I settori che intercettano la ripresa: in testa le imprese di comunicazione, edilizia, alimentare e benessere
Al primo posto ci sono le attività legate alla comunicazione, seguono le attività legate al benessere e al tempo libero, l’edilizia e l’alimentare. Sono i quattro settori che ‘tirano’ di più nell’artigianato e che dal 2002 al primo trimestre 2007 hanno visto la crescita di 110.740 imprese. A ‘soffrire’, invece, sono i comparti dei trasporti, dell’autoriparazione, del legno-arredo e dei servizi. La classifica dei settori in ascesa e di quelli in fase di recupero emerge dall’Osservatorio congiunturale sull’artigianato e la piccola impresa divulgato dalla Confartigianato Imprese UAPI: l’associazione che tutela le piccole e medie imprese artigiane e commerciali delle province di Ascoli Piceno e Fermo. L’analisi di Confartigianato UAPI rivela che, nel contesto di crisi generalizzata degli ultimi 4 anni, le piccole imprese hanno reagito in maniera differenziata a seconda dei settori. In ogni caso, dal 2002 al primo trimestre 2007 hanno fatto registrare un incremento complessivo di 42.554 unità produttive, pari ad un tasso di crescita del 3%. Si è anche irrobustita la forma giuridica delle imprese: infatti, le società a responsabilità limitata sono aumentate di 33.000 unità. Le maggiori difficoltà si riferiscono ad alcuni comparti tradizionali del manifatturiero che, tra il 2002 e i primi tre mesi di quest’anno, ha perso 20.013 aziende. In affanno anche alcuni settori dei servizi con un calo di 16.922 aziende di riparazioni e di 6.355 imprese di trasporti. Oltre ad assicurare la crescita del numero di imprese, l’artigianato ha trainato l’occupazione: infatti tra il 2001 e il 2006 il tasso di crescita di addetti nell’artigianato ha oscillato dall’8% al 2,4%, mentre per il resto delle imprese queste percentuali sono scese dal 3,9% a poco meno dell’1%. Ma soprattutto, dal 2002 a marzo 2007, l’artigianato è riuscito a cogliere alcune opportunità di sviluppo dai nuovi stili di vita dei consumatori. Oltre all’edilizia (+ 83.971 aziende), si è registrato un boom di piccole imprese anche in nicchie produttive per intenditori nelle nuove filiere del gusto: le imprese del settore alimentare sono infatti cresciute di 12.366 unità. Segno positivo anche per la tutela dell’ambiente che insieme alle attività artistiche e a quelle legate ai settori della pubblicità e degli audiovisivi ha visto l’incremento di 5.051 aziende. Nei settori del benessere e del tempo libero si è verificato un aumento di 4.927 aziende. Punte di crescita anche per le aziende di Information & Communication Tecnhnology (+ 2.517 imprese). “Tra il 2006 e il 2007 – sottolinea il Presidente di Confartigianato Guerrini – l’artigianato e le piccole imprese hanno colto i primi segnali della ripresa in atto nell’economia. Alcuni settori l’hanno già intercettata, ma altri devono ancora lavorare per trasformarla in crescita. Proprio per questo è necessario che gli interventi del Governo sostengano gli sforzi dei nostri imprenditori per mantenere e migliorare la capacità competitiva”.
Confartigianato UAPI ha diffuso un indice sintetico dell’andamento congiunturale 2005-2006 e delle previsioni per il secondo semestre 2007 dei principali settori.
Ecco una tabella con la ‘classifica’ dei settori in ascesa e in recupero.
1. COMUNICAZIONE
2. BENESSERE
Per entrambi i settori ottimi risultati in tutti i parametri, sia congiunturali che tendenziali. Grande espansione del fatturato (oltre + 2% sia nel breve che nel medio periodo). Buone crescite occupazionali per il settore della comunicazione, più stabili per il settore benessere. Forte propensione all’investimento per il settore della comunicazione.
3. EDILIZIA
Bene lo stato economico; invariata l’occupazione a livello congiunturale ed in previsione.
4. ALIMENTAZIONE
Domanda e fatturato sostanzialmente stabili nel 1° semestre 2007, ma in crescita rispetto al 2006. Bene l’occupazione. Discreta attitudine agli investimenti.
5. ARTISTICO
Calo della domanda e del fatturato, ma non sul lungo periodo. Tiene l’occupazione. Buona propensione all’investimento. Previsioni di stabilità.
6. IMPIANTI
Stagnazione congiunturale con ripercussioni tendenziali (- 1% per il fatturato). Male l’occupazione (- 1,5% rispetto allo scorso anno). La più bassa incidenza di investitori nel primo semestre.
7. MECCANICA
Andamenti economici stabili, qualche preoccupazione per gli addetti (-1,4% congiunturale).
8. MODA
Abbastanza male i parametri economici nel 1° semestre. Tiene comunque l’occupazione, anche tendenziale. Rimane bassa la propensione ad investire.
9. TRASPORTI
Male gli andamenti economici ed occupazionali congiunturali, ma discreta tenuta tendenziale. Previsioni di buona ripresa.
10. AUTORIPARAZIONI
Difficoltà di breve e di lungo periodo, soprattutto nel volume degli affari. L’occupazione, in forte diminuzione nel primo semestre, sembra tenere rispetto allo scorso anno.
11. LEGNO E ARREDO
12. SERVIZI
Per i due settori è quasi identico il trend economico negativo congiunturale. Pressoché invariati i posti di lavoro. Male per entrambi le dinamiche tendenziali, anche occupazionali. Sotto tono le previsioni a breve termine, nonostante una buona tendenza all’investimento nel legno e arredo.