Cinque appuntamenti per dare un taglio al teatro contemporaneo
Continua con grande successo di pubblico la prima edizione della rassegna “Da uno a quinta”, organizzata dalla Compagnia Vicolo Corto con il sostegno della Provincia di Ancona – Assessorato alla Cultura, A.M.A.T – Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Teatro Stabile delle Marche – Fondazione Le Città del Teatro.
La kermesse è ormai giunta al quarto dei suoi cinque appuntamenti, che sono sì difficilmente assimilabili per linee tematiche ma comunque accomunati dalla loro apertura verso il contemporaneo, dalla comune difesa della funzione civile e culturale del teatro. L’immagine che si è deciso di legare idealmente è il taglio della tela di Lucio Fontana, un gesto con il quale l’artista aprì uno spazio, una dimensione nuova nell'orientamento delle arti contemporanee. La rassegna si propone di raccogliere i fili di questo guardare oltre, passando attraverso gli squarci e i nuovi modi di fare teatro.
Venerdì 13 marzo in scena la compagnia Nessunteatro con lo spettacolo A_M_O, regia di Matteo Ripari, in scena Alessia Bedini, Edoardo Ripani e Stefano Tosoni.
La compagnia nasce a Porto S. Elpidio nel 2006 con l’intento di creare un semplice teatro d’attore, la ricerca di una regia efficace e poetica. Nessunteatro rivolge la propria attività sia all’elaborazione di linguaggi teatrali originali nel campo del teatro di ricerca che allo studio e alla ricerca teatrale in campo infantile e adolescenziale.
Con lo spettacolo A_M_O il regista ha voluto fare un tributo ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, Shakespeare, condensando in poco più di un’ora tre delle figure più emblematiche del teatro moderno: Amleto Macbeth e Otello. I tre attori lotteranno tra loro per ottenere la parte, per non rimanere esclusi dal gioco che potrebbe diventare crudele, ma preferiscono non pensarci, la volontà di esserci, di stare sul palco è più forte di ogni altra cosa.
La rassegna prosegue poi con l’ultimo appuntamento: venerdì 20 marzo con Lampedusa è uno spiffero!!! della compagnia EmmeA’Teatro.
Gli spettacoli si svolgono all’Hangar CultLab e avranno inizio alle ore 21.30.
Costo del biglietto 7,00 €. L’ingresso è riservato ai soci Arci.
Venerdì 13 marzo 2009 ore 21.30
Nessunteatro
A_M_O
da Willliam Shakespeare
con Alessia Bedini, Edoardo Ripani, Stefano Tosoni
drammaturgia e regia Matteo Ripari
consulenza musicale Andrea Lambertucci
costumi Sartoria Erodiade
disegno luci Eleonora Giustozzi
progetto grafico Tatiana Salvatori
scenografia Luigi Ripari
Amo è la prima persona del verbo amare. Amo è il silenzio verso la fine della
parola amore. Amo è un attore che dimentica di dire le finali. Amo è raccontare
tre volte un'unica storia. Amo è un fazzoletto di terra dove stare. Amo sono in
tre per un solo atto. Amo sono i sogni dove abitare. Amo sono le parole che
fanno più male. Amo sono Amleto Macbeth Otello.
Dentro una scatola nera tre attori sfidano tre lettere in un duello all’ultimo
sangue, in palio non c’è nulla di prezioso ma fermarli ora sarebbe impossibile,
non lo fanno per la gloria non lo fanno per i soldi, forse solo per un po’
d’amore.
La compagnia Nessunteatro nasce a Porto Sant’Elpidio nel novembre del 2006.
Nessunteatro è semplice teatro d’attore, è cura delle parole e del suono è ricerca di una regia
efficace e poetica, promuove e sostiene quelle attività di scoperta del teatro, o più
semplicemente “ri-scoperta”, anche laddove esso apparirebbe più improbabile e lontano.
Queste le produzioni:
- Niente degno di nota, liberamente tratto da “Il libro delle devozioni domestiche” di Bertolt
Brecht;
- Il sogno di un teatro, liberamente tratto dalle poesie di Pierpaolo Pasolini;
- La paura di Luigi Pirandello, tratto da La morsa di L. Pirandello;
- A_M_O, tratto da Amleto, Macbeth e Otello di W. Shakespeare;
- L’uomo dal fiore in bocca, dall’omonima opera di L. Pirandello;
- Martedì - primo studio, rielaborazione di Tuesday di Edward Bond;
A_M_O Note Di Regia
Io non vorrei crepare… senza prima essere stato Amleto, Macbeth e Otello. Forse pecco di presunzione ma quanto è difficile tenere a freno ansia e umiltà a trenta anni.
A_M_O è un atto d’amore verso chi, come me, desidera scoprire le regole e i trucchi della scena. Sono pochi i maestri della finzione e così difficili da raggiungere, che ho deciso di provarci da solo.
Il primo passo? Levarmi di torno, allontanarmi dall’azione per osservarla da fuori, essere l’occhio che guarda da dietro (difficile) Il secondo? Trovare altri attori, quanto sono preziosi, non avrei fatto nulla senza di loro.
Il terzo? Cosa come e perché dire. E da qui in poi ecco Shakespeare che come Wikipedia ha tutto, confermo, è vero c’è tutto!
Nessuno, tantomeno un attore, è disposto a cedere una parte da protagonista, ecco allora il dramma che ci mancava. Amleto chiede a Laerte “Cosa saresti disposto a fare per lei?” Mi piace pensare che stiano litigando per una parte, e non per Ofelia. Essere Amleto però esclude la possibilità di essere qualcun’ altro, questo è il gioco. Chi resta senza parte deve trovarsene una subito per non rimanere fuori e il tempo non è molto, scegliere sotto la pressione di un tempo e di un pubblico porta gli attori a commettere degli errori, succede così che un’attrice accetti un ruolo maschile e diventi Macbeth, che un attore sia costretto a fingersi straniero per assomigliare il più possibile al Moro
A_M_O è un gioco che potrebbe diventare crudele ma in questo momento Alessia , Edoardo e Stefano preferiscono non pensarci.
Matteo Ripari