Noam Chomsky "Il Bene Comune"
"Il potere delle Corporation è invincibile?"
DOMANDA: Lasci che le citi un paio di dichiarazioni. La prima è di Robert Ketch, l'ex ministro del Lavoro di Clinton: «Bisogna ancora decidere se il sindacato tradizionale è indispensabile per nuove tipologie di posti di lavoro che si vanno creando». Il secondo è dell'ex ministro del Commercio, Ron Brown, che ha detto: «I sindacati vanno bene là dove esistono, ma dove non ci sono, non è ancora chiaro quale tipo di organizzazione dovrebbe rappresentare i lavoratori».
CHOMSKY: Queste affermazioni non mi sorprendono, visto che vengono da un'amministrazione repubblicana moderata. Perché dovrebbero permettere che i lavoratori abbiano dei mezzi per difendersi dal potere privato?
Forse c'è bisogno di qualcos'altro per il nuovo posto di lavoro ad alta tecnologia: la "flessibilità", ovvero un modo gentile per dire che quando vai a dormire la sera non sai se avrai un lavoro al mattino (ma tu sai che non avrai benefici). La "flessibilità" è fantastica per quanto riguarda i profitti, ma distrugge gli esseri umani.
C'era una frase famosa, o almeno dovrebbe essere famosa, di un generale brasiliano (intorno agli anni Settanta, credo). Parlando del "miracolo economico" brasiliano, egli disse che l'economia andava a gonfie vele, ma altrettanto non si poteva dire della gente. Mi pare che questo dica tutto.
DOMANDA: C'è qualcosa in tutto questo che mi lascia perplesso. È nell'interesse delle corporation far sì che i consumatori abbiano abbastanza soldi per acquistare i loro prodotti. Quella era la logica che aveva spinto Henry Ford ad aumentare lo stipendio dei suoi operai di 5 dollari al giorno affinchè potessero permettersi di comperare le automobili che producevano.
È nel loro interesse ottenere profitti, ma esistono altri modi per farlo piuttosto che vendendo una grande quantità di prodotti a un mercato di massa composto parzialmente dai loro operai. Forse è più conveniente per i loro interessi utilizzare una forza lavoro fortemente oppressa e a basso costo, per produrre meno beni destinati a gente relativamente più ricca, mentre allo stesso tempo guadagnano altro denaro attraverso speculazioni finanziarie.
DOMANDA: Quando ai manager delle multinazionali viene chiesto di spiegare i bassi solari che vengono pagati ai loro operai nel Terzo Mondo, essi dicono: «Questa gente prima non aveva neanche un lavoro, noi glielo abbiamo dato, stanno imparando un mestiere», e così via. Lei come risponderebbe a quelle affermazioni?
Se dicessero sul serio, allora utilizzerebbero una parte dei loro profitti per migliorare le condizioni di lavoro in Indonesia. Ma quante volte lo fanno? Non gli manca certo il denaro, basta leggere l'elenco delle 500 imprese più ricche pubblicato annualmente su «Fortune».
Per inciso, la mia non è una critica personale ai dirigenti delle grandi imprese. Se uno di loro provasse a utilizzare i fondi della società per migliorare le condizioni di lavoro in Indonesia, verrebbe licenziato nel giro di cinque minuti.
E inoltre credo che farebbe anche una cosa illegale. Le responsabilità di un dirigente sono verso i suoi azionisti: deve aumentare i profitti, le quote di mercato e il potere. Se lo fa pagando un salario da fame a donne che moriranno entro un paio d'anni a causa delle terribili condizioni in cui lavorano, sta solo facendo il suo lavoro. È il suo lavoro che dovrebbe essere posto in discussione.
DOMANDA: Gli alti dirigenti non sono forse molto veloci nell'adattarsi e a fare piccole concessioni, come permettere alla gente di andare in bagno due volte al giorno, invece di una?
Certamente. La stessa cosa valeva per re e principi, elargivano concessioni a piene mani quando non erano più in grado di controllare i loro sudditi. Anche i padroni degli schiavi si comportavano così.
Brano tratto da Noam Chomsky "Il bene comune" edizioni Piemme.
Un libro ASSOLUTAMENTE da leggere