Cineforum S.B.T. Buster Keaton
Associazione di cultura cinematografica Aderente alla Federazione Italiana Cineforum
Stagione 2007/08
Martedì 20 Maggio ORE 21.30
Teatro Comunale Concordia
Proiezione del film : “Sotto le bombe”
Regia: di Philippe Aractingi.
Nell'estate 2006, mentre sul Libano piovono bombe, una donna va verso il sud del paese alla ricerca del figlio. E' accompagnata da un tassista che ha accettato il rischioso viaggio dietro una cospicua ricompensa. Zeina, sciita libanese, è rientrata da Dubai, dove era emigrata, solo nella speranza di riuscire a salvare il figlio. Toni, cristiano, sarebbe felice di poter raggiungere il fratello in Israele.
Presentato con successo alle Giornate degli Autori di Venezia 2007 e poi al Sundance Festival, è il «diario» di questo stato d'animo, la registrazione fatta con la macchina da presa di un calvario che sembra non finire mai e che costringe le persone a fare i conti con quello che di peggio si portano dentro: la paura, l'odio, la disperazione. È ambientato nel Libano del Sud, durante la guerra dei «33 giorni», a cavallo tra luglio e agosto 2006, perché il regista Philippe Aractingi è nato lì, a Beirut, nel 1964, ma avrebbe potuto svolgersi ovunque, in una delle tante aree dove i giorni di guerra superano quelli di pace. L'idea di girare un film proprio «sotto le bombe» gli è venuta mentre stava a Parigi, nel luglio 2006, quando Israele ha deciso di bombardare il Libano per reagire al rapimento di due suoi soldati da parte di Hezbollah. “Non abbiamo il diritto di vivere” dice a un certo momento la protagonista del film. E nel tono c'è più rassegnazione che rabbia. O meglio: una rabbia che è diventata rassegnazione per le tante volte che quell'idea è tornata in mente a Zeina e alla persone come lei, quelle che il destino ha fatto nascere in una zona della terra devastata da sempre dalla guerra.E il fatto che nel film non si vedano mai cadaveri o scene cruente anche se si parla continuamente di morte, la dice lunga sulla moralità di un regista che non vuole sfruttare il dolore dei suoi connazionali per fare «spettacolo» ma si preoccupa in ogni scena di mettere davanti agli occhi degli spettatori cosa voglia dire davvero essere costretti a vivere continuamente «sotto le bombe».
Ingresso € 4,50