Novità dell’azienda Velenosi
Nuove etichette saranno presentate e gustate all'ombra dell'Arena, novità che con entusiasmo e costante impegno hanno visto la nota azienda ascolana disegnare un disegno ambizioso e colorato di dettagli, stile e qualità.
Il mercato è diventato e si trasforma sempre più in un punto d'incontro/scontro tra le possibilità di avvicinarsi a nuovi consumi e la perenne attenzione a prezzo/quantità, facendo della qualità una sfida coraggiosa.
“Siamo contenti- afferma la produttrice Angela Velenosi- ci piace quello che stiamo creando, acquisendo e scoprendo. L’acquisizione di una partecipazione societaria in una azienda a San Marcello in provincia di Ancona di 45 ettari ci ha dato l’opportunità di scoprire delle nuove Doc e delle nuove referenze”. Ecco quindi le novità, le proposte e alcune curiosità da celebrare durante l’evento fiera veronese: Lacrima di Morro d'Alba Doc e Lacrima di Morro d'Alba Doc superiore, Passerina Doc e Passerina Brut; Verdicchio dei Castelli di Jesi,Vino di Visciole ed Offida doc.
Ed anche una sfida. “Importiamo in esclusiva per l’Italia, una famosa maison francese Lombard- aggiunge Angela Velenosi-. Azienda di grande rilievo nel panorama mondiale e di grande successo di vendite e di critica. Il patron Thierry Lombard con noi nello stand nei giorni venerdì 4 e sabato 5 aprile a raccontarci la sua storia ed i suoi vini”. Dunque sempre più vini eleganti, di classe, reperibili sul mercato all’ottimo rapporto qualità prezzo sotto l’etichetta Velenosi. L’azienda Velenosi sarà presente al Vinitaly, presso la Fiera di Verona, con un proprio stand nel PAD 7 STAND E1.
VINITALY. CHE CI FA IL VINO SFUSO AMERICANO IN ITALIA? UNA DOMANDA ALL’INDUSTRIA ITALIANA DEL VINO
Roma, 1 Aprile 2008. Importiamo vino americano (Usa), ovvero californiano, sfuso per 620mila ettolitri, ovvero 62 milioni di litri, vale a dire piu' di una bottiglia (a 0,75 litri fanno 77,5 milioni di bottiglie) di vino per tutti gli italiani, neonati, novantenni e astemi compresi. I dati si riferiscono al 2007. Incredibile, ma vero. Aggiungiamo che il vino sfuso americano e' il primo per quantita' importato in Italia, superiore a quello proveniente dalla Spagna e dalla Francia.
Che ci fa il vino sfuso americano in Italia? Vediamo le diverse ipotesi.
* Il vino sfuso trasportato costa di meno di quello spostato in bottiglia, il dollaro e' deprezzato rispetto all'euro, quindi si imbottiglia in Italia.
* Il vino sfuso serve a fare aceto.
* Il vino sfuso finisce nelle bottiglie di vino italiano.
L’occasione della apertura di Vinitaly di Verona, ci offre lo spunto per chiedere all' industria del vino informazione e trasparenza su un commercio che ci ha lasciati perplessi. La domanda e semplice: che vino beviamo in Italia? Sul Brunello sono in corso le indagini della magistratura. Attendiamo. Sul vino americano vorremmo sapere se finisce in bottiglie "Made in Usa" o in quelle "Prodotto in Italia" o in entrambe e in che percentuale. Poco probabile che si faccia aceto.
Aspettiamo una risposta.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
VINI MARCHIGIANI IN MOSTRA A VERONA PER LA 42^ EDIZIONE DEL VINITALY
La 42^ edizione del Vinitaly si terra` a Verona dal 3 e al 7 aprile prossimi. L'inaugurazione avverra` il 3 aprile alle ore 10.30 presso l'Auditorium Verdi Centro Congressi Europa. Alla manifestazione prendera` parte, il 3 e 4 aprile, l'Assessore all'Agricoltura della Regione Marche.
Vinitaly e` la manifestazione di riferimento dell``universo enologico nazionale ed internazionale. La kermesse, la prima in Europa per presenza di buyer stranieri, e` andata assumendo nel tempo un rilievo sempre piu` importante anche a livello internazionale, aprendosi alle innovazioni e imponendosi all``attenzione degli operatori. Una vetrina quindi imperdibile, secondo l'Assessore regionale all'Agricoltura, per il settore vinicolo marchigiano, cresciuto molto negli ultimi anni, affermandosi sia in Italia che all'estero e ben rappresentato da diciotto vini certificati DOC, DOCG e IGT, con l'ultima DOC riconosciuta al rosso 'San Ginesio'. Con una produzione media di un milione di ettolitri ed esportazioni per oltre 30 milioni di euro, pari a circa un quinto delle esportazioni agroalimentari totali regionali, il settore vinicolo rappresenta un punto di forza dell'economia regionale.
Lo stand organizzato dalla Regione Marche si trova al padiglione 7 di Veronafiere - area C 6-7-8 e D7 ' ed e` di circa 1000 mq. Esporranno 83 aziende vinicole marchigiane. Presso l'enoteca, che verra` realizzata all'interno dell'area espositiva saranno serviti i vini di tutte le aziende marchigiane presenti alla fiera, sia all'interno dello spazio regionale sia di altri padiglioni. La mescita sara` a cura di quattro sommelier marchigiani.
Alle 17.00 del 3 aprile ci sara` la consegna della medaglia Cangrande presso il Ristorante d``Autore (1 piano Palaexpo/Centro Congressi Europa).
Il 4 e 5 aprile, nel pomeriggio, l'ASSIVIP ' Associazione interprovinciale produttori vini pregiati - organizzera` la degustazione di vecchie annate del Verdicchio dei Castelli di Jesi, in occasione del quarantennale del riconoscimento DOC. Il 6 aprile dalle 14.00 alle 15.00 circa, presso la Sala Mantenga, sara` organizzata inoltre una degustazione di oli dal titolo: 'Profumi e sapori: gli oli delle Marche'. Il Vinitaly, viene infatti accompagnato da SOL ' salone internazionale dell'olio d'oliva.
Vinitaly ospita quest``anno 4.300 espositori da oltre 30 Paesi su una superficie di quasi 87mila metri quadrati con 150 mila visitatori attesi, di cui il 30% esteri da oltre 100 Paesi.
La vite nelle Marche e` la coltura arborea principale con circa 20.000 ettari, di cui il 48% e` iscritta negli albi dei vigneti per la produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata. Di questa superficie circa il 50% e` rivendicata come D.O.C. E` sempre stata coltivata in tutta la regione e la sua funzione e` insostituibile specialmente per la utilizzazione dei terreni collinari. La coltura della vite e` da sempre presente nel territorio marchigiano, la sua razionalizzazione e` iniziata in tempi relativamente recenti, e cioe` a partire dagli anni `60, con l'applicazione della disciplina sulla tutela giuridica delle denominazioni di origine controllata. L'applicazione di questa disciplina ha cosi` condotto dal 1963 ad oggi al riconoscimento di due DOCG ' Conero e Vernaccia di Serrapetrona ' e quindici DOC - Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio dei Colli Ascolani, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro D'alba, Offida, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Rosso Piceno, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.(f.b.)