L’assessore ai Trasporti Settimio Capriotti in merito alle polemiche sui parcheggi a pagamento sul lungomare: «Affermazioni diseducative»
«Ripeto ancora una volta che l’intento dell’Amministrazione comunale nell’istituire i parcheggi a pagamento sul lungomare era quello di decongestionare e regolamentare il traffico sul lungomare stesso, come avviene in tutte le più importanti località turistiche, salvo che a San Benedetto abbiamo le tariffe più basse». È la risposta dell’assessore alla Viabilità e ai Trasporti Settimio Capriotti in merito alle recenti polemiche sui primi dati riguardanti il bilancio dei parcheggi a pagamento sul lungomare nel corso dell’estate.
«Questa iniziativa ha dato risultati positivi e incoraggianti», prosegue l’assessore. «Siamo sempre stati aperti al confronto, tant’è vero che quest’anno abbiamo recepito alcuni suggerimenti dei cittadini, come l’abbonamento a prezzo ridotto per la seconda auto per le ore serali. Il fatto che non volessimo utilizzare i parcheggi a pagamento per completare il lungomare è dimostrato anche dal fatto che quest’anno abbiamo diminuito la tariffa oraria, da 60 a 50 centesimi. Come ho detto, a San Benedetto abbiamo forse le tariffe più basse tra le località turistiche di pari importanza. A fine stagione, ad ogni modo, forniremo i dati esatti e dettagliati sui proventi dei parcheggi a pagamento. Le stime che abbiamo attualmente a disposizione delineano comunque un maggiore incasso di circa 100 mila euro rispetto al 2007».
«Tra le più importanti conseguenze di questo provvedimento», spiega l’assessore, «una maggiore facilità nel trovare parcheggio sul lungomare, la riduzione degli incidenti (e a settembre l’Ufficio tecnico del Traffico, con l’apporto dell’ing. Canestrari, fornirà i dati esatti su questo), e un notevole incremento nell’uso della bicicletta, come ognuno poteva e può riscontrare percorrendo il lungomare e osservando sia le bici in circolazione, sia quelle parcheggiate di fronte agli stabilimenti balneari. È fuori luogo la polemica sull’aumento delle multe, specialmente da chi si fa paladino dell’ordine, in quanto le multe stesse vengono elevate se si infrange la legge».
«La sosta a pagamento è stata pubblicizzata sia sugli organi di stampa, sia sul B.U.M., sia con la segnaletica orizzontale e verticale sul lungomare stesso», è la conclusione. «E quindi riteniamo di non aver operato peggio del Comune di Senigallia, citato dagli incauti detrattori. Nei giorni scorsi abbiamo infatti contattato la Polizia municipale di quel Comune, e ci è stato precisato che solo nella settimana precedente l’istituzione dei parcheggi a pagamento, e non dai Vigili, è stata svolta una campagna d’informazione attraverso un volantinaggio. Dopodiché, tutte le auto sprovviste dal tagliandino per il parcheggio sono state regolarmente multate, così come è giusto che sia. Ritengo che una campagna come quella portata avanti da AN sull’eccessivo numero di multe sia diseducativa nei confronti dei cittadini, che in base a queste affermazioni quasi trovano una giustificazione a non rispettare le normative vigenti. Un atteggiamento sconveniente da parte chi ha governato la città».