SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 21/09/2008 - Ritengo importante ed interessante l’argomento sul Parco Marino sollevato dal collega di Alleanza Nazionale Raffaele Rossi il quale fa bene ad elevare una discussione pubblica sul Parco Marino portando in causa i Verdi i quali si fregiano gia’ di un presunto risultato ecologista. A parte i verdi la questione certa e’ che la Provincia non ha mai chiarito lo status quo riguardo lo stato di salute delle acque dolci che si riversano in mare. Forse questo e’ stato anche uno dei motivi che hanno convinto molti Comuni ha rinunciare al Parco Marino ? ma oltre questo preoccupa l’insistenza con cui si intende procedere all’istituzione di un Parco Marino così come previsto da due leggi nazionali: Disposizioni per la difesa del mare (n. 979 del 31 dicembre 1982) e Legge quadro sulle aree protette (n. 394 del 6 dicembre 1991), le cui finalità sono sia di tutela degli ambienti e delle risorse del mare, sia di promozione e valorizzazione delle attività economiche locali, purché compatibili con la rilevanza naturalistica e paesaggistica dell'area. Preoccupa quindi l’insistenza perche’ sembra effettivamente si voglia raggiungere a tutti i costi un risultato non curanti di quegli aspetti fondamentali atti a decretare il sigillo di “acque pulite”.
L’analisi oggettiva dei fatti non appartiene di certo ad un cartello verde propagandistico pertanto risulta difficile eludere che tra le importanti cause di inquinamento delle acque dolci ci sono gli scarichi di materiale organico che consumano l’ossigeno contenuto nell’acqua, producendo a volte la morte dei pesci dei fiumi e/o provocando l’eutrofizzazione delle acque.
Sappiamo tutti che che le principali fonti di inquinamento organico sono: le fogne delle città, gli allevamenti, le industrie e l’agricoltura. Alcune domande e considerazioni sono d’obbligo :
Le fogne delle città perche’ possono contenere microrganismo patogeni (salmonellosi-colera).
Mentre gli escrementi degli allevamenti come vengono trattati e gestiti ?
Le industrie utilizzano tutte i depuratori?
Come avviene in Agricoltura la gestione dei fertilizzanti chimici e naturali i quali possono inquinare i fiumi soprattutto quando la pioggia dilava il terreno(nitrati e solfati)?
Quindi la Provincia ed i Comuni aderenti al Parco Marino hanno l’obbligo Isituzionale e morale di informare la cittadinanza sulla situazione esistente contemperando azioni sinergiche volte a certificare le eventuali fonti di inquinamento.
*Alleanza Nazionale
Circolo di Porto d’Ascoli
Presidente
Non vorremmo - afferma l'esponente del Pdl Raffaele Rossi - che come al solito dietro le bandiere degli ideali si celi il solito baraccone a carico dei cittadini, non ci stupiremmo se si dovesse creare un Ente Parco Marino con tanto di Consiglio di Amministrazione"
E’ tempo che i Verdi chiariscono lo scopo reale del Parco Marino, oltre alla facile propaganda. Le sorti del nostro mare sono care a tutti, tutti noi vorremmo vedere il mare pulito come un tempo, e non possiamo accettare che si faccia della demagogia. I Verdi oggi sbandierano il Parco Marino, mettendo a credere che sia la soluzione definitiva ad un problema grande e complesso come è il degrado delle nostre coste. Solo la superficialità di certa politica può credere che allontanando le barche da diporto e da pesca si inquini meno. Di fatto il vincolo più severo del parco è il divieto di navigazione e di pesca in prossimità della costa.
Nella realtà l’unico danno rilevante è generato da quei pochi pescatori che incuranti delle regole e del buon senso pescano in prossimità della riva. Il vero inquinamento in realtà viene dai monti, quindi se si volesse veramente migliorare la qualità delle nostre acque marine, si dovrebbe fare una rigorosa politica anti inquinamento lungo tutti i corsi d’acqua del nostro territorio.
Tanto per aiutare a riflettere gli ecologisti da salotto poniamo alcune domande: Inquinano di più 100 barche o un intero borgo in prossimità di un fiume senza depuratore? Inquina di più una gara di offshore oppure una fabbrica con il depuratore in tilt che scarica sul fiume? Per quello che riguarda lo scandalo destato dall’escursione “proibita” di Fini a Giannutri, ci chiediamo dove erano i Verdi quando la vice sindaco di Grottammare del loro partito, costruiva il manufatto a picco sul mare per pesca turismo, ormai di fatto ristorante.
Tanto per ricordare, l’assessore Canducci non ha mai preso le distanze dalla Costanzo, inoltre quando si dimise fu proprio lui a darle piena solidarietà. Per quanto poco opportuna l’immersione del Presidente della Camera non ha arrecato nessun danno all’ambiente, invece tutti potranno vedere per anni l’impatto ambientale del “Fish”. Non vorremmo che come al solito dietro le bandiere degli ideali si celi il solito baraccone a carico dei cittadini, non ci stupiremmo se si dovesse creare un Ente Parco Marino con tanto di Consiglio di Amministrazione.
Il tempo della politica demagogica e sterile è passato, i cittadini che hanno più buon senso di quanto certi politici credono, l’azzeramento dei verdi in parlamento ne è la prova. Tanto per incentivare le idee ed il dialogo sull’ecologia invitiamo sin da adesso tutti i Verdi, in primis l’assessore Canducci, ad un dibattito pubblico sull’ecologia, cosi finalmente tutti potranno vedere se i Verdi locali oltre a manifesti e qualche pipistrello hanno qualcosa di politicamente interessante da proporre.