"CONCHA BONITA" a San Benedetto, più che un musical
SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2006-12-07 - Dopo i successi di pubblico e critica raccolti a Parigi e in tre anni di programmazione nei teatri italiani riparte martedì 12 novembre da San Benedetto del Tronto la tournèe di Concha Bonita Commedia fantastica in musica su libretto di Alfredo Arias e Renè de Ceccatty nella versione italiana di Vincenzo Cerami e Nicola Piovani. Lo spettacolo è il secondo appuntamento della stagione in abbonamento realizzata al cineteatro Calabresi dall´amministrazione comunale insieme all´Amat e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Si chiamava Pablo e di professione faceva il calciatore. Partito dall´Argentina, a Parigi Pablo si trasforma in Concha, donna tanto avvenente da meritare il soprannome di Bonita. Fino a quando dalla natìa Argentina non sbarca il fantasma del suo passato: Myriam, la sua compagna, insieme alla loro figlia adolescente Dolly, smaniosa d´incontrare il padre. Dolly non capisce che lei è suo padre, ma ci si affeziona a tal punto da convincerla a rinunciare alle sue maniere stravaganti e a ritrovare una femminilità più profonda più autentica meno caricaturale. Dal canto suo la giovane, seguendo colei che pensa essere sua zia, scopre una forma di libertà e fantasia. Myriam intanto è stupefatta del cambiamento di chi per lei resta pur sempre Pablo, calciatore virile dal quale non si sarebbe mai aspettata qualcosa di simile.
Attorno al trio Pablo-Myriam-Dolly si muovono da un lato gli amici di Concha: Carlo il suo parrucchiere, curatore della sua immagine e Raimundo il suo segretario e confidente. Raimundo si innamora subito di Myriam e lei ricostruisce la coppia un tempo formata con Pablo. Dall´altro lato due figure oniriche accompagnano la storia: il fantasma di Pablo e una divinità irreale, star delle star, Evaavabette, icona di tutti gli ideali femminili, modello e guida di Concha. Lo spettacolo si svolge in un´unica scena. E´ un appartamento parigino sulla Senna, un vasto salone arredato con un divano dal lato giardino ed un tavolo dal lato cortile. Una porta scorrevole delimita il fondo della scena: quando si apre si scorge una camera con un grande letto. Cinque atti, senza interruzioni, tutta interamente cantata.
L´idea di costruire uno spettacolo intorno al favoloso destino di Concha Bonita era da tempo nei progetti di Alfredo Arias che ne ha trovato la genesi con la messa in scena "en travesti" de Le serve di Jean Genet. Ma è grazie alla collaborazione con il compositore premio Oscar Nicola Piovani che si è concretizzato questo insolito spettacolo, sospeso a metà tra la fiaba e la commedia sulla scia di un concerto recitato, in un percorso musicale che va dal rock al tango, dal melodramma alla rumba, dalla zarzuela al mambo. Questo felice connubio ha permesso al regista, attraverso il ricorso a stilemi semplici e popolari tipici della commedia musicale, molte variazioni sull´argomento della sessualità, per sua natura delicato e rischioso da mettere in scena, le sue possibili dinamiche di trasformazione e le implicazioni conseguenti dell´essere padre o madre. C´è un messaggio nella commedia: non avere paura a guardarsi dentro, perché - come dice Arias -«possiamo spingerci fino in fondo alle nostre fantasie, senza creare catastrofi nella vita di nessuno, trovando nuove strade per gli affetti e rispettando l´innocenza degli altri». Musica e arrangiamenti sono di Nicola Piovani. Interpreti di questa edizione sono GENNARO CANNAVACCIUOLO, MAURO GIOIA, SIBILLA MALARA, ALEJANDRA RADANO, GABRIELLA ZANCHI e l´ORCHESTRA ARACOELI (pianista e direttore: Enrico Arias; percussioni: Ivan Gambini, Giacomo Sebastianelli; clarinetto: Marina Cesari, Massimo Jean Gambini; tromba: Giovanni Comanducci; fisarmonica: Marco Lo Russo; violoncello e chitarra: Pasquale Filastò, Tiziano Zanotti, Giovanna Famulari; contrabbasso: Gianluca Pallocca, Giuseppe Blanco; batteria: Oreste Soldano; flauti/sax: Alessio Alberghini). Scene di Francesco Bancheri, costumi di Francoise Tournafond, disegno luci di Franco Ferrari, trucco e parrucche di Jean-Luc Don Vito, regia di Alfredo Arias. Lo spettacolo è prodotto da Ambra Jovinelli e La Compagnia dell'Ambra
Informazioni Comune di San Benedetto del Tronto 0735/794460-0735/794595; Amat 071/2072439. I biglietti per lo spettacolo sono in vendita a €. 18,00 per la poltrona centrale e a €. 13,00 per la poltroncina direttamente alla Biglietteria del cineteatro Calabresi in viale Colombo, tel. 0735/5869500 (il giorno di spettacolo la biglietteria è aperta dalle ore 16,00). Biglietti ridotti a €. 10,00 sono riservati in appositi settori del teatro a studenti fino a 25 anni e pensionati oltre i 65; a €, 12,00 per le associazioni con sede a San Benedetto del Tronto. Inizio spettacolo ore 21,15.
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