paoma Scrive "Il metodo fondamentale per la scoperta della verità storica è quello della causa sufficiente. Applichiamo allora tale metodo.
Bisogna scegliere: o costui era ed è il figlio di Dio, oppure era un pazzo.
Per essere certi che Gesù…
Il metodo fondamentale per la scoperta della verità storica è quello della causa sufficiente. Applichiamo allora tale metodo.
Per essere certi che Gesù operava prodigi basterebbe guardare all’impatto che ha avuto su chi lo vide e lo avvicinò.
Lo vogliono proclamare re dopo il miracolo dei pani e dei pesci e lo acclamano Messia dopo la resurrezione di Lazzaro, la Domenica delle Palme quando da Betania raggiunge Gerusalemme.
Sebbene non inciti giammai alla riscossa del proprio paese e non prometta beni di fortuna, infonde ugualmente tanto amore che le folle lo portano in trionfo.
Gli Apostoli rinunziano alla sicurezza del loro mestiere (Pietro e Matteo, proprietari di case, erano facoltosi!), lasciano la loro abitazione e, senza alcun provento, diventano predicatori itineranti.
Abbandonare gli affetti intimi: moglie e figli, per seguire uno che nulla ha e nulla promette tranne disagi, sofferenze e persecuzioni, è fuori dei possibili !?!
Come già menzionato in altro articolo, Kant direbbe che il possibile suppone il necessario.
Se Gesù non ha operato prodigi e non è risorto, gli Apostoli ci hanno ingannato e se lo hanno fatto è il falso più beffardo che conosca la storia; invero c’è da chiedersi quale utile ne hanno tratto?
Non c’è altra spiegazione che questa: dovettero convincersi, vedendo i suoi miracoli, che Egli era (ed è) quello che diceva di essere: il Figlio di Dio!
Per Cicerone, maestro del diritto romano, era una verità irrefragabile: che non ammette possibilità di confutazione od opposizione.
Analizziamo anche l’ostilità dei sommi sacerdoti e delle classi dominanti: farisei, sadducei, scribi.
Tale ostilità non è assolutamente riconducibile alla gelosia per l’immensa popolarità di Gesù, ciò in quanto gli Ebrei non disdegnavano sicuro un leader dotato di carisma come il Nazareno. Se Gesù avesse accettato la loro concezione politica essi, anzichè interpretare il profluvio di prodigi come un’espressione satanica, sarebbero stati lietissimi di constatare che Dio era con lui e l’avrebbero certamente proclamato Messia.
Escluso il movente della gelosia, resta la concezione di vita di Gesù, basata su di un Regno di Dio puramente spirituale, sulla sofferenza, sulla denunzia antipolitica di ogni ipocrisia e di ogni peccato: in qualsivoglia persona, specialmente nei reggitori di popoli che avrebbero dovuto dare il buon esempio.
In serenità e giustezza occorre dire che gli Ebrei, in base al principio del rigido monoteismo, hanno sempre rifiutato il mistero della Trinità, come gli islamici; dice infatti il Corano: “Non si associ niente a quell’Uno!”.
Una prova certa, luminosa e decisiva della divinità di Gesù sono le profezie sulle quali non c’è nulla da eccepire: nè che siano false, perchè qualunque Bibbia: cristiana od ebraica, né da contezza; né che siano state formulate a posteriori in quanto espresse nell’arco di milleseicento anni prima della venuta di Gesù e custodite dagli Ebrei i quali, avendolo ucciso, avrebbero avuto interesse a sopprimerle; né che siano frutto di suggestione ovvero spiegabili con mezzi futuribili, ciò perché nei sedici secoli precedenti tanti profeti, ignari l’uno dell’altro, hanno fatto affermazioni e c’è da credere che nessuno al mondo può descrivere, anche nei particolari, la vita e la morte di un uomo milleseicento anni prima che egli nasca !
Per non dire che, recentemente, è emerso che la più celebre astrologia del mondo antico: quella babilonese, non soltanto era anch’essa in attesa del Messia dalla Palestina, ma ne aveva previsto la data con una precisione ancora maggiore di quella degli esseni!
Le apparizioni di Gesù risorto ex abrupto, quindi di rilievo il carattere improvviso ed inaspettato della situazione, furono numerose e diverse per luogo e persone
e nonostante la risurrezione sia un evento che sfugge ad ogni controllo storico, è altresì un fatto che si inserisce con il suo accadere nella trama storica e può essere controllabile e comprovato nei suoi effetti.
I fatti do*****entabili sono una comunità che lega la propria ragione di esistere alla resurrezione di Gesù.
Può anche pensarsi che la prima comunità abbia cercato tutti gli argomenti che aveva a disposizione per convincere gli altri circa la realtà della resurrezione di Gesù: argomenti più o meno validi per la storiografia e le concezioni moderne; ed invero non si può spiegare la convinzione dei testimoni senza ammettere delle evidenze inconfutabili sulle quali essa si fonde !
Il comportamento di Gesù non contraddice i suoi princìpi, tutto lo stimano buono, intelligente, sincero, equilibrato, abituato a ponderare ogni sua parola; ora la supposizione che mentisca quando si proclamava Figlio di Dio è del tutto impensabile perchè appare una contraddizione in termini e si manifesta in modo evidente che accettare tal quale la figura del Gesù dei Vangeli o cancellarla in parte o del tutto è una conclusione dettata soprattutto da criteri filosofici, non già storici.
Un uomo che fosse solo un uomo e dicesse le cose che ha detto Gesù, non sarebbe un grande maestro spirituale, sarebbe un pazzo: al livello di chi si crede Napoleone od il diavolo dell’inferno.
Bisogna scegliere: o costui era ed è il figlio di Dio, oppure era un pazzo.
Molte persone hanno affermato di essere Dio ed in questo Gesù non è per nulla unico.
L’unicità di Gesù sta nel fatto che il suo modo di vivere induce a credere che le sue parole fossero vere.
Molti di coloro che hanno affermato di essere Dio sono stati smascherati come impostori o come pazzi, in special modo perché il loro modo di vivere non sosteneva le loro affermazioni.
Ciò che rende diverso Gesù è che non solo egli disse queste cose, ma mostrò anche compassione, guarì i malati, non si esibì per la folla e trovò il tempo per dedicarsi alla povera gente, oltre che morire per gli altri e risuscitare dai morti: come aveva promesso.
La qualità stessa del carattere e delle opere di Gesù sostiene le sue parole in un modo che non è riscontrabile in nessun’altra vita umana.
Pascal commentando l’agire degli evangelisti che hanno firmato col sangue la loro testimonianza ebbe a scrivere: “Io credo volentieri alle storie i cui testimoni si fanno sgozzare”."
Postato Domenica, 2 di Dicembre del 2007 (21:23:55)