Liberi tutti
26.01.2007 Andiamo con le liberalizzazioni. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del provvedimento voluto da Bersani, c’è già chi immagina le nostre città sature di edicole, con un cinema addosso all’altro, colonizzate da barbieri pronti a rimanere aperti di lunedì pur di strappare un cliente al barbiere dirimpetto, piene di pompe di benzina pronte a farsi la guerra sui prezzi. E chi, più realisticamente, non crede alle proprie orecchie, pensando alla comodità di uscire dal centro commerciale con la busta della spesa in una mano e la tanica di carburante nell’altra. Intanto prepariamoci tutti a qualche mese di soqquadro, con i benzinai che hanno già annunciato scioperi ripetuti per quella che considerano “un’azione dimostrativa del Governo, che ha chiuso la porta ad ogni confronto”, i ferrovieri che si accoderanno felici di un pretesto per incrociare le braccia e i parrucchieri che forse faranno lo stesso, per quanto la loro categoria abbia un peso politico e sociale nettamente minore. E’ questo il punto contestato dall’opposizione e da chi critica il provvedimento, partire da edicolanti e parrucchieri per combattere gli interessi corporativi vuol dire non voler guardare al grosso del problema. In realtà, il provvedimento mina con decisione la nicchia protezionistica di assicurazioni e trasporti, senza dimenticare che la prima tranche della liberalizzazione aveva dato un colpo alla stabilità della lobby dei farmacisti. Se l’Italia risulta al 60° posto tra i Paesi sviluppati per quanto riguarda la libertà economica (dati dell’Heritage Foundation) un peso ce l’ha quella consistente parte della nostra spesa pubblica giudicata improduttiva, perché persa tra i favoritismi di lobby della rete statale. Per Bersani le liberalizzazioni aprono le porte ad “una nuova Italia”, in cui ci saranno “nuovi spazi per i giovani, nuovi mestieri, nuove professioni” grazie ad un’allargata area di intervento.
Liberalizzazioni, punto per punto:
TELEFONINI: aboliti i costi di ricarica e la scadenza del traffico telefonico delle schede prepagate.
RC AUTO: la compagnia assicurativa non potrà assegnare una classe di merito più sfavorevole rispetto a quella dell’ultimo attestato rischi.
TARGHE: scomparirà il Pubblico Registro Automobilistico; via libera al sistema delle targhe personalizzate.
BENZINA: i carburanti potranno essere venduti non solo dai benzinai; abolite le distanze minime tra un distributore e l’altro.
GIORNALI: quotidiani e periodici potranno essere venduti in qualsiasi esercizio commerciale; abolite le distanze minime tra un’edicola e l’altra.
CINEMA: abolite le distanze minime tra un cinema e l’altro.
VOLI LOW COST: nei messaggi pubblicitari dovrà essere indicato il prezzo del biglietto comprensivo di tasse, spese e oneri aggiuntivi.
MUTUI: sarà più facile cancellare le ipoteche sui mutui immobiliari.
MOTORI TRUCCATI: chi trucca l’auto, la moto o il motorino incorrerà in una multa (da 375 fino a 1433 €) e nel ritiro del libretto di circolazione.
ALIMENTARI: la data di scadenza dei prodotti dovrà essere facilmente leggibile, oltreché indelebile.
PARRUCCHIERI: per aprire un’attività basterà la sola dichiarazione di inizio attività da presentare al Comune; i parrucchieri potranno esercitare anche il lunedì.
TRASPORTI: via libera a treni e pullman privati; ci sarà un’alternativa al monopolio delle ex ferrovie dello Stato.
GUIDE TURISTICHE: sarà abolita l’autorizzazione regionale per chi intende svolgere l’attività di guida turistica, accompagnatore o interprete.
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