Il 30 Maggio la prima eco-casa compirà un anno: si tratta della Savno, azienda italiana specializzata nello smaltimento dei rifiuti, la cui sede è interamente composta da materiali riciclati. Un esempio eccellente di avanguardia italiana e una testimonianza concreta della sostenibilità ambientale, a cui anche i più scettici dovranno arrendersi…
Dopo la casa antisismica in legno realizzata dal CNR e seguendo l’esempio paraguayano di Elsa Zaldivar, esperta di sviluppo agricolo, anche in Italia arriva il primo edificio italiano interamente costruito con materiali provenienti dalla raccolta differenziata.
Questa incredibile proposta chiamata “La sostenibilità ha trovato casa” arriva dalla Savno, azienda di Conegliano (Treviso) che si occupa della raccolta e dello smaltimento di rifiuti per il Veneto orientale, capitanata dal Riccardo Szumski, che vanta anche un prestigioso riconoscimento internazionale.
Infatti, l’idea, dopo essere stata scelta tra diverse centinaia di progetti provenienti da ben 111 nazioni, si è aggiudicata l’Energy globe award, che premia progetti innovativi nell’ambito dell’efficienza energetica.
I dati d'eccellenza di questa azienda partono dai risultati ottenuti negli ultimi anni: nel solo 2007 l’Azienda ha infatti raccolto e gestito, nei Comuni di competenza, oltre il 72% dei rifiuti in maniera differenziata; il dato è ancor più significativo se si considerano solo i Comuni nei quali la modalità di raccolta è lo “standard Savno”: qui la percentuale di raccolta differenziata si eleva al 76%.
«E’ per questo motivo che quando abbiamo costruito la nostra eco-sede con materiali provenienti da raccolta differenziata - dice il presidente di Savno, Riccardo Szumski - abbiamo voluto fare una scommessa: se invitiamo i cittadini a riciclare dobbiamo dimostrare che la raccolta differenziata non è una cosa vana, e dare loro il buon esempio. E con i rifiuti raccolti siamo riusciti a creare non solo un palazzo, ma anche il simbolo della sostenibilità».
E avevano ragione. In un anno questa opera ecologica e innovativa allo stesso tempo è stata da esempio per molte iniziative che rappresentano il nostro futuro, se volgiamo salvaguardare il nostro pianeta.
Basta guardare come è stata costruita. L’ edificio, infatti, è costruito su 2 piani, per una superficie totale di 600 metri quadrati, e progettato secondo i criteri della più moderna “bio-architettura” e realizzato in ogni sua parte, dalle fondamenta fino al tetto, utilizzando rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, come l’ acciaio, metallo riciclato e riciclabile all’infinito e soprattutto non dannoso per l’ uomo, che ne compone la struttura portante. Dal recupero delle bottiglie in Pet provenienti dalla differenziata dei 35 Comuni trevigiani, derivano, invece, gli speciali fogli in poliestere utilizzati per l’ isolamento termo-acustico della struttura; si tratta di fibre di plastica altamente fono e termoisolanti, “termolegati”, cioè privi di resine leganti e colle, nonché autoestinguenti, vale a dire che non producono fumi tossici in caso di incendio. Anche l’ isolamento dei pavimenti è ottenuto con materiale proveniente dalla raccolta differenziata: è stata infatti impiegata una particolare fibra di cellulosa realizzata utilizzando i quotidiani riciclati, un materiale naturale e con ottime caratteristiche isolanti che richiede poca energia per essere prodotto e può essere riciclato all’infinito. Infine i pannelli in legno-cemento utilizzati per il tamponamento, anch’ essi riciclabili al 100% e prodotti con il consumo di pochissima energia, provengono dagli scarti delle segherie. Per quanto riguarda la riduzione dei consumi, la nuova sede della Savno è stata progettata in modo che la sua struttura semplice e compatta limitasse ogni dispersione di calore.
Il risparmio energetico è quindi garantito anche dal sistema di climatizzazione geotermica, scelto per il riscaldamento e il raffreddamento dell’ edificio, garantito da fonti rinnovabili per cui il 70% dell’ energia sarà fornito dall’ accumulo della massa terrestre. Per limitare l’ impatto termico ed ambientale, inoltre, è stata prevista la realizzazione di un giardino pensile sul tetto dell’ edificio, creato utilizzando l’umido proveniente dalla raccolta differenziata. Si tratta di un vero e proprio “tetto verde” accessibile, in grado di proteggere dalle escursioni termiche, trattenere le polveri sottili dell’ aria e conservare l’ umidità.
È stato infine predisposto un impianto per la raccolta dell’ acqua piovana, che viene utilizzata per alimentare le piante ed i servizi igienici.
E’ l’avvento di una nuova era con la concreta realizzazione di una casa composta soltanto da materiali riciclati e riciclabili, e quindi dotati di certificato bio-ecologico. Ma non solo: questa struttura vanta anche soluzioni impiantistiche all’ avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico e l’ utilizzo di fonti rinnovabili. Il futuro, ora, non sembra poi così lontano…