I risultati del Rapporto Censis 2006
MARCHE,REGIONE LEADER DELLO SVILUPPO ECONOMICO, MA NON MANCANO MOTIVI DI PREOCCUPAZIONE
ANCONA, 2007-046 - Elevata qualità della vita, forte coesione sociale, alto tasso di longevità, ma soprattutto un’ economia che corre a velocità doppia rispetto ad altre regioni, con una nuova generazione di imprenditori animata da uno spiccato spirito di intraprendenza. Queste, in sintesi, le caratteristiche principali delle Marche contenute nel “Rapporto sulla situazione sociale delle Marche 2006” del Censis presentato oggi presso la sede della Giunta regionale. “Risultati molto soddisfacenti – ha commentato Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis – che fanno delle Marche la regione con più capacità di affrontare i processi di trasformazione sociale ed economica in atto”. Ma guai - ha ammonito - ad accontentarsi. “L’obiettivo è mantenere e consolidare le posizioni acquisite, rafforzare il processo di internazionalizzazione,migliorare l’innovazione e la capacità di stare dentro le nicchie produttive dell’economia regionale attraverso la ricerca di valore aggiunto”: obiettivi ambiziosi che presuppongono una comunità più attiva, non tanto in termini di solidarietà quanto di offerta di servizi reali. “Ma soprattutto occorre – ha rilevato De Rita - una maggiore capacità di governance basata sull’integrazione delle due realtà provinciali della parte meridionale della regione che avvertono maggiori difficoltà e paura nel far fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni di un mercato sempre più globale”.
Un concetto sviluppato ulteriormente dal Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca che, nell’esprimere grande soddisfazione per le straordinarie performance ottenute dalla regione in capo economico e sociale, ha ribadito “il forte impegno del governo regionale sulle questioni strettamente legate al welfare, come la coesione sociale, il rafforzamento della rete dei servizi, i processi di integrazione e il miglioramento della competitività dei territori che accusano ritardi nello sviluppo”. Spacca si è soffermato, in particolare, sul tema degli anziani, sottolineando la necessità di ricercare condizioni di vita migliori di quelle attuali e dare spazio ai giovani affinché diventino protagonisti della comunità regionale.
Altro punto fondamentale dell’azione di governo è il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro: “Le Marche sono risalite dall’ultimo al quartultimo posto nella graduatoria delle regioni con il maggioro numero di incidenti, ma resta prioritario l’impegno - ha ribadito il presidente - di garantire migliori condizioni nella tutela sui posti di lavoro attraverso il pieno coinvolgimento delle strutture sanitarie nell’esercizio dei compiti di prevenzione e di controllo”. Spacca si è poi soffermato sull’importanza delle politiche di raccordo tra ambiente, cultura e turismo: un settore, quest’ultimo, assolutamente strategico, che costituisce, dopo il lavoro manifatturiero, il “secondo motore” dello sviluppo economico e sociale della regione; al riguardo ha annunciato “grandi investimenti” nel settore, allo scopo di migliorare la capacità di accoglimento delle strutture ricettive.
Nel dibattito sono intervenuti il vice presidente della Giunta regionale Luciano Agostini, che ha evidenziato le politiche messe in atto per la valorizzazione del turismo, e il presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarell, secondo il quale il miglioramento della capacità di governance e il mantenimento della qualità della vita non possono prescindere dal pieno coinvolgimento dell’Assemblea consiliare. In precedenza Giuseppe Roma direttore del Censis, ha illustrato i risultati del “Rapporto”, elencando una serie di dati - tasso di occupazione del 64 per cento, contro il 58 per cento della media nazionale; aumento del 34 per cento nell’ export nel periodo 200-2006; più 6,1 per cento di valore aggiunto, a fronte del 3 per cento del dato nazionale – che sottolineano la straordinaria vitalità delle Marche. Risultati lusinghieri che fanno delle Marche -ha affermato - “una regione simbolo della ripresa economica e della capacità a livello nazionale di adeguarsi alle nuove esigenze imposte dalla competizione internazionale”.
Consultare il Rapporto Censis allegato