TONY MANERO AL TEATRO VENTIDIO BASSO
Sabato 21 Giugno i Giovani di Azione Cattolica della Parrocchia del SS. Crocifisso, in collaborazione con la FLY COMMUNICATIONS, saranno di scena presso il Teatro Ventidio Basso con la messa in scena della commedia musicale “La febbre del sabato sera”, liberamente ispirata all’omonimo e famosissimo film di R. Stigwood del 1977.
Reduci dal discreto successo ottenuto nel recente passato con musical quali “My fair lady” e “Se il tempo fosse un gambero”, rappresentati più volte presso il Massimo cittadino riscontrando sempre il “tutto esaurito”, i “tutti esauriti” giovani del gruppo, guidati come sempre dall’attenta regia di Christian Mosca, hanno già da tempo iniziato il frenetico allestimento dell’opera partendo dallo studio del copione, dalla conoscenza più approfondita del contesto storico in cui si svolge l’azione, dall’esercizio di “fusione spirituale” che viene richiesta agli attori per entrare nei panni del proprio personaggio.
La macchina organizzativa, una allegra riunione di ragazzi pieni di entusiasmo e di iniziative, sta procedendo con grinta attraverso lo sviluppo di tutte le fasi del progetto: dalle prove dei dialoghi a quelle del corpo di ballo e dei cantanti; dagli arrangiamenti alla progettazione e realizzazione dell’impianto scenico; dal disegno dei bozzetti alla realizzazione sartoriale dei costumi; dal disegno luci alla risoluzione di tutti i problemi tecnici correlati.
Il tutto con un comune intento: rivivere e far rivivere a tutti coloro che saranno presenti le magiche atmosfere degli anni ’70, quel senso di spensieratezza e di allegria che, almeno per una sera, deve travolgerci ed esaltarci attraverso il ritmo energico della colonna sonora dei Bee Gees ed i colori caldi ed avvolgenti caratteristici di quel periodo.
La storia, peraltro molto conosciuta, racconta le vicende di Tony Manero (un sorprendente Stefano Scaramucci, perfettamente a suo agio nel ruolo del re della discomusic), un giovane come tanti altri che vive tra dolce sogno e cruda realtà scaricando la sua rabbia nel ballo. Sempre seguito ed amato dai suoi amici (i quattro “bulli” di quartiere Massimiliano Mariotti, Graziano Zanchè, Federico Seghi e Riccardo Cosmi) egli decide di concorrere ad una gara di ballo in coppia con la raffinata Stephanie Mangano (la deliziosa Anastasia Lori) lasciando sola la vecchia partner Annette, pazzamente innamorata di lui (l’esperta Cristina Paolini). Il tutto nella splendida cornice della discoteca “DISCO FLY” dove impazza a ritmo della discomusic il mitico DJ Monty (un simpaticissimo e più frizzante che mai Cesare Fabiani).
Accanto a loro il falsetto di Enrico Corinti, Serafino D’Emidio e Paolo Bonfini nei panni dei Bee Gees e le bravissime coriste Sara Piccioni e Martina Brandozzi; completano il cast Serena De Angelis, Michela Damiani e Marco Tomassini (la famiglia di Tony); Roberto Forcina (il suo datore di lavoro), Katia De Angelis, Matteo Mariotti e Marta Lazzarotti.
Il corpo di ballo (formato da Valeria De Santis, Cristina Febo, Alessandra Ferranti, Eleonora Ferranti, Emanuela Mariani, Gianluca Mazzoni, Laura Silvestri, Sandra Scarpellini, Anna Rita Tosti e Fabio Totò) è magistralmente guidato dalla coreografa, la prof. Alessia Fazzini.
La direzione di scena è affidata come sempre all’estro di Sara Vallone.
Anche stavolta il Gruppo ritiene giusto dare valenza sociale ed educativa ai loro sforzi: per questo motivo l’incasso sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione Simona Orlini Onlus (AP).
Prevendita biglietti (platea e palchi 10 €, loggione 7 €) presso la biglietteria del Teatro (Piazza del Popolo).
Sprigionate l’energia!Questa la mia prima raccomandazione fatta dall’inizio ai ragazzi, prima ancora di dettare le linee generali del lavoro, prima di discutere dei punti chiave che avrei voluto evidenziare, di iniziare il meticoloso lavoro su ciascun personaggio.Quando la colonna sonora che fa da spina dorsale ad una commedia è tanto famosa quanto travolgente, come in questo caso, non si può che avere come primo obiettivo quello di catturare la platea, coinvolgerla fisicamente ed emozionalmente nella storia infrangendo la “quarta parete” e farla sognare con le parole, la musica, il ballo!“La febbre del sabato sera”, un film prodotto da Robert Stigwood nel 1977, resta ancora oggi uno dei film più amati non solo dal pubblico più giovane ma anche e soprattutto da quella generazione che ha vissuto lo spirito degli anni ’70 ed i profondi cambiamenti di quell’epoca.La nostra performance teatrale, come intendiamo volutamente presentarla al nostro pubblico, è liberamente ispirata a quel film; con essa vogliamo materializzare magicamente sul palcoscenico un ponte immaginario che collega i giovani di quella generazione ai giovani di oggi, così profondamente diversi tra di loro, animati forse da convinzioni diverse, ma spesso alle prese con gli stessi problemi.Lo stesso ponte che divide ed unisce la ricca e sofisticata Manhattan ed il sobborgo di Brooklin, dove è ambientata la storia e dove i ragazzi vivono il loro sogno di diventare adulti, oggi come ieri, consapevoli che i bei sogni stanno sempre al di là di un ponte e che per superare questo ponte occorre (e a volte non basta) lottare fino in fondo e crederci davvero; proprio come il timido ed insicuro Tony Manero che vive alla giornata lavorando in un negozio di vernici e, passando al di là del ponte il sabato sera, scarica sulla pista da ballo tutta la sua energia esibendosi in tutta la sua sfrontatezza giovanile e la sua sensualità; o come Stephanie Mangano, la protagonista femminile, ossessionata dal miraggio dell’ascesa sociale e dalla ferma convinzione di ”volercela e potercela fare”.Una storia divenuta leggenda che parla di disagio giovanile, di tristi situazioni familiari, di emarginazione, di conflitti razziali e di amori delusi…che parla soprattutto di musica, lanciando ai giovani di oggi un messaggio chiaro ed inequivocabile: ragazzi, vivete a pieno il vero divertimento, vivete le vostre serate come occasione di incontro e di scambio di emozioni condivise, fatevi trascinare dal “ballo” e non dallo “sballo”. Non cadete nella facile illusione che per passare il ponte e superare quel senso di solitudine che a volte abbiamo dentro sia sufficiente crearsi dei paradisi virtuali; ma allo stesso tempo non accontentatevi mai di rimanere attoniti a guardare “il vostro ponte” perché una triste e monotona normalità non potrà mai valere più di un seppur faticosissimo riscatto.Questo è il nostro obiettivo dichiarato: condividere con il pubblico le emozioni degli attori, enfatizzate dalle le coreografie del corpo di ballo, dai colori ed dal gioco delle luci e della scenografia; è per questo che porgo anche a voi lo stesso invito…lasciatevi trascinare in un’atmosfera di travolgente allegria…sprigionate l’energia! O come dice DJ Monty…”STAY WITH US!” Christian Mosca