Klezmer festival: dalla Bosnia all’Italia, fra immagini e note musicali
ANCONA, 2006-10-11 – Dalla Bosnia all’Italia, passando per il Salento. Ed il piatto del Klezmer festival si arricchisce di sapori e gusto. Si parte all’Hangar cult lab di Ancona, giovedì 12 ottobre, alle ore 21, con “Do you remember Sarajevo?”. Ovvero la guerra raccontata dalla gente comune che, invece di ritrarre le feste di compleanno dei propri figli, mostra il bombardamento e la distruzione della propria città. Immagini girate dagli appartamenti, dai rifugi e dalla strada, che mostrano la vita quotidiana in una metropoli sotto assedio, in Europa, alla fine del XX secolo. Di Sead e Nihad Kresevlijakovic, Nedin Alikadic A seguire il concerto del più importante cantautore bosniaco dell’ultima generazione che, per musica ed impegno culturale e civile, è uno dei massimi esponenti di quella Sarajevo che continua a opporsi tenacemente ai nazionalismi: Damir Imamović che si esibisce insieme a Edvin Hadžić, al basso e Vanja Radoja, al violino. Costituitosi nel 2006, il Trio fonde la “sevdah” (musica tradizionale bosniaca) con arrangiamenti contemporanei, spesso improvvisando con una inevitabile e continua originalità. Venerdì 13 ottobre il Klezmer si trasferisce a Senigallia, al Gratisclub. Dove, alle ore 21, suoneranno insieme per “Viaggio Balcanico”, la Max Maber Orkestar e i Talea. Nata a Trieste nel 2003, in una città da sempre luogo di scambio e contaminazione, la Max Maber accoglie e riunisce attorno a sé musicisti che guardano all'arte di strada come modello di ricerca musicale ed artistica. Chitarre, voci, fisarmonica, sax soprano, contrabbasso, surdo, cajon, dar’buka, barattoli di caffé e altre bizzarre percussioni trascinano gli ascoltatori, in un viaggio nella tradizione popolare del Mediterraneo e dell'Europa orientale. I Talea, che lo scorso anno hanno realizzato il primo cd “Jarinà Jarinanè”, sono invece una formazione nata nel 2001, con un repertorio proveniente dalla cultura musicale balcanica, accolto e nutrito dal calore dell’aspra e sincera terra salentina. Una “talea musicale” che si svolge su due piani, quello etnico della danza festosa e della gioia del rito matrimoniale balcanico e quello della ricerca fatto di arrangiamenti, improvvisazione ritmica e melodica. Il Festival continua sabato 14 ottobre all’ex Squadra Rialzo di Falconara (quartiere Villanova, ore 21, ingresso €10, acquistabile direttamente sul posto) con il concerto “Tra sponde” in cui la macedone Kocani Orkestar incontrerà la pugliese Banda municipale balcanica. Ospite d’eccezione Pino Minafra e Roberto Ottaviano. Domenica, serata conclusiva di questa undicesima edizione, vedrà invece salire sul palco delle Muse, l’attesa Noa, l’artista arabo israeliana nota al grande pubblico per il suo impegno politico e l’ “Ave Maria” cantata dinnanzi al Papa.
Per info 071 52525
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