Serena scrive a Fioroni: “gli studenti non sono più quelli di una volta”
FERMO, 2007-09-05 - E’ la grande passione per l’insegnamento che ha portato Elvezio Serena, docente di Fisica e laboratorio al “Montani” di Fermo, a scrivere al Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni, ponendo alla sua attenzione i problemi cardine della scuola di oggi. Nella lettera del professore risuonano schiette le denunce di una poca attenzione al singolo studente in una scuola che ammassa gli alunni e agevola lo spostamento degli insegnanti da una struttura ad un’altra invece che incentivare l’assunzione di personale docente per far fronte alle esigenze professionali e formative di cui il sistema ha bisogno per un buon andamento, come nel caso dell’Istituto fermano.
Qualcuno ha risposto ai problemi di Serena ricordando che la scuola di una volta era di molti e più studenti, ma lo stesso professore ha tenuto a ribattere che non si può considerare la gioventù odierna come quella di un tempo. La gioventù è cambiata, e in peggio.
Il discorso del docente non può non assumere contorni di tipo ambientalistico, infatti lo stesso è conosciuto ed apprezzato per l’attività di valorizzazione del territorio tramite l’operato della associazione Italia Nostra, sezione di Fermo. Serena tiene a precisare infatti in maniera esplicita il rammarico che prova per l’emissione in aria, a causa dello spostamento automobilistico, di agenti inquinanti. In maniera implicita porta a pensare anche quanto sia rischioso percorrere giornalmente tanti chilometri per arrivare alla destinazione lavorativa.
Sempre il professore si sofferma a considerare quanto in questo tumulto di aberrazioni la facciano da padrone anche l’insensatezza di una burocratizzazione obsoleta e di una mancanza collettiva di coerenza nell’assegnazione dei posti di lavoro scolastici, senza contare gli anni di servizio sulle spalle dei docenti. Il mittente non manca di porre l’accento anche sui problemi del degrado della gioventù nelle scuole e “rimprovera” il Ministro Fioroni per essersi accorto solo ultimamente del tanto conclamato problema dei debiti formativi che non vengono colmati.
Toni quindi di dissenso verso lo stato delle cose, ma un rispetto egregio per l’Istituzione, l’Istruzione e la Cultura che solo un insegnante con tanti anni di docenza può aver maturato.