dalla GIUNTA REGIONALE MARCHE, Comitato Paritetico sul fenomeno del Mobbing
Cari colleghi
in allegato troverete alcuni dei testi che sono in catalogo nella nostra biblioteca e che potete chiedere in prestito.
Penso di farvi cosa gradita allegando anche il documento programmatico scaturito dall'ultimo Convegno europeo, riferito allo stress sul lavoro, a cura della dott.ssa Cinzia Frascheri e del prof. Luciano Rispoli e un e-book, sempre sulla tematica dello stress, elaborato da Patrizia Salvini & Italo Pentimalli.
“Il vocabolo stress è per la nostra lingua un apporto recente, che s'è diffuso tra i medici in occasione d'un ciclo di conferenze tenute da Hans Selye in varie città italiane, verso la metà degli anni '50, mentre fin allora suonava piuttosto come un termine tecnico forestiero, che si citava, per così dire, tra virgolette, ed era consueto soltanto entro alcuni gruppi specialistici.
Più tardi, s'è fatto strada anche nel linguaggio corrente, seguito da qualche derivato (stressante, stressato, etc.). E bisogna ammettere che, a livello colloquiale, esso ha dato luogo ad impieghi non di rado incongrui, o quanto meno superflui. Ma nel suo impiego fisiopatologico, stress può ritenersi ormai stabilmente acclimatato.
L'atto di battesimo dello stress è uno studio di Hans Selye del 1936: A syndrome produced by diverse nocuous agents. (Nature, London 138,32,4.VII.1936). Ma già l'anno avanti lo stesso autore ne aveva fatto cenno, indicando con quel termine uno stato di tensione aspecifica della materia vivente, che si manifesta mediante trasformazioni morfologiche tangibili in vari organi, e particolarmente nelle ghiandole endocrine che stanno sotto il controllo dell'ipofisi anteriore.
Hans Selye, nato a Vienna il 26 gennaio 1907, laureato a Praga, emigrato in Canada, morto nel 1982, è il padre del moderno concetto di stress. Aveva avuto naturalmente qualche precursore, tuttavia per questi lo stress era essenzialmente il meccanismo di stimolo, successivamente Selye riserverà il termine alla condizione dell'essere vivente che subisce lo stimolo stressante, che invece si chiamerà stressor”.
Vi informo inoltre che stanno per arrivare molti altri libri di cui vi invierò elenco.
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