Ricordando Jacques Prevert
(dal blog di Ernesto Assante su repubblica.it)
L’11 aprile di 30 anni fa moriva Jacques Prevert. Certo, le sue poesie sono state fin troppo consumate, ma il silenzio attorno alla figura di questo grande autore francese oggi mi sembra eccessivo. Allora provo a ricordarlo a voi, appassionati di musica, con il testo di una canzone che scrisse con Jospeh Kosma e che Yves Montand trasformò in un clamoroso successo planetario. Canzone da amare fino alla morte
LE FOGLIE MORTE
Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi i giorni felici del nostro amore Com’era più bella la vita E com’era più bruciante il sole Le foglie morte cadono a mucchi… Vedi: non ho dimenticato Le foglie morte cadono a mucchi come i ricordi, e i rimpianti e il vento del nord porta via tutto nella più fredda notte che dimentica Vedi: non ho dimenticato la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia Tu che mi amavi e io ti amavo E vivevamo, noi due, insieme tu che mi amavi io che ti amavo Ma la vita separa chi si ama piano piano senza nessun rumore e il mare cancella sulla sabbia i passi degli amanti
Le foglie morte cadono a mucchi e come loro i ricordi, i rimpianti Ma il mio fedele e silenzioso amore sorride ancora, dice grazie alla vita Ti amavo tanto, eri così bella Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita e com’era più bruciante il sole Eri la mia più dolce amica… Ma non ho ormai che rimpianti E la canzone che tu cantavi la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia Tu che mi amavi io che ti amavo Ma la vita separa chi si ama piano piano senza nessun rumore e il mare cancella sulla sabbia i passi degli amanti divisi.
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