E Fanocuore attacca “E’ scandaloso che le Marche non abbiano riabilitazione cardiologia.
Siamo disposti a tutto”.
FANO, 2007-07-27 - Torna, sabato 28 luglio, per l’VIII edizione, la “Giornata del cuore”. L’iniziativa, promossa dall’associazione Fanocuore in collaborazione con il Centro servizi per il volontariato ed una serie di sponsor pubblici e privati, vuole mettere sotto la lente il tema della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Due le novità di quest’anno. “Sano con il pesce” è esteso a tutte le tipologie di pesce, non più solo azzurro, perché considerato un alimento base per una sana alimentazione. Nella giornata di sabato gli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa, associati di Confcommercio e Confesercenti, doneranno all’Associazione 1 euro per ogni pasto consumato. Altra novità, il fatto che la giornata si sposterà dalla Sassonia, al Lido di Fano, sotto la Tensostruttura di viale Simonetti. Si partirà alle ore 10 con il saluto delle autorità. Poi il dottor Alberto Caverni, dirigente della Cardiologia di Fano illustrerà i risultati di cinque anni di attività del progetto “Un Cuore che rinasce – Città di Fano”, grazie al quale sul territorio sono stati attivati ben 26 defibrillatori semiautomatici, per la lotta contro la morte improvvisa. Tutti donati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Fano. Ad utilizzarli più di 300 volontari, addestrati da Fanocuore. Alle ore 11 e fino alle 18, saranno aperti gli spazi operativi. Degli infermieri saranno a disposizione per il controllo di alcuni dei principali fattori di rischio: la pressione arteriosa ed i valori del colesterolo, mentre i cardiologi potranno fornire utili suggerimenti.
“Lo scorso anno – racconta il presidente dell’associazione Giovanni Orlando – abbiamo effettuato circa 200 analisi speditive, del grado di colesterolo presente nel sangue. E’ un controllo significativo che può fornire una spia d’allarme da approfondire con ulteriori analisi mediche”. Ma molto altro si potrebbe fare. “E’ scandaloso – accusa il presidente – che le Marche non abbiano una riabilitazione cardiologica. Per i cardiopatici la vita cambia: si entra in uno stato psicologico di stress e si fa fatica a tornare ad una esistenza normale. Sono anni che reclamiamo di aprire un centro per la riabilitazione cardiologica. L’assurdità sta nel fatto che la riabilitazione converrebbe alla Regione, che attualmente paga la mobilità passiva dei marchigiani che si spostano verso quelle regioni che attuano tale importante servizio. Come Associazione abbiamo chiesto che se ne discuta nel Piano sanitario regionale. Non soprassederemo su questo punto. Qualunque parte politica ci garantirà sostegno, avrà il nostro appoggio”.