di Mons. Gervasio Gestori
Carissimi,
arriva la festa di Pasqua e per questa occasione in molte parti del mondo i fedeli cristiani hanno la consuetudine di salutarsi dicendo: "Cristo è risorto!" e rispondendo: "È veramente risorto!". Sono parole bellissime, che in fondo vogliono dire una cosa semplice: "Gesù è vivo, la vita ha vinto! Ci credo".
Anch'io voglio ripetere a ciascuno di voi in questo grande giorno della nostra fede cristiana e per questo tempo di gioia:
"Cristo è risorto. È risorto anche per te! Non temere. La vita ha vinto!".
Mi arrivano tuttavia le difficoltà di molte persone a vivere la propria vita, specialmente in questo tempo di crisi. Vedo le famiglie preoccupate per la mancanza di lavoro o per il timore di perdere l'occupazione nel prossimo futuro. Assisto alle difficoltà di tanti genitori nel loro rapporto educativo verso i figli.
Mi accorgo che troppi giovani sono alla ricerca di ideali di vita e rimangono delusi perché si sentono soli e non compresi, o perché percorrono strade illuso- ne e inconcludenti, sprecando tempo e soldi e talvolta rovinando anche la salute. Avverto con umana vicinanza l'incapacità di tanti di noi nel dare valore anche alla vita di chi è malato e ormai può apparire solo come un peso per qualche familiare e per la società.
In queste condizioni, come si fa a non essere ansiosi e preoccupati? Come riuscire a guardare il futuro con giusta speranza? Come si può amare serenamente la vita?
Condivido tutte queste difficoltà e sono vicino alle famiglie che soffrono per mancanza di occupazione e per difficoltà affettive, ai giovani tentati dal vuoto della insignificanza delle cose, alle persone schiacciate dalla depressione, ed assicuro la mia preghiera per ciascuno, per ché il Signore, al quale nulla è impossibile, venga incontro con la sua grazia alle necessità di queste persone.
Ma vorrei anche dire una parola di conforto vero e di incoraggia mento certo, proprio a partire dalla festa di Pasqua, affermando con la forza della fede che solo il legame con Cristo ci permette di superare il sospetto che la vita in certi momenti sia un fallimento. E soprattutto vorrei comunicare che solo la fede in Gesù risorto ci dona la certezza che la vittoria della morte è solo apparente e che il bene comunque è più forte del male.
La Pasqua ci parla di luce, di speranza, di vittoria, di vita. La Pasqua ci dice che la vita è viva e che in Gesù la nostra vita, tutta la nostra vita, vale un mondo di bene! Con la sua risurrezione Gesù ha sconfitto la morte, ha vinto il demonio, perdona il peccato, ama ogni uomo e dona a tutti la possibilità di una speranza certa e vera.
Ecco perché noi amiamo la vita e siamo ricchi di speranza, nonostante le crisi economiche pur reali, nonostante le difficoltà affettive e familiari pur vere, nonostante le diffuse paure del futuro, nonostante il vuoto di una cultura insignificante ed invasiva.
Il nostro ottimismo di credenti non è tanto di facciata e verbale, non è atteggiamento positivo limitato al buonismo sentimentale o di ordine politico. Il nostro ottimismo è realissimo, tiene conto delle difficoltà attuali in modo serio, e tuttavia si apre al futuro senza demordere e vive il presente senza disfattismi di comodo.
Noi crediamo sempre nella vita e nella sua positività, noi siamo il popolo della speranza e guardiamo alla realtà vedendo in essa sempre una possibilità di bene e di grazia. Abbiamo la capacità di ricuperare ogni momento e di piegar lo al bene mediante la fede e con la forza dell'amore.
Gesù è morto, sì è morto il venerdì santo. Ma Gesù è risorto, è veramente risorto il mattino di Pasqua. Ed è vivo. Ecco perché non crediamo nella morte come fine di tutto ed amiamo la vita come valore, comunque essa sia. Ecco perché il male non ha mai l'ultima parola, ma è il bene che può vincere sempre. Ecco per ché vogliamo continuamente sperare, anche se tante volte è difficile e siamo messi alla prova dai fatti della vita.
Carissimi,
auguro a tutti di gustare serenamente e nella concretezza della vita questa gioia della Pasqua, godendo di questo dono della fede in Gesù risorto. Siamo il popolo che ha la speranza e che è chiamato a testimoniare la bellezza della speranza.
A tutti, e specialmente alle famiglie, ai giovani, ai malati, auguro di cuore buona Pasqua!
Con la mia benedizione