Economia, Imprese e Lavoro
Roma, 6-3-2009. Presso l'Arci Malafronte, in via Monti di Pietralata, il 5 Marzo si è tenuto un incontro con alcuni esponenti del Partito Democratico. Il tema chiave affrontato è stato quello dell'economia, delle imprese, del lavoro, della situazione difficile in cui verte il nostro paese alla stregua della grande crisi economica. Accanto alle testimonianze di precari, lavoratori e esponenti del partito a livello locale, l'intervento principe della manifestazione è stato sicuramente quello di Pierluigi Bersani, ex ministro dello sviluppo economico nella precedente legislatura, nel governo di Romano Prodi. Nel suo discorso, inizialmente, si è detto soddisfatto poiché la crisi, solo fino a poco tempo malcelata, ha avuto un chiaro riscontro a livello mediatico. Alla luce quindi della situazione, ha esposto con chiarezza i presunti errori del governo di centro-destra nell'affrontarla. Di rimando ha elencato le proposte del Partito Democratico quali: il prosieguo della riduzione del cuneo-fiscale sui salari, già iniziato dal centrosinistra nel biennio scorso di governo,e i finanziamenti a quelle imprese dimostratesi coraggiose nell'aver investito. Ha fatto inoltre i migliori auguri a Obama, affinché il suo programma economico molto audace possa avere successo, e che anche in Italia si ritorni a quel tipo di politiche, che da buoni Europei, ci appartengono: l'aumento delle tasse per il ceto medio-alto per ripartire dal Welfare State, dallo stato assistenziale, garantendo la qualità ma soprattutto l'accessibilità alla sanità, all'istruzione, ai servizi sociali. Tale visione è tipica di una tradizione socialista e popolare, e usando una metafora molto significativa, Bersani ha asserito che questa tradizione, come una caravella deve tornare verso di noi. Nella parte conclusiva del suo discorso ha fatto un breve inciso tra il rapporto tra Partito e crisi, di quale debba essere il ruolo dell'odierno PD. E la risposta secondo lui, è molto semplice: il PD proviene dall'incrocio di svariate correnti politiche, confluite nel 2007 in questo grande progetto che ultimamente ha vacillato. Ora per ripartire, per ritornare a essere quel Partito che si auspicava, bisogna assumersi la responsabilità politica di rappresentare quel ceto medio-basso che ha da sempre costituito il sostrato su cui ha posto le basi questo movimento. Solo stando vicino ai lavoratori, ai precari, agli operai, solo tornando nelle fabbriche, si possono riportare le loro istanze nel Parlamento e costituire così una vera opposizione. Allo stesso tempo non rinnegando più le origini di matrice popolare e cattolica che hanno dato un "imprinting" al PD. Terminato l'intervento di Bersani, alla fine dell'incontro,in un'intervista, il consigliere comunale di opposizione, Daniele Ozzimo, nonché vice-presidente della commissione affari sociali del Comune di Roma, ha spiegato brevemente come e se la crisi si potesse concretamente avvertire a livello cittadino e in quali modi, il Comune,gestisce la spesa: "la crisi a Roma c'è, la si sente, ma è attenuata dal tessuto occupazionale cittadino; il prossimo bilancio mira sostanzialmente al raggiungimento di un suo equilibrio,l'approccio del centro-destra nella gestione della spesa è assolutamente ideologico in quanto mira ad annullare tutti i progetti del centro-sinistra; non c'è una risposta alla crisi rilanciando la spesa in infrastrutture c'è soltanto la volontà di marcare la discontinuità dalla precedente amministrazione. Il loro modo di governare è da ragionieri dello stato, dal momento che non è stata presa in considerazione nessuna politica keynesiana per rilanciare l'economia cittadina." Questa occasione è stata utile per avvicinare alla gente un tema ostile e a volte incomprensibile come quello della crisi, di come effettivamente si concretizzi anche in una realtà municipale e di quali modi alternativi esistano per fronteggiarla. Il Partito Democratico ha subito un notevole scossone dopo le recenti elezioni amministrative sarde e le dimissioni di Veltroni, ma sta dimostrando la capacità di rialzarsi e di possedere ancora dei dirigenti capaci di offrire una risposta tangibile al governo di centro-destra.
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