Pupi Avati al Christmas Film Festival di Govone-Alba (CN)
28/10/2008 - Dopo l'entusiasmo che ha accolto il Flower Film Festival, l'Associazione Palladium Productions torna con un nuovo progetto, unico nel suo genere e indubbiamente per tutti i gusti: il Christmas Film Festival a Govone-Alba (CN) a partire dal 29 novembre 2008.
Tra le tante adesioni, quella di Pupi Avati che nell'intervista allegata affronta un tema spesso trattato nei suoi film: il Natale.
Il Natale visto non solo come vacanza e disimpegno, ma anche come momento di incontro e riflessione: è questo il tema del Christmas Film Festival, luogo di scambio tra diverse culture e tanti modi di fare cinema, accomunati da una grande qualità e da un argomento che ha affascinato tutti i più grandi registi, da Tim Burton a Pupi Avati, da Frank Capra a Paul Haggis. E saranno proprio i loro film, dall'ultima settimana di novembre e per tutto dicembre sino all'Epifania, a essere protagonisti del Christmas Film Festival. Manifestazione decisamente originale, che vede la luce quest'anno a Govone - Alba- (CN), il Paese di Natale, dove la festivita' è declinata in tutte le sue forme, in un mese che vuole essere occasione non solo di gioia ma anche di meditazione. Il Christmas Film Festival propone storie, racconti, eventi narrati in pellicola per adulti e bambini. Pomeriggi riservati ai più piccoli e serate ai grandi, ma nulla vieta reciproche scorribande fra i diversi momenti della giornata: i film sono pensati anche per mettere insieme vari tipi di pubblico e di età.
Con l'obiettivo di aprire nuove frontiere, culturali e cinematografiche, il Christmas Film Festival, ideato e organizzato dall'Associazione Palladium Productions, presenta in rassegna lungometraggi, selezionati da Ilaria Avanzi, da Mazzino Montinari e Simona Rota, con uno sguardo attento non solo ai valori morali e spirituali della ricorrenza, ma anche all'amicizia e alla solidarieta' oltre lo spreco e il consumo.
Un'occasione irripetibile per godersi dal grande schermo tanti film indimenticabili, classici e non, dedicati alle feste natalizie, dall'inizio del cinema ai giorni nostri.
Cinema e Natale Pupi Avati al Christmas Film Festival Rassegna di lungometraggi sul Natale Serra del Castello di Govone – Alba (CN) 29, 30 Novembre 2008 6, 7, 8, 13,14, 20, 21, 26, 27, 28 Dicembre 2008 3, 4, 5, 6, Gennaio 2009 Pupi Avati, premiato recentemente con l'Efebo d'oro, sarà con i suoi film ospite del Christmas Film Festival. Abbiamo colto l’occasione per porre qualche domanda sul suo rapporto con il Natale, come artista e come uomo…
D. Uno sguardo amarissimo sul Natale, il suo, a guardare "Rivincita di Natale"... Avati: Di film sul Natale veramente ne ho fatti due, entrambi amarissimi, uno parecchi anni fa, si chiamava "Regalo di Natale", e l'altro nel 2002, appunto, "Rivincita di Natale". Anche il primo -come l'ultimo del resto- raccontava come la notte più santa dell'anno fosse dissacrata dal comportamento umano, di come, una volta diventati adulti ci si allontani da quella magia, da quella sacralità che ci hanno accompagnato per tutta l'infanzia. Io da bambino e anche da giovane avevo un rapporto bello e sacro con il Natale, poi con il tempo ci si accorge di come le preoccupazioni umane prendano il sopravvento, anche in quel giorno che dovrebbe restarne al di fuori...
D. Qual'è "Il Film di Natale" per lei?Quello che rappresenta meglio il rapporto tra cinema e Natale? Quale il regista che meglio ha saputo affrontare questo tema? Avati: Per me Natale al cinema è il Frank Capra de "La vita è una cosa meravigliosa". E' ovvio, non può non essere così, è l'assonanza più banale ma anche la più pertinente, più Natale di quello non c'è, angeli, campanelli, miracoli, lietissimo fine...non manca niente, è quello l'archetipo di tutti i film di Natale del mondo, come musicalmente parlando è la canzone di Bing Crosby, White Chtistmas, quella più venduta in assoluto nel mondo... No, non ci sono opzioni, non può esserci concorrenza, anche essendo amico di tanti registi che si sono interessati al Natale, la mia risposta non può che essere Capra, e sono sicuro che sarà quella di tutti, di tutte le persone che hanno un cuore...
D. Come, lei cattivissimo... Avati: Il problema è che nel nostro paese viviamo all'ombra di una cultura inibitoria, al contrario degli Stati Uniti, dove hanno una spudoratezza emotiva e sentimentale unica, quella appunto che ha permesso loro di fare un'infinità di film con l'happy end, film che sono arrivati a tutti noi, ovunque. Invece in Italia le poche volte che mi sono permesso di lasciare uno spiraglio anche piccolissimo di speranza in un film mi hanno massacrato, mi ricordo a Venezia, domande come: "Ma come ti permetti di lasciare una speranza a questo nucleo familiare?" No, nel nostro contesto, nella nostra storia, solo il pessimismo trova cittadinanza. Come regista devo rispondere su due fronti diversi: quello degli esegeti e quello del pubblico, gli incassi, il botteghino... faccio un mestiere che si confronta con il denaro, se poi fai il cinema come lo faccio io, con la continuità con cui lo faccio io...bè, la mia immaginazione è grande quanto è grande l'incasso, quindi tutto alla fine si conclude squallidamente!
D.Mai pensato a un film sul Natale diverso, tanto "per vedere di nascosto l'effetto che fa"....? Avati:Certo che mi piacerebbe, vorrei fare un film bello, su un mio Natale indimenticabile, durante la guerra, a Sasso Marconi, dove eravamo nascosti... di come mio padre e mio zio si fossero avventurati una notte verso Bologna con il rischio della vita, solo per recuperare una Madonna e un asinello che mancavano per il presepe... è un ricordo vivissimo, è per me l'archetipo di tutti i miei Natali...chissà....
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