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Don Gregorio

Don Gregorio di Gaetano Donizetti al Teatro della Fortuna

Teatro della Fortuna - Fano

2 febbraio, sabato, ore 20.00 a seguire cena e Ballo in Maschera

 

4 febbraio, lunedì, ore 21.00 replica

 

  

don gregorio

  

melodramma giocoso in due atti, musica Gaetano Donizetti, libretto Jacopo Ferretti e Andrea Leone Tottola

 

ricostruzione e revisione sui materiali autografi a cura di Maria Chiara Bertieri - Fondazione Donizetti, adattamento dei dialoghi Paolo Bordogna

 

 direttore e maestro concertatore Michele Mariotti | regia Roberto Recchia

scene e costumi Ferdia Murphy 

con Paolo Bordogna (Don Gregorio), Bruno Taddia (Don Giulio), Elizaveta Martirosyan (Gilda), Danilo Formaggia (Enrico), Vicenç Esteve (Pippetto), Leopolda Malabaldi (Leonarda), Ferruccio Finetti (Simone) 

Orchestra Sinfonica G. Rossini | Coro del Teatro della Fortuna diretto da Carlo Morganti

 

Coproduzione Teatro della Fortuna di Fano, Fondazione Donizetti di Bergamo, Wexford Opera Festival (Irlanda)

 

Non bisogna essere esperti del settore per apprezzarla e comprenderla. È divertente e fa ridere. È realizzata da giovani ma già esperti e rodati artisti. È il frutto di una collaborazione tra ben due teatri italiani ed un festival irlandese e perciò vivrà su almeno quattro palcoscenici tra il nord Europa e la nostra Sicilia.

 

Sembrerà strano ma stiamo parlando di un’opera lirica. Il 2 (a seguire cena e Ballo in Maschera) e il 4 febbraio al Teatro della Fortuna di Fano (uno dei tre teatri produttori) la quarta edizione della Rassegna Lirica Torelliana propone Don Gregorio di Gaetano Donizetti. Un gioiellino, un reperto prezioso dell’opera giovanile di Donizetti, una versione napoletana de L’Ajo nell’imbarazzo mai ripresa in epoca moderna con musiche inedite e dialoghi parlati (in vernacolo partenopeo) invece dei recitativi.

  

La conduzione musicale è affidata a Michele Mariotti, uno dei più giovani ed ormai “ex promettente”, affermato e riconosciuto direttore d’orchestra nell’ambito dei più prestigiosi ambienti della musica italiana, che ha inaugurato con grande successo personale l’attuale stagione lirica del Teatro Comunale di Bologna. Gli interpreti sono anch’essi giovani cantanti di grandi doti vocali e spesso di vero talento attorale tanto da potere ben immaginarli anche sui palcoscenici di prosa come nel caso di Paolo Bordogna (Don Gregorio) e Bruno Taddia (Don Giulio). Gli altri interpreti sono Elizaveta Martirosyan (Gilda), Danilo Formaggia (Enrico), Vicenç Esteve (Pippetto), Leopolda Malabaldi (Leonarda) e Ferruccio Finetti (Simone).

  

Anche Fano ha avuto il suo Aio nell’imbarazzo. Era il 1848 e chiuso il Teatro della Fortuna (dal 1839 al 1863) per la trasformazione della struttura dalla torelliana a quella polettiana, la stagione lirica era stata trasferita al Teatro Comunale collocato all’interno del Palazzo Malatesta negli ambienti che oggi ospitano la Pinacoteca. Quell’anno, per la stagione del carnevale, furono scelti tre titoli donizettiani: Roberto Devereux, L’elisir d’amore e, appunto, L’aio nell’imbarazzo. Gli interpreti erano: Marietta Alberti (Gilda), Giovanni Bacci (Enrico), Raffaele Giacomelli (Don Giulio), Giuseppe Negri Lipparini (Don Gregorio), Cleofe Zecchini (Leonarda), Francesco Zecchini (Pippetto). Direttore d’orchestra, Giuseppe Menghetti; direttore del coro, Francesco Zecchini; suggeritore, Aldebrando Brizzi.

  
La trama

Don Gregorio è il tutore dei due figli del conte Giulio Antiquati, brava persona ma ostinato e severo, un misogino che nutre un odio sperticato per le donne, tanto da tenere i figli segregati in casa e da promettere di farli uscire solo quando, a quarant’anni, saranno “maturi” abbastanza da non farsi circuire. Don Gregorio spiega al padrone che così facendo otterrà l’effetto contrario. Ma tutto è vano. Pippetto, il più piccolo, corre dietro alla vecchia serva Leonarda, mentre Enrico è sempre triste, sospira, ha qualcosa che lo tormenta. Il tutore sospetta ci sia di mezzo una donna. Ma quale, se Enrico, come suo fratello, non esce mai di casa?

  

La produzione

 Un’operazione produttiva intelligente ed originale che, si sa sin da ora, non si fermerà a Fano. Il tutto parte da un’idea del regista Roberto Recchia chiamato a Wexford per mettere in scena L’Ajo nell’imbarazzo di Donizetti. Studiando l’opera Recchia scopre che da essa ne deriva un versione “napoletana” mai ripresa in epoca moderna. Da qui nasce la nuova e lunga vita del Don Gregorio. Recchia convince il festival irlandese a preferirlo a L’Ajo, proprio mentre in quel periodo la Fondazione Donizetti sta ultimando la revisione di quella versione: ed ecco che il cerchio si chiude. Poi le Direzioni Artistiche di Fano e Bergamo (sede della Fondazione Donizetti), ciascuna per proprio conto, decidono di portare la produzione in Italia, e trovano un accordo per farlo assieme. Ma non finisce qui: al Teatro Bellini di Catania salta uno spettacolo e così si regalerà a quest’opera una quarta possibilità di vita nel dicembre 2008.

Immutato l’allestimento, confermata la regia, ciò che di volta in volta cambia è il cast e la direzione musicale. Le versioni irlandese e fanese sono quelle che più si assomigliano, ma crediamo di non essere troppo di parte dicendo che quella fanese raccoglie in sé il meglio delle precedenti.


Dopo la Prima del 2 febbraio cena e Ballo in Maschera:

il travestimento ispirato a La patata bollente di Steno

 

Dopo la prima la serata continua premendo l’acceleratore sullo spirito del carnevale e del suo tema per eccellenza. Il travestimento.

 Si cambia registro e, soprattutto, musica che sarà affidata al dj Peppe Nigra con incursioni di Daniele Santinelli. Musica, balli e tante sorprese allieteranno la serata di tutti quelli che, ancora una volta, avranno deciso di festeggiare il carnevale 2008 in teatro.

Dalla lirica al cinema prendendo spunto da un famoso e divertentissimo film di Steno, La patata bollente. La trama del film è nota, Renato Pozzetto è un operaio con fidanzata - la Fenech - che salva da un pestaggio un ragazzo gay, Massimo Ranieri. Tra i due nasce un’amicizia che renderà al primo la vita molto difficile.

 

Da questa storia gli organizzatori hanno tratto ispirazione per lo svolgimento della serata dopo la prima. Leit motiv musicale, Un tango diverso canzone della colonna sonora del film: “ Tanto languido e sia/contro l'ipocrisia/dare scandalo è l'unica via/rose rosse per te/raso rosa per me....”

 

  
Biglietti. Da 25,00 a 80,00 il 2 febbraio (spettacolo più cena in teatro) | Da 5,00 a 35,00 il 4 febbraio. Vendita online. TICKETONE, info 02.392261, www.ticketone.it

Botteghino. Info: piazza XX Settembre 61032 Fano, Tel. 0721.800750 fax 0721.827443, botteghino.teatro@comune.fano.ps.it. Apertura: Dal lunedì al venerdì esclusi i festivi 17.00 - 19.00 | Il sabato e il mercoledì anche dalle 10.00 – 12.00 | Nei giorni di spettacolo 10.00 - 12.00 e dalle 17.00 in poi

www.teatrodellafortuna.it

 Redazione 

Cultura e Spettacoli

 Articolo letto 274 volte. il 31 Jan 2008 alle 10:01
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