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L’immagine dell’occhio (Roma, 04.12.2008 - 17.01.2009) |
Vasco Bendini – L’immagine dell’occhio
ROMA - Procedere per punti caldi in una mostra asciutta di Vasco Bendini è un’emozione nuova, da scandagliare in silenzio per instaurare una comunicazione che passa involontariamente, spontaneamente attraverso il suo fare arte. Si scopre così l’attività segreta dietro fogli disegnati a china nel ‘79, segnali di quel rigore che accompagna tutta la vita artistica di Bendini e che rappresenta in modo significativo il suo concepire l’approccio all’opera. Una serie di impalpabili disegni che allenano l’occhio ad un’immagine che si va formando, si va accogliendo da fremiti di pulsioni interiori ed esteriori, ignote e incontrollabili nel pittore stesso. Già da qui nasce il fascino del confronto fra l’esiguo del disegno e gli impatti delle sue grandi tele, distillati maestosi di spazio e di materia in cui perdersi piacevolmente. Sorpresa che ritorna di fronte alla tela Gesto e materia del ’56: non croste lunari né campi magnetici delle cromie ma strascichi diretti dell’ultimo naturalismo arcangeliano; una radura introspettiva fatta di definite pennellate materiche, con un nucleo di rosso fresco che inganna il mezzo secolo di vita. Vasco Bendini e il mistero carnale della nascita: dall’atmosfera uterina di “Oscuro fremito” del polittico Malia dell’enigma andando a ritroso fino al piccolo oggetto-scultura della seconda metà degli anni ‘60 esposto in mostra. Una fessura calda che erutta sali pigmentati, fulcro del contrasto poverismo-materie preziose che fa accogliere dalla metafora le modalità espressive dell’artista tra gli anni ‘60 e ’70; uno scrigno morbido che ospita la migrazione temporanea di Bendini dalla tela. Piena qualità pittorica che si riapprezza subito nelle carte pesanti della serie Gioco come gioco (inizi anni ’90), sui cui vengono impresse sindoni in nero, simboli medianici che affiorano ma anche vacuoli cellulari leggerissimi, con colori acquosi tenui, di membrane. La traccia finale che testimonia tutta una vita da artista autentico sta in una nera pennellata collosa, con bolle di bianchi materici, che ci impone Bendini nella memoria volontaria: un artista che non si riesce a dimenticare.
Vasco Bendini – L’immagine dell’occhio Martedì – Sabato, 17-20 (ingresso libero) Associazione Culturale Senzatitolo Via Panisperna 100 – 00184 Roma Tel/fax 064741881 www.spaziosenzatitolo.org info@spaziosenzatitolo.org
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Francesco Serafini
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Cultura e Spettacoli |
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il 02 Jan 2009 alle 13:20 |
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