breve durata, e senza garantire un controllo efficace.

Ecco perché si rende necessaria un’analisi approfondita del problema; analisi che metta a nudo le carenze delle metodologie in uso al giorno d'oggi per la valutazione dei rischi connessi a questo tipo di lavorazioni, ma che cerchi di proporre anche un corretto approccio al problema.

Si è quindi inteso realizzare un testo che non riproponesse unicamente i dettami normativi, già di per se obbligatoriamente noti, ma che sia piuttosto un esempio concreto della loro applicazione.

Consultare le linee guida Lavorare in sicurezza sulle coperture degli edifici”.


  

In...form @ zione In...sicurezz@

 Articolo letto 484 volte. il 30 Sep 2006 alle 17:10
 
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