ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA NELLE MARCHE UN INTERVENTO DI CANALOPLASTICA
L’innovativa tecnica di chirurgia oculistica applicata questa mattina con successo a Villa dei Pini di Civitanova su tre pazienti affetti da glaucoma
19/02/2008 - È stato effettuato per la prima volta nelle Marche un intervento di canaloplastica, tra le tecniche più innovative della chirurgia oculistica. L’operazione è stata eseguita questa mattina nella casa di cura di Civitanova Villa dei Pini da un’equipe giunta dagli Stati Uniti e guidata dalla dottoressa Ingrid Kane del Centro oculistico Menlo Park in California, insieme con il team marchigiano diretto dal dottor Stefano Benedetti e composto, tra gli altri, dal dottor Lucio Marcaccio.
L’intervento è stato effettuato con successo su tre pazienti (due maschi ed una femmina, adulti, marchigiani) affetti da glaucoma: una grave patologia, piuttosto diffusa nella popolazione, generata dall’occlusione del canale di Schlemm che causa l’alta pressione nel bulbo oculare, mettendo a rischio la capacità visiva dell’occhio fino a portare, in assenza di cure adeguate, alla cecità. “Per la prima volta nella nostra regione è stata applicata una tecnica praticata negli Stati uniti e in diversi paesi europei, ma ancora poco utilizzata in Italia – spiega il dottor Marcaccio – la novità sta nel fatto che, invece di creare una via artificiale per far defluire l’umor acqueo e far tornare la pressione dell’occhio a livelli normali, viene ripristinato il canale naturale ostruito, grazie all’utilizzo di una microsonda. Questa nuova tecnica è dunque più rispettosa della struttura naturale dell’occhio”.
L’intervento di Villa dei Pini apre la strada dunque all’utilizzo di un nuovo strumento della scienza chirurgica in grado di fronteggiare in particolare alcune tipologie di glaucoma: “Una tecnica che abbiamo voluto portare nelle Marche dagli Stati Uniti e che affiancheremo a quella tradizionale – aggiunge il direttore medico di Villa dei Pini Mauro Perugini –; questo intervento nel 70% dei casi comporta per il paziente una diminuzione o addirittura l’eliminazione della terapia farmacologica, che per questa patologia spesso dura tutta la vita e che è a totale carico del servizio sanitario nazionale. L’utilizzo della canaloplastica potrebbe dunque avere ricadute positive sulla spesa pubblica: un esempio di come la sanità privata possa essere di supporto al sistema sanitario nazionale”.