Moda e... Cibo
Quando la moda incontra il cibo: mostra di abiti di carta di Camaiani nel nuovo locale CIBO di Alesiani. Un brindisi alla creatività dello stilista Camaiani e dell’oste Michele Alesiani.
di Tiziana Capocasa
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 01/11/2008 - L’alta moda incontra l’alta ristorazione nel nuovo locale CIBO di Michele Alesiani dove lo stilista Vittorio Camaiani espone fino a dicembre i suoi abiti di carta, sospesi in aria. Meglio sculture che lo stilista crea con la stessa passione con cui realizza i suoi abiti veri. Camaiani ha modellato la carta come fosse taffetà ed ha vestito il soffitto di CIBO. Tre le opere, una ispirata a Picasso da cui si sprigiona un ramo di rose rosse, evoca la Spagna, il tango, la sensualità. Al centro un abito anni ’80 con una cinta di rose nere intrecciate, ed ancora un abito marmorizzato con dei segni a pennarello che ricordano le imbastiture sartoriali. “ In questa mostra ho voluto sintetizzare i miei venti anni di lavoro”ha detto lo stilista acclamato dalle sue clienti più affezionate. La prima ad accorrere la nobildonna Marilena Rosati Montanari, con giacca tagliata a cerchio double face, da una parte lana dall’altra seta decorata, un must della collezione autunno/inverno 2008/2009. La splendida Marilena da quando veste Camaiani (predilige i suoi capi più estrosi e creativi) ha assunto un’aria più sbarazzina senza rinunciare alla sua innata eleganza. Donna di classe la giovane cugina dello stilista, Sabrina che vive in Danimarca, da qualche mese si è trasferita ad Acquasanta per ristrutturare un casale di famiglia. Molto chic in abitino nero, borsa tracollo di Camaiani della collezione ispirata alla musica. Grande fan di Vittorio l’albergatrice Antonietta Di Emidio, proprietaria degli hotel La Pace e Bolivar, è giunta al vernissage con la figlia Eleonora, tutta griffata “Gulp” la linea giovanile/ causal dello stilista sambenedettese. In adorazione del “re” della moda anche Giusy Ficcadenti, studentessa iscritta alla Facoltà di Cultura e Stilismo della Moda di Firenze, che ha seguito uno stage presso l’atelier di via Lucania. “In un mese ho imparato più di due anni all’Università” ha detto la stagista che sta preparando la tesi di laurea sullo stilista Massimo Fioravanti, maestro di Camaiani. “Non sapevo chi fosse prima che Vittorio me ne parlasse in termini entusiastici. La mia ricerca sarà un modo per ricordarlo”. Con lei anche la sorella architetto, Diana. Sempre molto glamour la moglie Daniela, in abito di velluto, e la bellissima figlia Lucrezia, destinata a calcare le passerelle. Ed ancora la giornalista Olga Piergallini, che segue gli eventi mondani. Finger food e champagne. Intanto la lista degli arrivati a salutare il patron di CIBO, Michele Alesiani, si continua ad allungare. Gli ospiti attovagliati guardano gli abiti che pendono dal soffitto come fossero abat- jour e restano sbalorditi. “Ho raccolto in questo locale- spiega l’oste- tutte le mie esperienze, a cominciare dal bar pasticceria di mio padre con quei profumi di cornetti e dolci appena sfornati che mi riportano all’infanzia e mi accompagnano dovunque. Quindi la ristorazione di una city come Londra, dove ho aperto la seconda Osteria dell’Arancio. Ecco, ho voluto creare un posto giusto per tutte le ore, dalla prima colazione, agli aperitivi, alla pausa pranzo con piatti light, fino alla cena. CIBO funziona anche come sala da te”. Cura ed attenzione delle materie prime, ricercatezza delle proposte, innovazione costante fanno del nuovo locale di Michele un corner di forte richiamo. Prima o dopo un concerto, uno spettacolo teatrale oppure una proiezione cinematografica, impossibile tirare dritti davanti alle vetrine ex rivendita Piaggio di Buttafuoco, oggi il nuovo regno di sua maestà Alesiani.
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