30/01/2008 - Non sembra ma, specie nelle nostre città dove la sana abitudine di utilizzare la bicicletta per spostarsi è molto diffusa, il furto della due ruote è ancora più subito e sentito . Non passa giorno che all’uscita dalla scuola, dal lavoro, dalla spesa non ci sia chi si guarda intorno sgomento alla ricerca della sua bicicletta. Ogni giorno, tutti i giorni per 365 giorni l’anno. Certo di problemi ce ne sono tanti e questo potrebbe essere considerato uno degli ultimi ma così non è. Non è così per il ragazzo che dopo anni di attesa, non trova più il suo primo strumento di “autonomia”. Non è così per la massaia che il sabato carica di buste la bicicletta dopo aver fatto spesa al mercato. Non è così per chi con la bicicletta va al lavoro. Non è così per chi invece di spendere soldi per una nuova bicicletta preferirebbe spendere quei soldi in modo diverso. Cosa fare? L’idea che copiamo dal Comune di Pisa e che suggeriamo alle nostre amministrazioni è quella del “registro delle biciclette”. Infatti nella città della Torre pendente, dal prossimo febbraio, hanno pensato di punzonare sul telaio delle biciclette- a richiesta al costo di 5 euro- i dati attraverso i quali si potrà risalire al proprietario del mezzo. Il nome del proprietario viene inserito in un registro nazionale che consente in caso di furto la restituzione del mezzo una volta ritrovato. Si potrebbe obiettare che la punzonatura può essere abrasa, in quel caso la cosa sarà talmente evidente ad un eventuale controllo da sconsigliare il furto delle bici punzonate. Biciclette riconoscibili anche da un apposito adesivo che evidenzia la marcatura. Un semplice accorgimento che potrebbe ridurre notevolmente un fenomeno in crescita vertiginosa.