IL PERU' DI SERENA
2006-11-29 - Storie di ordinaria umanità nel diario di una ragazza del Piceno che trascorre un anno in un Paese lontano /5
In trasferta a Huacho Venerdì 24 novembre, la giornata inizia prima del solito. Non mi era ancora capitato di vedere Lima sonnecchiare tra il chiarore delle prime luci del mattino. Alle 5.30 tutto tace o quasi, poche combi per le strade, saracinesche mezze chiuse, l’odore di terriccio mescolato a quello del pane appena sfornato che alcuni signori trasportano con carretti di un’altra epoca.
L’appuntamento è alle 6 davanti alla "oficina" di Aprodeh, si va in trasferta al nord per un taller (corso). A Huacho per la precisione, una cittadina di mare a due ore dalla capitale. Siamo in quattro dell’associazione: il presidente Francisco Soberon (Pancho per gli amici), Gloria Cano, responsabile dell’area legale e noi della capacitación.
È la prima volta che mi lascio il “mostro” alle spalle (Lima è il mostro nel gergo peruviano). Percorriamo la Panamericana nord con il fuoristrada di Pancho. Ai lati non c’è nulla, serpeggiamo in mezzo al deserto. La mia espressione di stupore si guadagna subito una spiegazione; “ il paesaggio costiero è così: mare-deserto-panamericana-deserto; il tutto intervallato da alcune cittadine”. Il corso che ci aspetta è rivolto ai familiari delle vittime del conflitto armato e dovrà informarle sugli sviluppi del processo di riparazioni.
Parentesi legislativo-istituzionale Nel luglio del 2005 il governo Toledo approvò la legge che creò il Piano Integrale di Riparazioni (PIR), un un passo importante poiché stabilisce le misure ed i programmi per concretizzare i risarcimenti individuali e collettivi delle vittime. Si è inoltre designato un consiglio (consejo de reparaciones) atto a formulare un registro unico con tutti i nomi delle persone e delle comunità colpite da terrorismo e/o da forze armate. Questo è un passaggio fondamentale perchè senza la lista non si possono risarcire le persone.
La realtà peruviana, sempre più reale All’inizio non capivo come si potesse perdere tanto tempo dietro ad un registro, mi sembrava semplice ottenere questa lista. Purtroppo i problemi sono molti e con Aprodeh si cerca di semplificarli. Un esempio esplicativo: come fa un familiare di un desaparecido a provare che questo sia stato ammazzato dalla polizia e che non sia invece semplicemente scomparso per altre ragioni? Oppure come si può provare l’esistenza di una comunità in cui uffici, registri, persone sono stati tutti bruciati? Per essere inscritti nel registro c’è bisogno di prove: documenti di identità, testimonianze, dettagli dei fatti. Siamo a Huacho proprio per far capire alla gente che tipo di documento sarà giudicato valido da un punto di vista legale e come fare a reperirli. Tutto ciò ovviamente significa, per molte di queste persone, riaprire ferite, rivevere situazione dolorose, sperando che questa volta venga fatta giustizia. I dubbi sono molti, se si pensa che tre membri del consiglio (coloro che stabiliranno se una persona fu realmente vittima o no) sono militari, si capisce come la diffidenza a volte prenda il sopravvento. Non è facile spiegare che se si vuole ottenere una reale riconciliazione della popolazione peruviana, tutti devono essere coinvolti, vittime e carnefici.
Durante la giornata una signora mi avvicina, sa che faccio parte di Aprodeh, mi dà dei fogli in mano e mi inizia a raccontare la sua storia. Le hanno ammazzato il marito ed il figlio. Mi mostra, in lacrime, l’iscrizione universitaria del figlio (studiava ingegneria prima che fosse desaparecido) e mi chiede se è un documento valido. Io non riesco a risponderle. Questo tipo di fatti li avevo studiati al corso di America Latina all’università, qui tutto è reale ed io ci sto mettendo un po’ ad abituarmi.
A volte mi chiedo in che modo posso essere di aiuto, io, se quelle esperienze non le ho mai vissute e se il solo ascolto di esse mi turba e mi fa sentire microscopica. Mentre cerco le mie risposte scrivo, così almeno so che la storia di queste persone non resterà imprigionata tra le Ande. (da provincia.ap.it) Serena D'Angelo Articolo correlato: http://www.ilmascalzone.it/articolo.php?id=6990
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