E’ il giorno dell’11 settembre. Ed ognuno si sente partecipe di un dolore comune. E in realtà non ce ne frega un cazzo a nessuno. In realtà a nessuno frega un cazzo di questo mondo, e vuole solo essere lasciato in pace a vegetare e a marcire nel suo angolo di erba, di pelo, di piastrelle di cucina o di lenzuola calde in camera da letto. A nessuno frega un cazzo se questo mondo va allo sbando. Vuole solo sentirsi partecipe di un dolore che non conosce. Vuole solo arrivare al segreto di quella lacrima che tutti vogliono arrivare, oggi, per sentirsi partecipi del mondo, oggi.
Le immagini scorrono a carrellate. Mi volto e vedo chi su quegli schermi ci lascia la testa ed i pensieri. E in realtà non ce ne frega un cazzo a nessuno. Quel che conta è vedere un povero cristo lanciarsi dal cinquantesimo piano, un aereo che va in fumo, un pompiere che è nero in viso e sa che ci lascerà le palle lì. La gente vuole solo vedere e toccare il dolore, per provare qualcosa, per sentire il segreto di quelle lacrime, e dire anche lei di esserci stata, qui, in questo mondo, in questo tempo.
In realtà a nessuno fotte sega di quello che dietro tutto si nasconde, niente fotte di quello che davvero è stato, di quello che succede oggi, dei cazzi e mazzi ipocriti dietro ogni questione. Occhi aperti con le teste ad inculcarsi di immagini davanti uno schermo. Ed i teatrini girano sotto la pellicola sbiadita e di colore rosso sangue.
Ma si, facciamo così, che abbiamo le palle rotte tutti noi poveri santi che siamo sbattuti di qua e di là da chi dice di rappresentarci. Ma si, cosa cazzo ne sapremo mai di quello che è. Vogliamo solo esserci noi, essere vicino alla povera gente, poggiare le mani sulle spalle e poi davvero fate Voi come cazzo volete, risolvete come cazzo meglio credete queste cose, Voi. Ma non toglieteci questa dio cristo di tv.