Rinvio alle Camere del governo Prodi: uno scenario possibile?
Il governo Prodi ha rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente Napolitano. Questa per Prodi è la terza crisi di governo con dimissioni formali, dopo quelle del 1997 e del 1998. Nel primo caso il governo fu rinviato alle Camere ed ottenne la fiducia. Nel secondo Scalfaro gli affidò un preincarico per un nuovo governo ma Prodi rinunciò, aprendo la strada al governo D’Alema. Ieri si è aperta la terza crisi. Dopo le dimissioni del premier, come vuole la prassi, il Capo dello Stato si è riservato di decidere e ha avviato un’esplorazione che metterà in chiaro le possibilità di Romano Prodi di continuare il suo lavoro. Durante le consultazioni il governo dimissionario resta in carica per il disbrigo degli affari correnti e l’attività parlamentare è sospesa. Oggi Napolitano ha visto i presidenti di Camera e Senato, Bertinotti e Marini, nel pomeriggio riceverà gli ex capi dello Stato.Domani incontrerà i presidenti dei gruppi parlamentari insieme ai leaders dei partiti. Le consultazioni termineranno domani pomeriggio. Ultima a salire al Quirinale sarà la delegazione dell’Ulivo. In assenza di una disciplina di ordine costituzionale sulla crisi di governo spetta al presidente della Repubblica farsi “commissario” della crisi, “garante” e non “arbitro” della risoluzione. Se i partiti della maggioranza daranno ampie garanzie, non solo per una teorica maggioranza numerica ma anche per una concreta maggioranza politica, capace di assicurare al Quirinale di essere pronta ad assumersi le responsabilità di governo dei prossimi mesi, Napolitano potrebbe invitare il presidente dimissionario a presentarsi davanti alle Camere. Dopo una dichiarazione di politica generale con un voto di fiducia del Parlamento, il governo potrebbe ripartire. Ma il Capo dello Stato ha altre possibilità: affidare un nuovo mandato a Prodi per formare un nuovo governo; incaricare un altro esponente della maggioranza perché formi un governo; dare l’incarico ad una personalità istituzionale per un “governo del Presidente” con compiti definiti, in vista delle elezioni; d’accordo con Prodi potrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Al momento il rinvio alle Camere sembra lo scenario più probabile ma……