di Piero Giorgio Camaioni
Partecipando all’apertura del Convegno “Percorsi per uno sviluppo competitivo e sostenibile” [ nell’ambito di “ Ecodesign & Ecoinnovazione”, Palazzo dei Capitani – Ascoli Piceno ] apprendo subito, con stupore, che siamo i più bravi del mondo. L’Italia è al primo posto nell’invenzione di “etichette” di certificazione ambientale (ecolabels). Ne abbiamo uno sproposito. Più di ogni altra nazione. Primi su tutti, e con distacco.
Parlano le cifre. Parlano i grafici. Il relatore Scialdoni (ICQ di Roma) ne è orgoglioso. Non fiatano i presenti. Primi in etichette!
Importante essere primi in qualcosa. (…)
Frastornato ma felice abbandono sazio il convegno, vado ad ammirare Ascoli sotto la neve. Entrerà presto nell’UNESCO, altra più importante e ambita Certificazione Ambientale.
Già pronte le etichette, immagino:
- Bollino raffigurante Piazza del Popolo com’è oggi: un’infilata di tendacce bianco-sporco con sotto il mercato-di-tutto-e-di-più.
- Altro bollino con Piazza Arringo come si presenta nei giorni del “Fritto misto all’italiana”, con l’immenso tendone ad uso cucina e i dieci comignoli (non le cento torri…) sotto il Municipio.
- Terzo bollino: martellante pista di ghiaccio sotto la Cattedrale di S.Emidio i giorni di Natale (in pratica due mesi).
Il “Futuro Sostenibile”? Un’etichetta e siamo a posto.
14.02.’09 PGC