XVI EDIZIONE, 16-17-18 MAGGIO 2008
“La borgata che danza”, conosciuta a Bellaria Igea Marina anche come Festa della Borgata, è una manifestazione dedicata alle musiche etniche e di tradizione. Si tiene ogni anno, il terzo fine settimana di maggio, alla Borgata Vecchia di Bellaria, nelle vie Ionio e Romea. E’ nata nel 1993 con l’intento di creare un forte momento di socializzazione nella vita del paese nel momento di “passaggio” alla stagione estiva, e riportare alla luce l’antico nucleo ottocentesco di Borgo Osteria, legandosi alla sua storia e alla sua gente.
La manifestazione, infatti, coinvolge ogni spazio domestico; i cortili interni si trasformano in osterie (La Speranza, da Guiròin, da Magnùl, da Marascòun) dove le famiglie del posto cucinano cibi tradizionali. Gruppi di suonatori popolari si muovono nelle strade e nelle osterie dove improvvisano canti ed eseguono balli in piena libertà.
La “borgata che danza” è soprattutto un’occasione di incontro e di confronto fra culture e generazioni diverse; un luogo nel quale si realizza un felice connubio in cui gli studi, le ricerche sulla musica popolare prodotti dal Laboratorio di documentazione e ricerca sociale del Comune di Bellaria Igea Marina, trovano un contesto ideale per mettersi alla prova; dare nuova vita a linguaggi e forme espressive che appartengono a quei vissuti popolari nei quali tutti affondiamo le radici.
Il programma di quest’anno:
I momenti principali della festa sono: Tràdere (16 maggio), l’anteprima della festa, una sezione aperta a confronti e riflessioni sul folk contemporaneo nei suoi molteplici aspetti, in particolare i processi culturali di trasmissione delle tradizioni nei nuovi contesti (i fenomeni della riproposta/invenzione delle tradizioni popolari; la rappresentazione delle identità e delle culture locali, le fonti documentarie, la il lavoro di ricerca, la didattica). Quest’anno Tradere propone un intervento del prof. Giorgio Botta (Università degli Studi di Milano) e Liana Nissim (Associazione Equinozi) sul valore delle tradizioni oggi, fra cambiamenti e persistenze e, a seguire, lo spettacolo: Memoria. Canti, parole, immagini della tradizione, del gruppo ControCanto di Milano. Nei due giorni successivi seguono Primipassi occasioni di incontro per conoscere da vicino i gruppi musicali invitati, avere informazioni sulle loro attività e produzioni discografiche ed editoriali, ed anche apprendere da loro i passi base di alcune delle danze eseguite durante la festa. Le esercitazioni quest’anno riguardano il repertorio romagnolo (17 maggio) e le tammurriate dell’Agro Nocerino Sarnese (18 maggio). Girotondo e Borgosteria (17 e 18 maggio) danno il via alla festa vera e propria: sono l’invito a bisbocciare in allegria, a bere e mangiare le prelibatezze borgatare, nel fragore delle cantate e delle suonate. A tutto ciò fa da contrappeso alla mezzanotte del sabato (17 maggio) la dolce Inserenata, quando... “ finito il ballonzolo alcuni giovani accordano mandolini e chitarre e vanno facendo la serenata che si prolunga – sì breve e la notte e sì luminosa è l’aurora – sino a diventar mattinata”; questo è quello che succedeva all’inizio, nelle prime edizioni della festa, adesso L’inserenata è un po’ cambiata, ma resta l’appuntamento più intimo della festa, dedicato al canto, all’ascolto attento, puro della voce; ospite straordinaria di questa edizione Norma Midani di Cremona. Balloinpiazza (17 e 18 maggio) si svolge nell’antica via Romea, ed è il luogo più adatto per ballare e seguire i musicisti. I suonatori e cantori ospiti di quest’anno provengono dalla Campania: Simone Carotenuto e i Tammorrari del Vesuvio (NA); dalla Lombardia: il Gruppo Padano di Piadena (CR), e Ciamalastria (LC); dalla Puglia, naturalizzato a Bellaria: Francesco Cavuoto (FG); dalle Marche, naturalizzati in Romagna: gli Organetti Marchigiani (AP); dall’Emilia Romagna: Orchestra dei Superstiti (BO); Gnìnt l’è pèzz (RN), Luigi Mellini e Paolo Giorgini (FC); L’Uva Grisa (RN). Inmostra, infine, è la sezione espositiva che ha in programma il documentario: “Al Pisàeri – Pescivendole di Bellaria. Racconti di vita (1900 – 1950)” di Gualtiero Gori, montaggio e post-produzione video di Alessio Fattori.