Biennale d'Arte Contemporanea 2007
FIRENZE – La sesta edizione della Biennale dell’Arte Contemporanea di Firenze si svolgerà dal 1 al 9 dicembre 2007 nello storico scenario della Fortezza da Basso. 840 artisti provenienti da 76 Nazioni esporranno più di 2.500 opere e saranno presenti alla mostra per uno straordinario incontro tra culture, linguaggi e stili diversi. L’attrice Anne Archer sarà a Firenze per consegnare alla Biennale il premio dell’associazione Artists for Human Rights, per il sostegno al programma delle Nazioni Unite “Dialogo fra le civiltà” al quale la Biennale partecipa ufficialmente dal 2001. La Biennale vedrà la presenza di importanti personaggi artistici, tra i quali Gilbert & George, che riceveranno il premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera. Gilbert & George, insieme a Tim Marlow, direttore delle esposizioni della White Cube Gallery di Londra, incontreranno i visitatori e gli artisti partecipanti alla Biennale, per i quali è stato organizzato un ricco calendario di incontri, conferenze e videoproiezioni (tra le quali un video realizzato proprio da Gilbert & George). L’arte e la vita di Frida Kalho e di Tina Modotti verranno presentate in due conferenze di Gregorio Luke, già direttore del Molaa di Long Beach, membro della Giuria Internazionale della Biennale. L’Ars Electronica Center di Linz, il più “antico” museo di arte digitale del mondo, che organizza il Prix Ars Electronica, l’Ars Electronica Festival e l’Ars Electronica Futurelab, avrà a disposizione 300 metri quadri per presentare arte digitale, video interattivi e per far entrare i visitatori nel fantastico mondo della realtà virtuale.
Gilbert and George Sull'onda dell'eccezionale successo della mostra che ha appena dedicato loro la Tate Gallery di Londra, Gilbert and George raggiungeranno Firenze a dicembre insieme a Tim Marlow, direttore delle esposizioni della White Cube Gallery di Londra, fondatore del periodico Tate Magazine, attualmente collaboratore della rete Channel Five per cui presenta le mostre in corso. Tim Marlow è autore di varie pubblicazioni e monografie dedicate a celebri artisti, da Auguste Rodin a Egon Schiele e ha scritto per numerosi giornali tra cui The Times, The Guardian, The Independent on Sunday, Art Monthly , etc. Gilbert and George incontreranno gli oltre ottocento artisti partecipanti alla Biennale, provenienti da tutto il mondo, oltre al pubblico dei visitatori, per il quale è stato organizzato un ricco calendario di incontri, conferenze e videoproiezioni, tra le quali un video realizzato proprio da loro. Gilbert nasce nel 1942 a San Martino sulle Dolomiti, un anno dopo nel Devonshire nasce George. Sarà la St. Martin School of Art of London, dove entrambi studiano scultura, a farli incontrare nel 1967. Singing sculpture, la loro prima rappresentazione davanti agli studenti della scuola, risale al 1969. Si presentano come sculture viventi rinunciando al cognome e alla loro identità “perché veniamo dal nulla e dove andiamo nessuno lo sa”, dicono. Il 1971 è l'anno della loro prima personale, presentano infatti le loro prime grandi immagini in bianco e nero alla Whitechapel di Londra, alla Kunstverein di Düsseldorf e allo Stedelijk di Amsterdam. Il successo arriva nel 1972 quando furono invitati alla rassegna Documenta di Kassel e il Daily Mirror li proclama “il grande, nuovo fenomeno del mondo dell'arte”. Nel 1976 la prima mostra museale negli USA, all'Albrightknox di Buffalo. Nel 1977 smettono di mostrarsi come sculture viventi e la loro produzione di grandi collage di immagini, con struttura a griglia e i loro ritratti sempre presenti, comincia a subire mutamenti. Inizialmente erano solo in bianco e nero, poi viene aggiunto il rosso come simbolo della disperazione, improvvisamente nel 1980 diventano coloratissimi. Nello stesso anno partecipano alla Biennale di Venezia. Nel 1986 ricevono il Turner Prize della Tate di Londra. Dal 2003 iniziano ad usare tecnologie digitali per sperimentare effetti diversi come il raddoppiare la stessa metà dei volti. All'inizio proiettavano le immagini su carta sensibile. Nel 2007 la Tate Modern di Londra li ospita per un'enorme retrospettiva mai dedicata ad artisti viventi. Ulteriore celebrazione del loro percorso artistico sarà l'assegnazione del premio “Lorenzo il Magnifico” alla carriera alla VI Edizione della Biennale dell'Arte Contemporanea di Firenze. Della loro vita privata si sa che vivono come la maggior parte degli inglesi, si trovano sull'elenco del telefono e li si incontra sull'autobus. Tra le tematiche più rappresentate: la religione, il sesso, i problemi razziali e l'identità di ciascun individuo. Poi protagonista è la metropoli, le tensioni e i desideri che sorgono nell'incontro-scontro tra diverse etnie, valori e costumi. Ma ciò che connota la loro arte è il concetto di incastonare nell'esperienza artistica tutta la vita dell'uomo, ogni momento, ogni singolo individuo compresi loro stessi. Così nasce l'"Art For All", cioè l'arte per tutti, un concetto sviluppato nel contesto urbano dell'East End di Londra dove hanno vissuto e lavorato per quarant'anni e che rimane la loro principale fonte di ispirazione. Un concetto che non esclude dalla rappresentazione artistica proprio nulla, neppure le cose più rivoltanti o quelle innominate per eccessivo perbenismo. Un'arte che non esclude i fluidi corporali, il sangue ma neppure le feci, esempi di Body Art. Negli anni 80 dedicarono alcuni dipinti alle molecole di sangue intitolandoli For Aids e nel 2007 alla Tate Six Bomb Pictures rappresentano Londra sotto gli attentati terroristici del giugno 2005. Per Gilbert l'arte non è altro che una rielaborazione della vita, e deve necessariamente avere anche una funzione educativa, indicando la strada per superare qualsiasi tabù, religioso, culturale o sociale.
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