La Green Garden Food per il rilancio dell'ex Surgela
12/07/2008 - Il suono della sirena, che per oltre cinquant'anni ha scandito le fasi della giornata di migliaia di persone, quel giorno sembrò triste. I lavoratori uscivano dallo stabilimento con un forte senso di angoscia per il futuro. Camminando per raggiungere il cancello, si scambiavano opinioni su quello che poteva essere il domani della “loro” fabbrica. Un luogo dove avevano condiviso sacrifici, gioie e speranze. Sentimenti che in quei momenti si trasformavano inevitabilmente in forti preoccupazioni. Era l'inizio del 2008. La proprietà aveva deciso di chiudere il sito produttivo la cui storia ha da sempre segnato l'evoluzione dell'economia di un intero territorio. Solcata la soglia del cancello, però, le maestranze non hanno mai voluto lasciare “sola” la loro fabbrica presidiandola sempre con grande senso civico e creando un esempio di quanto possa essere importante credere nel proprio lavoro, nelle capacità produttive e nella professionalità. Qualità, queste, che hanno contribuito a rendere lo stabilimento un vero e proprio modello produttivo. La loro determinazione non è passata certamente inosservata. La caparbietà dimostrata, sostenuta dalla consapevolezza dell'importanza che il sito industriale riverse nel territorio e per il territorio, ha suscitato la massima attenzione e quindi il sostegno da parte delle istituzioni della Confindustria di Ascoli e del manager Alessandro Pignoletti il quale ha voluto individuare, insieme al suo team, i possibili presupposti per continuare l'attività produttiva nell'ex stabilimento di Porto d'Ascoli. Le verifiche, le analisi e le tante riunioni finalizzate a verificare le idee di rilancio hanno portato l'imprenditore ad elaborare un progetto estremamente concreto e che si prefigge lo scopo di creare un vero e proprio polo di eccellenza nel settore dell'alimentazione industriale con particolare riferimento al comparto dei prodotti vegetali. Pignoletti, attivando la produzione dei surgelati nel sito di Porto d'Ascoli vuole riproporre al consumatore quella qualità e quel servizio che sempre hanno caratterizzato lo storico sito produttivo ex Surgela. «Riavviare lo stabilimento di San Benedetto – ha detto Alessandro Pignoletti – non può prescindere da un confronto costante con le istituzioni». Una linea di condotta che ha da sempre caratterizzato l'azione del manager il quale intende «attuare uno sviluppo dell'intera filiera dei vegetali partendo dalla semina al raccolto, passando dalla trasformazione industriale sino ad arrivare alla commercializzazione del prodotto finito che deve necessariamente coinvolgere un insieme di soggetti con l'unico scopo di assicurare standard qualitativi elevati per migliorare il posizionamento dei prodotti sui mercati. È quindi fondamentale condividere le finalità del progetto con gli agricoltori, i sindacalisti e i rappresentanti degli enti presenti sul territorio consapevoli dell'importanza del “fattore etico” proprio di un'azienda come l'ex Surgela». La sfida che Pignoletti e il suo team di lavoro hanno intrapreso sarà, quindi, quella di riavviare nel più breve tempo possibile il ciclo produttivo, rivitalizzandone i passaggi nevralgici attraverso un'efficace organizzazione delle strutture accompagnata dall'ottimizzazione delle risorse. «I canali di approvvigionamento delle materie prime – ha detto Pignoletti – sono stati individuati e alcune semine sono state programmate per assicurare il prodotto già dal mese di settembre. Tutto ciò consente di delineare sia le metodologie che i tempi legati alla ripresa delle fasi produttive con il conseguente graduale e programmato - d'intesa con le associazioni sindacali - rientro dei lavoratori». In un mercato costantemente orientato a soddisfare le esigenze della clientela attraverso la cura qualitativa dei prodotti, la Green Garden Food – questo il nome della società - ha deciso di potenziare la propria struttura di ricerca e sviluppo e, nel contempo, avviare programmi di collaborazione anche con istituti che operano nell'ambito del distretto agroindustriale sambenedettese. Uno dei punti fondamentali del rilancio dell'azienda sarà anche quello della comunicazione. Investimenti saranno infatti destinati a far percepire al consumatore come i marchi dell'azienda siano sempre una “garanzia per il consumatore” attraverso un'azione educativa e propedeutica al consumo. «Anche in questo caso l'azione pubblicitaria – ha detto Pignoletti – avrà lo scopo di coniugare la promozione del prodotto con quella del territorio Piceno che, con le sue caratteristiche, diventerebbe un vero e proprio fattore competitivo per conquistare nuove fette sia nel mercato italiano sia in quello internazionale». La Green Garden Food attuerà anche un importante programma finalizzato alla tutela ambientale e al rispetto dell'ecosistema attraverso la produzione di bioenergia.