NEL FERMANO 96 LOCALITA’ A RISCHIO FRANA
AGRICOLTORI RANGER PER SALVARE IL TERRITORIO SABATO LA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE AI SINDACI
05/03/2009 - Agricoltori ranger per salvare un territorio provinciale fermano che, su 40 Comuni, conta ben 96 località a rischio frana, secondo i dati dell’Autorità di Bacino. E’ la proposta che Coldiretti Ascoli Fermo lancerà ai sindaci del Fermano sabato mattina (7 marzo) in occasione dell’apertura di Tipicità. “L’idea è utilizzare le possibilità offerta dalla Legge di Orientamento per affidare alle imprese agricole multifunzionali la cura del territorio, sulla scia di quanto già fatto dalla Provincia picena, con il progetto ‘100 km verdi’ per la manutenzione di fossi e scarpate lungo le strade - spiega il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni –. In questo modo si va a tutelare la società e l’ambiente dando al contempo una possibilità di reddito alle aziende”. In pratica le imprese agricole potranno stipulare delle convenzioni con i Comuni per effettuare tutta una serie di servizi, con procedure burocratiche semplificate, garantendo la cura del territorio dal pericolo dissesto. “Una novità importante soprattutto per le aree interne e montane - ha aggiunto il direttore di Coldiretti Ascoli Fermo, Anacleto Malara -, poiché dà nuove opportunità di reddito alle aziende ma riduce anche i problemi per le amministrazioni pubbliche, che spesso non hanno personale per portare avanti opere pur necessarie di manutenzione”. Oltre alla tutela del territorio, la legge prevede anche tutta una serie di ulteriori possibilità che vanno dalla prevenzione degli incendi alla cura dei giardini pubblici, fino alla manutenzione di campi sportivi o delle aree cimiteriali. L’iniziativa, promossa in collaborazione con Comune di Fermo e Camera di Commercio di Ascoli Piceno, avrà luogo nella sala convegni in località Molini Girola. I lavori si apriranno alle ore 10 con i saluti di Paolo Mazzoni (presidente Coldiretti Ascoli Fermo), del sindaco Saturnino Di Ruscio e del presidente della Camera di Commercio fermana, Graziano Di Battista. Quindi le relazioni di Francesca Alfano (Area Economica Coldiretti nazionale) e Claudio Gagliardini, vicedirettore Coldiretti Marche. Dopo l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Petrini, sarà il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, a tirare le conclusioni.
CINGHIALI, ANCORA DA RISARCIRE I DANNI DEL 2007
CHIESTO UN INCONTRO URGENTE ALLA PROVINCIA DI MACERATA
CONTINUA L'ASSEDIO DEI SELVATICI ALLE IMPRESE AGRICOLE
"Con i cinghiali che continuano ad assediare le imprese agricole e i risarcimenti che non arrivano, occorre un intervento immediato della Provincia di Macerata". E' quanto sostiene la Coldiretti di Macerata, preoccupata per una situazione che continua ad essere esplosiva nelle campagne. "Non solo le nostre imprese devono ancora ricevere i risarcimenti del 2007 ma sono anche costrette a vedere ogni giorno le proprie colture devastate - attacca il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili -. Diamo atto alla Provincia di aver fatto un primo passo con alcune battute di caccia, però occorre un ulteriore impegno per risolvere davvero il problema". Da qui la richiesta di un incontro urgente con l'amministrazione provinciale. "Occorre accelerare le procedure di risarcimento dei danni poiché in questo momento è necessario dare almeno una sicurezza alle aziende che operano nelle zone interne garantendo la manutenzione del territorio e la produzione di alimenti di qualità - spiega il direttore della Coldiretti Maceratese, Gabriel Battistelli -. Non dimentichiamo che la presenza degli agricoltori assicura la prevenzione del dissesto idrogeologico, ma qualora dovessero venire a mancare le garanzie di poter lavorare senza subire continui danni di carattere economico è chiaro che le campagne rischierebbero di svuotarsi". La Coldiretti Macerata chiede alla Provincia di dare seguito al protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso anno, con il quale ci si impegnava a ridurre il numero dei cinghiali per mettere in sicurezza le strade maceratesi; dopo l’approvazione, avvenuta nonostante alcuni distinguo dell’Organizzazione, del regolamento provinciale, predisporre uno strumento unico per la caccia su tutto il territorio regionale con la creazione di una cabina di regia; istituire un fondo regionale; effettuare nel tempo più breve possibile il calcolo dei danni subiti sino ad oggi e saldare i risarcimenti dovuti; mettere in trasparenza la carne ottenuta dalle battute venatorie per evitare rischi sanitari.